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Un regno di Rose

Selezione, propagazione e coltivazione di una pianta antica e attuale per la sua eccezionale bellezza.

La famiglia Barni, con Vittorio Tommaso, si è dedicata all’attività vivaistica a Pistoia a partire dalla seconda metà dell’ottocento. La coltivazione delle rose era in quel periodo associata a quella di altre piante di interesse vivaistico, specialmente le viti. A partire dall’inizio del novecento, Pietro Barni e suo figlio Vittorio producevano diverse centinaia di varietà di rose e il loro nome era affermato come specialisti di questa pianta. Il passaggio fondamentale dell’evoluzione dell’azienda vivaistica è avvenuto con determinazione e successo all’inizio degli anni sessanta del secolo scorso, quando è stata potenziata l’attività di ibridazione e selezione di nuove varietà che ha raggiunto il suo apice in questi anni e che tuttora fa delle Rose Barni una “firma” unica ed apprezzata a livello mondiale.

Alla fine del secondo millennio, dopo la scomparsa di Vittorio, grande vivaista e conoscitore della rosa, chiamato come esperto, oltre che produttore, nelle giurie internazionali e fornitore di rose alle più celebri personalità dell’arte, della musica, della cinematografia, della moda e della scienza, l’impresa ha proseguito con i figli Pietro ed Enrico ed oggi anche con la forza e la passione dei due giovani figli: Vittorio e Beatrice.
Bisogna proprio avere una passione enorme per attendere almeno dieci anni prima di presentare una “nuova varietà” di rosa: questo è il tempo richiesto per ottenere un risultato, che non è scontato; a volte un programma di miglioramento può avere esito negativo e deludente. Individuate le piante madri e stabiliti gli obiettivi che si vogliono raggiungere nei caratteri (colore dei petali, profumo, rusticità, habitus vegetativo, forma del fiore, resistenza alla fioritura, epoca di fioritura, ed altri), appena si annuncia la schiusura del primo fiore, è necessario preparare i contenitori del polline, le forbici, le etichette, i cartellini e i preziosi “cappucci” di carta, i cosiddetti isolatori, per proteggere ed isolare gli incroci da polline estraneo a quello invece prescelto per l’incrocio. Con pazienza e amore si procede all’impollinazione artificiale del pistillo della pianta madre con il polline raccolto da una varietà padre; questa è l’ibridazione. Non tutti gli incroci vanno a buon fine: è triste vedere, dopo aver tolto il cappuccio di carta, il fiore disseccato; forte invece è la sorpresa di vedere l’avvio del frutto che indica l’avvenuta fecondazione regolare.

Rose Barni

I frutti si accrescono e in autunno assumono una bella colorazione rosso-aranciato (anche questo è un bel carattere ornamentale invernale). Dai frutti maturi vengono estratti i semi che sono messi a germinare in semenzaio allo scopo di farli crescere e raggiungere il primo fiore. Per tre-quattro anni si intensificano le osservazioni dei singoli semenzali ed il loro comportamento vegetativo e di fioritura in linea con il programma stabilito. Inizia la selezione, qui subentra l’occhio esperto che è in grado di valutare e decidere le piante da portare avanti nella selezione e quelle da escludere. Gli individui eletti seguono ulteriori prove comparative in pieno campo, molto dure e drastiche nei confronti dei parametri di qualità estetica, attitudine di vigoria e resistenza alle malattie. Per altri cinque anni seguono le osservazioni e progressivamente si raggiunge lo scopo: si ottiene una nuova varietà, in alcune annate anche di più.
Sono nate così rose d’autore come “ Rita Levi Montalcini”, ”Suni” ,“WandaFerragamo”, ”RobertoCapucci”, ”Valentino”, ”AnnaFendi”, ”RositaMissoni”, ”Vivienne Westwood ”. Oppure rose legate alla scienza e alla moda, a personaggi illustri e perfino ad una signora pistoiese, “Marina Marini”, sposa del grande artista Marino Marini. Non manca la rosa dedicata a “Papa Giovanni Paolo II”. Chi avrebbe mai pensato che dalla macchia spinosa dove vive in natura l’uomo avrebbe realizzato così tante varietà per abbellire il proprio spazio di vita? E tante altre varietà, ci auguriamo, nasceranno, grazie ai Barni, negli anni futuri.

www.rosebarni.it

TESTO

Carlo Vezzosi

FOTO

Luca Bracali

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