A Pistoia, in Via Filippo Pacini n. 34, si trova la sede de L’Incontrario, il progetto di integrazione lavorativa e di inclusione sociale per ragazze e ragazzi con disabilità. Dalla porta a vetri, si entra nel negozio in cui sono in vendita gli oggetti creati e realizzati nel laboratorio a fianco, dove le ragazze e i ragazzi, insieme alle loro educatrici Consuelo e Romina, ci aspettano per una conversazione su “Pinocchio”.
“La storia di Pinocchio me la leggeva il nonno quando ero malata”, dice subito Ambra. E se la maggior parte di loro (le due Sara, ma anche Matilde ed Emma) hanno conosciuto Pinocchio attraverso il film di animazione della Walt Disney o attraverso il film di Comencini, non manca chi, come Tommaso, ha avuto modo di sfogliare e di leggere l’edizione illustrata del romanzo di Collodi.
Dopo le presentazioni, si decide di parlare della prima immagine che viene in mente pensando a Pinocchio. Ad Emma viene in mente il pezzo di legno (“Pinocchio era un legno”, ripete), a Sara V. il Gatto e la Volpe che “gli vogliono fregare i soldi”; Ambra mette insieme il bambino di legno con gli occhi da ciuchino, mentre la prima figura della storia che vorrebbe rammentare Tommaso è quella di Geppetto. Matilde, invece, ricorda subito il Tonno che porta Pinocchio e Geppetto fuori dalla bocca del Pesce-cane e Sara C. è incantata dal Paese dei balocchi. Nessuno rammenta il naso che si allunga, l’immagine iconica con la quale viene identificato Pinocchio in tutto il mondo. Ma qui siamo a L’Incontrario, mi spiegano; e appena faccio notare questa ‘dimenticanza’ e si comincia a parlare del naso del burattino, Lisa aggiunge: “Il naso lungo come una proboscide”.
L’Agenda letteraria 2024, promossa per il terzo anno consecutivo da Uniser Pistoia, la Fondazione strumentale della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia creata per occuparsi di ricerca, formazione e innovazione, e pubblicata da Giorgio Tesi Editrice, è interamente dedicata a Pinocchio. Nel realizzarla, Uniser e la Fondazione Nazionale Carlo Collodi, che ha aderito e partecipato al progetto, hanno pensato di coinvolgere L’Incontrario, per la parte delle illustrazioni e anche per le frasi che accompagneranno i mesi del 2024. È per questo che siamo venuti ad incontrare i veri e propri artefici dell’Agenda.
Ambra ha disegnato Geppetto e si è divertita a fare le onde nell’immagine che riguarda l’uscita dalla bocca del Pesce-cane; a lei, che ama scrivere poesie e disegnare farfalle e che – quando le chiediamo quanti anni ha – risponde “Gli anni che ho”, si deve anche la frase “Impara l’arte e mettiti in disparte”, collocata, nell’Agenda, nel mese di gennaio. Il Pesce-cane, invece, l’ha disegnato Ruben che, insieme a Filippo, ha anche fatto il disegno con Pinocchio e Lucignolo ai quali spuntano le orecchie da asino. Emma, che ci fa vedere il quadro pieno di cuori rossi appeso alla parete e fatto da lei e che sogna di diventare una principessa con il vestito celeste, ha tirato fuori la frase “Casa come abbraccio”, che accompagna il mese di dicembre e commenta l’immagine di Pinocchio diventato bambino che abbraccia Geppetto. “Oioia e sangue freddo” sono le parole pronunciate da Chiara durante un laboratorio: e sono diventate il motto per il mese di ottobre, accanto all’immagine di Pinocchio nella bocca del Pesce-cane. Ciascuno di loro ha le sue abilità da mettere in campo. Sara V. è la “tuttofare”, a Tommaso, che ha disegnato il Gatto e la Volpe, piace disegnare e trovare le parole per raccontare, Sara C. si diverte disegnare i pesci (e i pesci – vale la pena di ricordarlo – sono diventati l’icona de L’Incontrario: un branco di pesci bianchi e un pesce rosso che va in direzione opposta agli altri).
Se dobbiamo discutere su Pinocchio burattino e Pinocchio bambino, le preferenze si dividono quasi esattamente a metà. Alla fine prevale, per un voto, il Pinocchio che diventa bambino. Pesce-cane o Balena? Balena, per quasi tutti loro. E se raccontiamo che Collodi parlava di Pesce-cane, non manca chi commenta: “Ma anche nel Parco di Pinocchio a Collodi c’è la Balena”. Probabilmente Carlo Lorenzini, in arte Collodi, si sarebbe divertito a vedere come la sua storia vive e rivive anche in questo laboratorio-negozio, nell’immaginazione e nelle mani che disegnano e colorano delle ragazze e dei ragazzi dell’Incontrario. E probabilmente, come noi, avrebbe sorriso a leggere la frase inventata da Lisa e pubblicata in apertura dell’Agenda 2024: “Le bugie hanno le gambe tozze”.
Testo Giovanni Capecchi