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Jorio Vivarelli: un viaggio con i grandi scultori del suo tempo

Alla Fondazione Vivarelli le opere del maestro Vivarelli dialogano con i grandi della scultura italiana moderna e contemporanea.

Il progetto espositivo “Jorio Vivarelli e i grandi scultori del suo tempo” (14 settembre -18 novembre 2017) conta 44 opere di 24 tra i più importanti artisti del Novecento e si articola tra la casa-studio dello scultore, scomparso nel 2008, sede della Fondazione Vivarelli all’interno del parco Stonorov, due ettari di terreno disseminati di ulivi, ginepri e ippocastani.

L’esposizione è concepita come un museo diffuso in cui il visitatore è invitato a ripercorrere la cultura e la storia.
Promossa dalla Fondazione Jorio Vivarelli e Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, in collaborazione con Nicola Loi – Studio Copernico (Milano), il progetto espositivo, curato da Edoardo Salvi, Luciano Caprile e Siliano Simoncini, reso possibile dal noto fotografo Aurelio Amendola, realizza la poetica dei più importanti artisti del Novecento.
L’intero percorso è un vocabolario di forme che si armonizzano con l’ambiente circostante, come in una composizione pittorica: i vari elementi si accordano creando una visione mutabile a seconda della prospettiva del visitatore, chiamato a riconoscere in queste immagini la cultura e la storia dei nostri giorni.
Dai noti Crocifissi alle Memorie storiche, dalle gioiose Fontane al martellante richiamo salvifico dell’eros, alle ripetute meditazioni sulla condizione umana e al senso dell’essere nella dimensione del cosmo, Vivarelli si è incontrato, idealmente e di fatto, con molti protagonisti della scultura del proprio tempo, non soltanto traendone ispirazione, ma anticipando soluzioni plastiche adottate da alcune rilevanti tendenze contemporanee. In tal senso, l’esposizione, che conta ben 44 opere di varie dimensioni, si dispiega a partire dall’eredità novecentista, rappresentata da opere di Francesco Messina (1900), fino al più giovane Paolo delle Monache (1969). Tra i due estremi anagrafici si inseriscono Marino Marini – a significare la genesi della forma plastica dagli etruschi alle avanguardie –, Agenore Fabbri, Emilio Greco, Luciano Minguzzi e Giacomo Manzù. Floriano Bodini, qui presente con un’opera di raffinata e calligrafica superficie, ricorda, con il suo “realismo esistenziale”, la stagione “Intrarealista” che vide Vivarelli accanto ad un’eletta schiera di scrittori ed artisti tra cui Novello Finotti, del quale è esposta una singolare lampada-scultura.

 

Ancora Umberto Mastroianni, Piergiorgio Colombara, l’arcaismo strutturale di Salvatore Cuschera, e Augusto Perez, di cui tornano due suggestivi esempi del suo idiomatico percorso, tra gestazione della forma e onirici ricordi del mondo classico. Giganteggia su tutti la complessa “Stoccarda” di Riccardo Cordero, compenetrazione ed estensione di piani attraverso linee-forza di lontana ascendenza futurista. Non mancano le opere di Giuliano Vangi, Giuseppe Maraniello, Giuseppe Spagnulo, una terracotta misticheggiante di Michal Rosemberger e una testa di marmo in blocchi componibili di Pietro Cascella che omaggia la versatilità della materia grezza e l’arte di Modigliani.
Chiudono il percorso il quieto realismo della quotidianità di Giuseppe Bergomi, un elegante gruppo mitologico di Paolo Borghi e la versione in bronzo della celebre Figura che cammina, scolpita nel legno, nel 1933, da Pericle Fazzini, uno dei grandi scultori italiani del secolo scorso.
Inoltre due opere di Jorio Vivarelli, «Le madri» (1959) e «Oscar Stonorov» (1972), saranno donate al Museo Ermitage che le inserirà all’interno del Dipartimento delle arti figurative occidentali diretto dal noto studioso Sergej Androsov.

 

Orari: dal Martedì al Venerdì 10.30-12; 15-18, Sabato 10-13; 15-18

Servizio navetta gratuita da Piazza San Bartolomeo, prenotabile al Tel. 335 7116713 (Centro guide Turistiche Pistoia) Visite guidate su appuntamento, a pagamento (tel. 0573 477423)

Ingresso libero

Per informazioni e prenotazioni: tel. 0573.477423, segreteria@fondazionevivarelli.it

 

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