Il 21 Novembre si inaugura alle ore 16.00 la mostra sulle opere di Marzio Cialdi, a cura di Valerio Dehò, in collaborazione con Die Mauer Arte Contemporanea.
Ha il valore di un’antologica questa mostra dell’artista pistoiese Marzio Cialdi presso il Naturart Village ed è una tappa fondamentale per la sua storia artistica. Oltre 20 sculture, anche di dimensioni monumentali, raccontano il suo percorso artistico attraverso il dialogo continuo tra la forma e la materia: una ricerca che rappresenta al meglio i suoi ultimi anni di attività. Lo scultore da una ventina di anni ha intrapreso un lavoro di ricerca che lo ha portato non solo a confrontarsi con materiali diversi, ma anche a elaborare un proprio stile e una propria poetica. Cialdi è sempre stato affascinato dalla figura umana. Il suo pensiero è andato alla ricerca di un ruolo per l’uomo nel mondo contemporaneo sempre in rapida evoluzione, prigioniero di una rete di informazioni sempre connesse, che creano spaesamento e inquietudine. Non a caso alcuni recenti lavori in legno, materiale da lui adoperato per la prima volta, richiamano per contrasto le più antiche sculture umanoidi conosciute, realizzate incredibilmente dall’homo erectus (70.000 anni fa). Un “primitivismo” decisamente nuovo per Cialdi, ma che rappresenta la sua continua ricerca di forme, la sua curiosità per tutto ciò che appartiene all’uomo e alla sua storia.
Progressivamente il suo percorso si è lentamente allontanato dalla figurazione per spostarsi in un territorio più astratto, meno figurale. Però non ha mai rinunciato del tutto a trovare nelle sue opere dei riferimenti alla concretezza del mondo reale, ha realizzato delle sculture completamente prive di riferimenti all’universo della figurazione. In questa svolta è stato decisivo l’uso dell’acciaio cortèn, materiale che sviluppa un’espressività materica che si collega alla ruggine, al tempo che scorre. Usato anche per figure umane, ma che per le composizioni aniconiche, assume connotati misteriosi, enigmatici. Le fasce piegate di questo materiale costituiscono un momento topico della su produzione, la compressione dei materiali carica le opere di un’energia straordinaria che resta potenziale, silenziosa.
Molto importante è anche il ciclo denominato “Global warming” che espose a Pavia nel 2022 in vari spazi cittadini di cui in mostra sono esposte diverse opere. Ma tra i suoi lavori recenti vi è anche una serie di ceramiche in cui forme e figura sembrano convivere nel limite della percezione. Opere misteriche, che aprono all’indefinito la ricerca di Cialdi, i cui lavori in ceramica accompagnato e punteggiano l’intera sua ricerca estetica. La sua è la ricerca dell’Eidos, di quella forma o figura che Platone poneva alla base della conoscenza sensibile, di quell’immutabilità che dava origine a tutte le immagini dell’universo. Noi la chiameremmo Idea, legame profondo tra la forma e la materia.





