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Badia a Pacciana è medievale: torna la festa storica

Rievocazioni medievali, cibo, musica ed eventi per Badia in festa.

Una festa che va avanti da quarant’anni in uno dei borghi pistoiesi più caratteristici, nascosto come un gioiello prezioso tra storia, cucina toscana e identità. La 42esima Festa Storica di Badia a Pacciana dal 2 al 10 settembre porterà nel piccolo borgo per oltre una settimana tradizioni e riscoperte storico culturali. Tra i momenti da segnalare, mercoledi 6 settembre dalle 20.30, anche la consueta serata dedicata allo sport con la consegna del “Fortichino” 2017. Quest’anno il premio andrà a Giuseppe Bergomi, storico capitano dell’Inter e della Nazionale, un grandissimo della storia del calcio.

Il caratteristico, piccolo e raccolto borgo, come un gioiello da scoprire, contiene una grande storia, a partire dalla splendida abbazia benedettina a circa sette chilometri a sud est di Pistoia, nel territorio tra l’Ombrone e la Brana, nel cuore del vivaismo pistoiese.
Costruita intorno al 1000 è dedicata a Santa Maria Assunta, dà il nome al paese che nel corso dei secoli le si è creato intorno: Badia a Pacciana.
I monaci che la edificarono, appartenenti all’Ordine di San Benedetto da Norcia, trovarono qui un territorio paludoso e malsano. I Benedettini arginarono i torrenti e iniziarono a stabilirne un corso regolare, bonificando un territorio che sarebbe divenuto fertilissimo per l’agricoltura tradizionale e, in futuro, per l’ortovivaismo.

Nel XII secolo l’abbazia entrò a far parte dell’ordine riformato dei Vallombrosani e si sviluppò notevolmente, grazie alle donazioni di beni fondiari da parte dei fedeli, tanto da divenire un centro ricco e potente, che nel Trecento si legò strettamente alle principali vicende politiche del tempo.
Nel 1322 il suo abate Ormanno Tedìci divenne capitano del popolo e poi signore di Pistoia. Questa signoria durò un paio d’anni ed ebbe il merito di far cessare la guerra, che da molto tempo insanguinava il pistoiese, inoltre, attraverso un accordo con il signore di Lucca Castruccio Castracani, rese di nuovo Pistoia autonoma, anche se stretta tra le due potenti città di Firenze e Lucca. Nel 1324 l’abate fu deposto dal nipote Filippo il quale l’anno successivo vendette la città a Castruccio e, nello scontro tra quest’ultimo e la parte guelfa, la Badia finì quasi totalmente distrutta.
Il resto del Trecento e tutto il Quattrocento segnano un periodo di decadenza fino al 1515, quando papa Leone X la unì al Capitolo fiorentino. A questa data non risulta più la presenza dei monaci e troviamo il monastero trasformato in una fattoria, dalla quale dipendevano le famiglie contadine della zona, controllata da amministratori fiorentini.

Nel 1537 la Badia di Pacciana si lega ancora una volta alle grandi vicende politiche toscane, poiché qui si scontrarono le due fazioni pistoiesi dei Panciatichi, favorevoli ai Medici e quella antimedicea dei Cancellieri: la chiesa venne incendiata, distrutta e ricostruita.
Nel corso del ‘600 e del ‘700 il complesso abbaziale ha subito modifiche e ampliamenti, fino alle ultime trasformazioni della chiesa, secondo forme neoclassiche, nell’Ottocento. Nella seconda metà di questo secolo la parte del monastero fu venduta a privati fino alla metà degli anni ’70, quando la Curia Vescovile di Pistoia ne ha acquisito il possesso, grazie anche al contributo delle famiglie del paese, che si autotassarono e misero insieme una somma di danaro decisiva per l’acquisto.

Dal 1976 è stata istituita la Festa storica che, attraverso molteplici e riuscite iniziative, dalla sfilata in constume, alla cucina, alla lirica, ha ottenuto un progressivo e crescente successo di partecipazione, arrivando oltre i confini della provincia di Pistoia. La Festa ha segnato anche l’inizio di un periodo in cui, attraverso l’impegno della parrocchia e di gran parte della comunità, è stato possibile attuare numerosi interventi nella chiesa, nel monastero, fino all’ultimo, conclusosi nel 2003, che ha riportato il chiostro al pregevole stato attuale.

 

             

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