Le 10 cose da vedere a Pistoia Capitale Italiana della Cultura 2017

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Festeggiamenti jacopei: domani la vestizione del santo

Le dieci bellezze che deve visitare obbligatoriamente chi viene a Pistoia, Capitale Italiana della Cultura 2017.

Per chi, ogni giorno, vive la città di Pistoia sono luoghi (o eventi) che vediamo spesso ed ai quali non facciamo nemmeno caso. Ma per Pistoia Capitale Italiana della Cultura 2017 sono le dieci meraviglie che il centro storico custodisce: alcune conosciutissime, altre nascoste o segrete che potranno essere un grande richiamo turistico in vista dell’appuntamento del prossimo anno. Non ci resta che scoprirle.

LA VESTIZIONE DI SAN JACOPO

Un evento davvero inusuale quello della salita dei Vigili del fuoco fino al tetto della Cattedrale per vestire, in pieno luglio, il Santo protettore di Pistoia con un pesante mantello rosso, una storia tutta da scoprire…

IL PULPITO DELLA CHIESA DI SANT’ANDREA

Capolavoro marmoreo di Giovanni Pisano (1298-1301) dal forte significato allegorico rappresenta, su vari livelli, storie bibliche e della vita di Cristo, con un impatto emotivo sull’osservatore davvero notevole.

L’ARAZZO MILLEFIORI

Un prato animato in cui l’occhio dell’osservatore si perde estasiato, un’opera unica nel suo genere, un tessuto dalla ricchezza decorativa sbalorditiva. L’arazzo, in lana e seta, riproduce un numero incredibile di specie animali e vegetali, immaginarie e reali, rappresentate con grande dovizia di particolari in una gamma di più di 25 tonalità cromatiche.

PISTOIA SOTTERRANEA

Da sempre l’immaginario pistoiese è sollecitato da narrazioni più o meno leggendarie di segreti corridoi sotterranei che si sviluppano lungo il perimetro della città. Ne è certamente un esempio il suggestivo itinerario che corre proprio sotto all’ospedale del Ceppo che, con i suoi 650 metri, risulta essere il più lungo d’Italia.

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L’Arazzo Millefiori ed il pulpito della Chiesa di Sant’Andrea

LA DISCESA DELLA BEFANA DAL CAMPANILE DEL DUOMO

Tra gli eventi cittadini più folkloristici c’è senza dubbio la rocambolesca discesa di un’arzilla Befana dall’alto del Campanile del Duomo nel pomeriggio del 6 gennaio, tra le grida di gioia di grandi e piccini in una piazza del Duomo gremita e festante.

LA BIBLIOTECA SAN GIORGIO

Uno spazio enorme, una vera piazza coperta. Questo è quel che appare entrando nella biblioteca San Giorgio, la biblioteca pubblica più grande della Toscana (circa 9400 mq). Un regno di libri collocato all’interno di un’ innovativa struttura architettonica, che mantiene però, in un connubio perfetto, i caratteri della vecchia fabbrica si cui sorge.

IL FREGIO DELL’OSPEDALE DEL CEPPO

Opera unica nel suo genere, il ciclo in terracotta invetriata decora il loggiato dell’ospedale del Ceppo e rappresenta le sette opere di misericordia. Appena restaurato si offre all’osservatore in tutto il suo splendore cromatico, evidenziano ancor di più, se ce ne fosse bisogno, l’espressività e la plasticità delle figure.

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I bambini prendono d’assalto il Giardino Volante e la Fortezza Santa Barbara

LA FORTEZZA SANTA BARBARA

Mirabile esempio di architettura militare cinquecentesca. L’attuale ingresso, sul quale campeggia imponente lo stemma mediceo, ci introduce in una suggestiva ambientazione di altri tempi, dove i rumori della città e del traffico non si sentono più e, vagando tra torri e fossati, si immaginano antiche battaglie…

IL GIARDINO VOLANTE

Primo parco urbano italiano di arte ambientale dedicato ai bambini. Un unicum nel suo genere, un grande giardino pubblico dove arte e natura vanno a braccetto. I giochi per i bambini sono vere opere d’arte contemporanea, incastonate nel verde degli alti alberi che popolano il parco.

L’ATRIO DEL TRIBUNALE

Uno scorcio davvero caratteristico quello dell’atrio del possente palazzo pretorio, ancora oggi sede del tribunale cittadino. Perfettamente intatta l’antica aula in cui era amministrata la giustizia. Il grande banco e gli scranni in pietra occupano il lato sinistro dell’ambiente, le volte sono completamente affrescate e sulle pareti sono visibili gli stemmi delle famiglie di podestà e dei commissari che nei secoli si susseguirono nell’amministrazione della giustizia.

martina

Mi chiamo Martina Meloni, sono nata a Pisa il 5 ottobre 1979. Da sempre vivo a Pistoia dove lavoro presso il servizio educazione del Comune di Pistoia. Dopo aver frequentato il liceo classico, nel 2003 mi sono laureata in Lettere con indirizzo storico artistico all’Università di Firenze. Dal 2012 collaboro con la rivista Naturart occupandomi principalmente del settore artistico. Tra i miei hobby la pasticceria, la cucina, il disegno e l’arredamento, insomma forse un pò tutto quello che alla fine mi regali una creazione di qualche genere … in questo mie insostituibili spalle sono mio marito Alessio e la mia bambina Sveva.

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