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Pistoia Dialoghi sull'Uomo

26mag0:0023:59Pistoia Dialoghi sull'UomoRompere le regole: creatività e cambiamento

Dettagli dell'evento

Rompere le regole: creatività e cambiamento” è il tema del 2018, sul quale verteranno i 26 incontri con antropologi, filosofi, storici, scrittori e pensatori italiani e internazionali, chiamati a riflettere su cosa abbia fatto evolvere la civiltà umana, quale sia il motore che spinge costantemente l’essere umano al cambiamento e quanto sia importante rompere le regole per rinnovarsi.

SABATO 26

I membri del circolo di Bloomsbury – tra cui Virginia Wolf, Lytton Strachey, J.M. Keynes – hanno dimostrato il valore creativo di chi nella comunità e nell’utopia  trova la forza per creare nuove forme di conoscenza e di vita. Erano giovani uomini e donne che reinventarono la loro esistenza in assoluta libertà intellettuale e sessuale rispetto ai codici esausti e inerti dell’epoca vittoriana: la loro, spiega la scrittrice Nadia Fusini, è una delle proposte più ardite dell’intero Novecento, a cui ancora oggi ispirarsi per recuperare il senso profondo della libertà individuale.
Il sociologo Alessandro Dal Lago si confronta con la videoartista Serena Giordano su Arte, potere e innovazione: il mondo dell’arte guarda da sempre agli altri poteri, in primo luogo quello politico, perché ne può ricavare risorse materiali e simboliche e, di contro, ogni tipo di potere apprezza le arti in quanto potenziali fonti di legittimazione e consenso. Tuttavia, è solo rompendo i limiti estetici e ideologici del loro tempo che gli artisti possono innovare. Oggi l’innovazione si deve probabilmente a quegli artisti che si pongono al di fuori del decoro estetico e sociale, come i graffitisti e i cosiddetti outsider.
Un percorso sulla creatività fra scienza e letteratura è quello proposto dal chimico e scrittore Marco Malvaldi, il quale sostiene che il modo di pensare di un chimico non è molto diverso da quello di un poeta. Come gli atomi sono le lettere del linguaggio della chimica, che si combinano in parole (le molecole) e in frasi (le reazioni chimiche) e riescono a spiegare un fenomeno naturale universale, così a un poeta bastano due o tre versi per muovere sentimenti profondi nel lettore.
Il centauro femmina: per un primo vocabolario di creatività è il titolo dell’incontro con lo scrittore e classicista Nicola Gardini. Attento alle metamorfosi storiche del concetto, indagando il lessico antico, Gardini ricostruisce momenti di un antico discorso sulla creatività, con esempi provenienti da poesia, filosofia, retorica e critica d’arte, ponendo le odierne definizioni di creatività nella prospettiva del divenire.
Il saggista e scrittore Marco Belpoliti propone una serie di riflessioni sulla Resilienza come atto creativo: fare di più con meno. La parola “resilienza” è apparsa nel dibattito attuale a metà Novecento grazie agli psicologi e implica non solo il resistere o il saltare indietro, ma il realizzare un atto creativo, migliorando la propria condizione di partenza.
Oggi siamo molto più numerosi, sempre più connessioni ci legano gli uni agli altri e rispetto alle generazioni che ci hanno preceduto produciamo di più, scambiamo di più, viaggiamo di più, consumiamo e usiamo più energia. Di conseguenza, gli effetti collaterali indesiderati sono molteplici: inquinamento, alienazione, un pianeta surriscaldato. Per evitare la fine del mondo così come lo conosciamo, commenta l’antropologo norvegese Thomas Hylland Eriksen, al genere umano si richiede di rallentare, raffreddare e ridimensionare.
Quale empatia nella società dominata dalla paura dell’altro? È la domanda posta dalla filosofa Laura Boella: in un’epoca in cui la socialità umana si è sviluppata in forme inedite – connessione in rete, social network, circolazione planetaria di capitali, di turisti, del sapere e dell’informazione – la capacità empatica, considerata la base evolutiva dell’interazione e cooperazione sociale, si trova di fronte a nuove sfide e ad un impegno creativo per esplorare il mondo dell’”altro”.
Lo scrittore e critico letterario Emanuele Trevi e il critico e curatore d’arte Davide Daninos propongono una riflessione sugli studi degli artisti e scrittori. Lo studio è il luogo che da almeno settecento anni sembra accomunare il lavoro di scrittori, artisti e intellettuali: è uno spazio di cambiamento, di possibilità, privato e spesso sconosciuto. Osservarne la nascita ed evoluzione significa guardare da un punto di vista privilegiato le abitudini e il cambiamento del pensiero
moderno.Oggi stiamo assistendo a un’inversione di valori, la fiducia è stata “sfiduciata”: conta rompere le regole, cancellare il passato, ma anche il futuro. Alla “democrazia del pubblico” è subentrata una “democrazia im-mediata” che, attraverso la rete, salta e contesta ogni mediazione, ma il politologo Ilvo Diamanti avverte che è soprattutto la sfiducia a compromettere le relazioni personali e le mediazioni sociali e a indebolire il tessuto della società.

Sabato 26, al teatro Manzoni alle 21.30, l’attore Fabrizio Gifuni legge Pier Paolo Pasolini, dando voce non solo a testi che ne testimoniano l’impegno intellettuale e la visione antropologica che aveva della società contemporanea, ma anche ad alcune delle sue poesie più evocative, a testimonianza di quanto la sua vita, la sua opera e la sua stessa morte costituiscano ormai un unico corpo poetico, in cui è difficile separare un aspetto dall’altro.

Ogni giornata sarà conclusa al teatro Bolognini da una proiezione cinematografica, una mini-rassegna dedicata al ’68 e alla rottura che ha rappresentato, con introduzione dell’antropologo Marco Aime. Si parte con I pugni in tasca per la regia di Marco Bellocchio, che ha anticipato il rifiuto della cultura borghese e la rivolta generazionale sessantottina (venerdì 25, ore 22.30); segue Hair, con la regia di Miloš Forman, meravigliosa testimonianza del movimento hippy (sabato 26, ore 22.30); in ultimo Qualcosa nell’aria del regista Olivier Assayas, straordinario ritratto di una generazione negli anni immediatamente successivi al maggio del ’68 francese (domenica 27, ore 20).

Per il quinto anno i Dialoghi propongono una mostra fotografica, che completa le riflessioni del festival con contenuti visivi: “Dove nascono le idee. Luoghi e volti del pensiero nelle foto Magnum”. Curata da Giulia Cogoli e Davide Daninos, organizzata in collaborazione con Magnum Photos e Contrasto, l’esposizione presenta 40 scatti di importanti fotografi che conducono il visitatore negli studi di grandi artisti e pensatori – tra i quali: Francis Bacon, Constantin Brancusi, Giorgio de Chirico, Albert Einstein, Alberto Giacometti, Ernest Hemingway, Frida Kahlo, Primo Levi, Giorgio Morandi e Pablo Picasso – per osservare il luogo in cui non solo le idee nascono, ma dove trovano anche i giusti strumenti per diventare tangibili.
Dal 25 maggio al 1 luglio nelle Sale Affrescate del Palazzo Comunale di Pistoia, con ingresso libero (catalogo Contrasto).

 

L’hashtag del festival è #Dialoghi2018

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oRARIO

(Sabato) 0:00 - 23:59

Location

Piazza del Duomo