A San Francisco, New York e Milano sulle tracce di un artista concittadino.
Who is this Melani from Pistoia?”, mi domanda un amico. Siamo al MoMA di San Francisco. Fra Warhol e Pollock, ecco alcune “Esperienze” dell’artista pistoiese, come lui le catalogava numericamente. E d’improvviso, mi torna in mente quell’uomo con l’immancabile tuta blu da operaio che, da ragazzo, vedevo passare per il Globo, come assorto in un ininterrotto dialogo interiore con quell’arte e quella ricerca cui era, totalmente e asceticamente, dedito. Lo ritrovo qui, presenza inaspettata, evocatrice di antichi e, lo confesso, commoventi ricordi.
Roberta Smith è la più autorevole e appassionata supporter americana di Melani. Già segretaria del MoMA di New York, scrive per il Times dal 1986. Autrice di numerosi saggi su artisti contemporanei, ha vinto il prestigioso premio Frank Jewett Mather. Il marito Jerry Saltz è senior critic del New York Magazine. Scrive Roberta: “Questi spesso bellissimi, sempre esuberanti piccoli oggetti di Melani trasformano, continuamente, i più semplici materiali in una forma intima di poetica visiva. Le piccole e monocrome pitture, i rilievi metallici, le sculture sono al tempo stesso rigorose e lievi, modeste e grandiose…”
Barbara A. MacAdam, deputy editor di ARTnews, il più diffuso periodico d‘arte del mondo, scrive a sua volta, per una mostra di Melani alla galleria Salvatore Ala di New York, qualche tempo fa: “Questa mostra straordinaria documenta la vita artistica di un raffinato cultore dell’ astratto. Percorrendo tutte le strade dello sfaccettato genere – toccando Surrealismo, Neoplasticismo, Costruttivismo, Espressionismo Astratto, Minimalismo e Arte Povera – ne esplora le radici e le ramificazioni. La sua arte non è mai dottrinaria, e sa unire il presente con il vicino o lontano passato.”
Salvatore e Caroline Ala sono stati a lungo titolari della galleria omonima a New York, 560 Broadway. Oggi, sono a Milano, via Monte di Pietà 1. Mantengono un professionale riserbo sulla fortuna commerciale di Melani negli USA. Ma si sono assicurati 60 opere dell’ artista, una cui mostra, all’ Istituto Italiano di Cultura di New York. fu salutata come “a rare, unexpected gift”, un raro, inaspettato dono.
Uomo schivo, alieno dal “promuoversi”, solo in virtù della sua ricerca (e dopo la scomparsa), Nando è giunto ad interessare critici d’arte autorevoli nel mondo. Forse in cuor suo se lo aspettava. In questa letterina io, che non sono un critico d’arte, ho fatto doverosamente parlare altri più di me stesso. Io posso solo ricordarmi di quando, per il Giornale del Mattino, lo andai a intervistare nella sua casa-studio di corso Gramsci, che valeva allora una visita e, oggi, casa- museo, la vale ancor più. Avevo vent’ anni. “Signor Melani…” – “ Ma dai, bischero. Dammi del tu.”
Casa-Studio Fernando Melani
Corso Gramsci, 159
Info: Museo Civico Pistoia, Tel. +39 0573 371296
https://www.comune.pistoia.it/2007/Casa-Studio-Fernando-Melani
TESTI
Romano Noli
FOTO
Carlo Chiavacci
Rabatti & Domingie