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Istantanee di Himalaya: sulle tracce di Tucci e Desideri ad Artemura

Dal 24 aprile al 13 maggio la mostra di Luigi Vigliotti per far conoscere, attraverso scatti con la Polaroid, i luoghi esplorati da Ippolito Desideri e Giuseppe Tucci.

Una terra lontanissima ma che ha un fascino incredibile. Si potrà vedere questo ed altro in “Istantanee dall’Himalaya” che presenta una selezione di elaborazioni Polaroid ottenute a partire da fotografie scattate nel corso di sei viaggi realizzati in un arco temporale di oltre vent’anni. Genti, monaci, gompa, chorten sono i soggetti raffigurati in queste manipolazioni fotografiche senza tempo così come i luoghi dove furono scattate: dal Kinnaur allo Spiti, dal Kashmir al Ladakh senza dimenticare il Tibet.

In queste sperdute contrade costeggiate da montagne sacre si avventurarono Ippolito Desideri e Giuseppe Tucci che di queste immagini sono stati ignari mentori. Pur concedendo spazio ad immagini in cui è preminente la funzione descrittiva, la mostra segue un percorso di ricerca fortemente caratterizzato dalla sperimentazione ed orientato ad indagare le potenzialità del mezzo utilizzando diversi aspetti delle tecniche manipolatorie (trasferimento di immagine; distacco di emulsione, recupero del negativo). Nonostante ciò non sono andati perduti i riferimenti dalla realtà, dai valori culturali e dalle potenzialità espressive di luoghi e genti; ogni scatto è un ricordo, la traccia di un incontro, la sintesi di un’emozione vissuta, in cui però si può ancora leggere ed interpretare l’ambiguità della percezione.

I processi di trasferimento d’immagine del negativo Polaroid ci riportano ad una abilità artigianale che si ricollega alle arti plastiche e, indirettamente, anche agli esperimenti realizzati dai primi fotografi. Il “transfer Polaroid” ha una unicità del risultato che lo allontana dalla riproducibilità all’infinito, essenza primaria della fotografia. Allo stesso tempo la cognizione pittorici dell’immagine recupera l’idea di purezza e di originalità di un’arte autonoma che Walter Benjamin poneva al centro della nozione di opera d’arte.

La mostra verrà inaugurata domenica 24 aprile ed alle 18 ci sarà anche l’incontro con l’autore. Dalle 17 alle 21, invece, aperitivo inaugurare e successivamente proiezione fotografica di “Genti, pellegrini e simboli del Tibet Occidentale”. L’ingresso alla mostra è libero e rimarrà visitabile fino al 13 maggio.

L’ARTISTA

Luigi Vigliotti è nato a L’Aquila, attualmente vive a Bologna. Appassionato viaggiatore, ha coniugato la propria formazione professionale di geologo con un profondo interesse per gli studi etnografici ed archeologici, sui quali ha concentrato una ricerca fotografica dedicata a ripercorrere le tracce di esploratori e fotografi del passato (Vittorio Sella, Giovanni Chiarini, Freya Stark, Frederick Catherwood, Giuseppe Tucci, Ippolito Desideri).
Interessato alle possibilità “interpretative” della fotografia ha iniziato a rivisitare le immagini analogiche attraverso diverse tecniche di manipolazione ed in particolare mediante l’utilizzo di pellicole a sviluppo immediato (Polaroid). Seguendo la passione per le miniature, le incisioni antiche e le opere grafiche ha trovato una fonte inesauribile di ispirazione nell’elaborazione di materiali Polaroid (Image Transfer/Peeling) esplorando percorsi non convenzionali del linguaggio fotografico con consensi e riconoscimenti dalla critica e dal pubblico. Ha esposto in personali e collettive in Italia e all’estero e una delle sue elaborazioni ha fatto parte anche della Collezione Polaroid negli Stati Uniti.

Per saperne di più: tutte le bellezze artistiche che si possono trovare ad Artemura  

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