Ultime notizie:

Primavera al museo 2024: le iniziative dei Musei Civici

Nel fine settimana tra il 19 e il 21...

Ultime notizie:

Primavera al museo 2024: le iniziative dei Musei Civici

Nel fine settimana tra il 19 e il 21...

Week end con la Fiera dell’Antiquario Città di Pistoia

Nella Cattedrale di via Pertini i banchi degli operatori...

Voglia di vivere incontra Laura Cappellini, autrice del libro ‘La pietra e la bestia’

Il Pantheon degli uomini illustri, sabato 13 aprile alle...

Un secolo e mezzo su due ruote

Dai “bicicli” dell’800 ai modelli per le imprese di Girardengo Coppi, una straordinaria storia raccolta dai fratelli Mauro e Giuseppe Mori, a Pavana.

La storia in bicicletta. Non un paradosso, ma una straordinaria raccolta, a partire dagli alti bicicli del bel mondo alla moda ottocentesco. Ne sono proprietari i fratelli Mauro e Giuseppe Mori, coadiuvati da Stefano, figlio di Mauro, di professione meccanici, a Pavana, in via Ponte della Venturina. Biciclette tutte ben ordinate in un capannone – museo, sorelle minori di auto e moto, analogamente collezionate: più silenziose, ma non meno eleganti e sfiziose, talune agili e vittoriose, altre più sobrie e tuttora cariche di una fatica antica. Tante storie testimoniate.

“Tutto nacque – rivela Mauro – dal divieto assoluto di mio padre Elio che avessi una moto. Ma la moto era il mio sogno e un bel giorno ne trovai una che feci restaurare e il sogno divenne passione. Dalle moto alle biciclette il passo fu breve: costavano ovviamente meno e prendevano poco posto. Ormai, sono passati trent’anni – continua il nostro collezionista – ho comprato quelle che mi sono piaciute, anche mai viste prima e pure di poco valore. La nostra raccolta è di netta soddisfazione, un innamoramento assolutamente personale; la questione venale non ci interessa”.

Vediamoli dunque questi esemplari sulle cui ruote è corso quasi un secolo e mezzo. Il più antico è il velocipede francese Misho 1870, con entrambe le ruote di legno ricoperte di ferro, pedali in bronzo e pedalata sull’asse. Gran fatica, ma lo sfoggio abbagliava gli occhi!

Di appena dieci anni dopo, ecco una similare bicicletta Necchi, anzi no: si chiamava “bicicletto”, grazie al quale si poteva migliorare l’andatura per le ruote a gomma piena e il freno a tampone su quella davanti. E che di notte accendeva un romantico lume a candela. Un paio di velocipedi fine Ottocento: baffi e cilindro in aria, sulla ruota panoramica davanti, vanità letteralmente altolocata. Sfilano poi delle bici con lume a petrolio, altre con freni a pedale, alcune, ancora, con campanello fatto suonare da una rotella sul fascione anteriore.

Pedersen (1904), costruttore danese di tubi, inventa il telaio moderno. La ditta Bianchi, per ben sessant’ anni sfornerà bici da campionissimi: la Bianchi e Coppi, insuperabile binomio, pluricampioni del mondo. Ma prima di Coppi, il campionissimo fu Girardengo. Ecco qui la Maino del 22 e una due ruote anche per Binda e Guerra.

In antico, il cambio non c’era, ma qui si mostra che si poteva adattare la bici alle salite scambiando le ruote. Oppure, pedalando all’indietro, roba del 1915. Collezionato perfino un esemplare con tanto di marce, prima, seconda e terza, degli anni Trenta, epoca il cui sopravvenne il cambio Vittoria, spodestato, vent’anni dopo, dal Campagnolo.

Bello lo sport, ma la prima metà del Novecento vide pure biciclette da guerra e militari in genere. Un esemplare, sempre anni Trenta, verde spento – bruciato, porta ancora le piume di un bersagliere. Il nostro viaggio si conclude con le biciclette da mestiere: barbiere, norcino, falegname. Il musicista si portava dietro trombetta e tamburo e un organetto. Ma il più ambito era il magnano, restauratore di paioli e pentole.

Collezione privata visibile su appuntamento:

Via Ponte della Venturina – Pavana – PT

Tel. +39 0534 60057

 

 

TESTO

Paolo Gestri

FOTO

Nicolò Begliomini

 

[vc_gallery type=”image_grid” images=”17630,17632,17634,17636,17638,17640,17643,17645,17647,17649,17651,17653″ title=”Un secolo e mezzo su due ruote”]

Sponsored by:

spot_img

Eventi

aprile, 2024

Discover Shop

spot_img

Don't miss

Week end con la Fiera dell’Antiquario Città di Pistoia

Nella Cattedrale di via Pertini i banchi degli operatori...

Voglia di vivere incontra Laura Cappellini, autrice del libro ‘La pietra e la bestia’

Il Pantheon degli uomini illustri, sabato 13 aprile alle...

Natura Medica. Passato e futuro della medicina popolare

Sabato 6 aprile alle ore 17.00 nella Sala Manzini...

Paper Week 2024 al Museo della Carta di Pescia

Nel periodo dal 8 al 14 aprile 2024, si...
Naturart
Naturart
Pubblicazione di punta della Giorgio Tesi Group è la rivista trimestrale gratuita NATURART, edita in italiano e inglese dal 2010 con l’intento di valorizzare in Italia e all’estero le eccellenze e i tesori custoditi da Pistoia e dalla sua provincia. Naturart è media partner riconosciuto per gli eventi speciali di numerose istituzioni locali impegnate nella promozione del senso di orgoglio e di appartenenza a questo territorio.
spot_imgspot_img

Potrebbero interessarti anche

Novecento inatteso

Palazzo Amati Cellesi, già Amati, fu fra Sette e Ottocento la più ampia e sfarzosa residenza nobiliare di Pistoia ed è infatti noto per...

Le bugie hanno le gambe tozze

A Pistoia, in Via Filippo Pacini n. 34, si trova la sede de L’Incontrario, il progetto di integrazione lavorativa e di inclusione sociale per...

La rete della vita

La manifestazione, diretta da Stefano Mancuso, organizzata dagli Editori Laterza e promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, ha indagato La rete della...