Ultime notizie:

Il futuro e il passato della Montagna

Un fine settimana tra arte contemporanea e storia locale...

Ultime notizie:

Il futuro e il passato della Montagna

Un fine settimana tra arte contemporanea e storia locale...

Presentazione del 23°volume di Valdinievole Studi Storici.

Sabato 5 aprile, alle ore 17, presso il Palagio...

Sophie Hebsaker a Villa Stonorov

Anche quest’anno la Fondazione Jorio Vivarelli ha il piacere...

“L’età dell’oro” secondo Federico Gori

Il progetto espositivo personale L’età dell’oro concepito da Federico Gori (Prato, 1977) per il Museo nazionale archeologico MArTA di Taranto (8 aprile 2022 – 8 gennaio 2023) a cura della direttrice del museo Eva Degl’Innocenti e di Lorenzo Madaro – finanziato nell’ambito del bando Pac del Ministero dei beni culturali –  non è un agonistico percorso di territori linguistici lontani millenni, ma una forma pacifica di dialogo, in cui le opere del contemporaneo si muovono con rispetto tra vasi, mosaici e sculture. Un’esposizione in grado di rivelare un percorso di conoscenza, anzi un vero e proprio itinerario tra i materiali e le forme care alla sua indagine e i reperti custoditi in uno dei musei più belli e intensi del Mediterraneo: una mostra pensata per questo museo, ma che deve vivere di vita propria nella quale Federico Gori conferma la maturità di un lavoro che in questo momento storico si distingue per tipologia e pratica, pur vivendo anche di intime connessioni con la storia dell’arte, anche quella italiana degli anni Sessanta e Settanta.

L’aspetto fondamentale della mia personale al Museo Archeologico Nazionale di Taranto – ci ha detto Federico Goriè certamente il tempo, la sua circolarità, il suo ripetersi costantemente ma sempre in maniera diversa. Un aspetto che è per me fondamentale è la mutazione degli elementi, come questi possono cambiare nel tempo. L’opera cardine che meglio di tutte riesce a sintetizzare il concetto legato alla mostra è certamente L’età dell’oro, la muta, l’opera con cui abbiamo vinto il PAC2020. L’opera nasce come riflessione del tempo contemporaneo che ci troviamo a vivere. Si lega fondamentalmente e profondamente a quella filosofia greca che vedeva dopo periodi tempestati da pandemie e da guerre, come purtroppo quella che stiamo vedendo tutti in questo momento, una rinascita, non soltanto a livello spirituale e soggettivo ma anche a livello plurale. All’interno di questo contesto, quello che ho cercato di fare è di recuperare un elemento simbolico di mutazione e trasformazione, che è appunto l’esuvia del serpente, la sua muta. L’opera consiste di 28 pezzi, che corrispondono a 28 mute di 28 serpenti diversi. Le mute vengono, attraverso un procedimento, trasformate in sculture in metalli diversi.

L’esposizione è stata realizzata grazie alla sinergia tra soggetti pubblici e privati come la Direzione Generale creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, il PAC (Piano per l’Arte Contemporanea), il Museo Archeologico Nazionale di Taranto, Magonza, Atlante Servizi Culturali, ELFI Electronics e Giorgio Tesi Group di Pistoia.

L’Artista: FEDERICO GORI

È diplomato in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Nel 2002 vince una borsa di studio presso Il Giardino di Daniel Spoerri. Hic Terminus Haeret, Seggiano, Grosseto. Nel 2011 è selezionato fra gli artisti ad esporre alla 54^ Biennale di Venezia, Padiglione Accademie. Nel 2013 vince il Premio Speciale al Talent Prize. Nel 2016 è vincitore del concorso Un Giardino Nuovo per Palazzo Fabroni, in collaborazione con gli architetti Alessio Gai e Michele Fiesoli. Nel 2017 è vincitore del bando di concorso internazionale The Spur ETACEC 16-18, residenza artistica presso La Panacée, Centre d’Art Contemporain, Montpellier, Francia.

Tra le mostre personali degli ultimi anni si ricordano: Di fragilità e potenza, Palazzo Strozzi, Firenze, 2013; Corteccia, Museo Ebraico di Bologna, 2015; Come Afferrare il Vento, Museo Palazzo Fabroni, Pistoia, 2015; Siate Fedeli Alla Terra, Atrio d’Onore del Palazzo della Provincia di Arezzo, 2018. Nel 2016 L’opera Underground n.II entra a far parte della collezione permanente con una sala personale all’interno del Museo Palazzo Fabroni di Pistoia. Del 2019 è il progetto Earthrise, in collaborazione con lo scienziato e neurobiologo Stefano Mancuso.

Foto di Nicolò Begliomini

Sponsored by:

spot_img

Eventi

maggio, 2025

Discover Shop

spot_img

Don't miss

Presentazione del 23°volume di Valdinievole Studi Storici.

Sabato 5 aprile, alle ore 17, presso il Palagio...

Sophie Hebsaker a Villa Stonorov

Anche quest’anno la Fondazione Jorio Vivarelli ha il piacere...

Presentazione del volume Luigi Mazzei tra Déco e Novecento

Appuntamento venerdì 28 marzo alle ore 16.30 presso l’Auditorium...

Climate Fiction Days: a Pistoia arriva la seconda edizione

Ritorna a Pistoia il primo evento in Italia dedicato...
Discover Pistoia
Discover Pistoia
Sfoglia Discover Pistoia, Urban Magazine mensile gratuito a cura della Redazione di Naturart e pubblicato da Giorgio Tesi Editrice, disponibile nelle edicole del territorio il primo sabato del mese in abbinamento gratuito al quotidiano LA NAZIONE, online e in numerosi punti di distribuzione.
spot_imgspot_img

Potrebbero interessarti anche

Il futuro e il passato della Montagna

Un fine settimana tra arte contemporanea e storia locale a Sambuca Pistoiese e a GavinanaL’Ecomuseo della Montagna Pistoiese invita il pubblico a due appuntamenti...

Al via l’ XI edizione di Infanzia e Città

Per l’undicesimo anno consecutivo a Pistoia si svolgerà Infanzia e Città, la rassegna che mette al centro l’infanzia portandola nei contesti cittadini attraverso molteplici...

Open Week della Valdinievole 2025

Dal 18 aprile al 4 maggio aperture straordinarie dei musei, visite guidate ai luoghi della cultura, passeggiate, escursioni in bicicletta, laboratori, mostre d'arte, incontri...