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Pistoia Teatro Festival, una città a misura di teatro

Dal 18 al 25 giugno 2017 in città si terrà il “Pistoia Teatro Festival”

14 titoli tra cui 4 prime nazionali, artisti di spicco del panorama teatrale italiano e varie piazze della città come palcoscenico.
Il Festival vuole avere delle caratteristiche di dialogo con alcuni degli spazi architettonici di Pistoia, con i quali gli artisti si confronteranno secondo una relazione vitale e reciproca. Luoghi ricchi di storia cittadina come la Fortezza Medicea di Santa Barbara, il Teatro Manzoni, la Villa e il Parco di Scornio l’antico Spedale del Ceppo con il suo Teatro Anatomico del ‘700 il Piccolo Teatro Mauro Bolognini, il Funaro Centro Culturale, la Chiesa di San Michele in Cioncio, la Biblioteca Fabroniana, il centro espositivo di arte contemporanea Palazzo Fabroni e Palazzo De’ Rossi. Un’articolata geografia di luoghi e territori che teatro, danza e musica invitano ora a scoprire o riscoprire, offrendo un ulteriore stimolo ad immergersi nella bellezza, discreta ma irresistibile, della città toscana.

Il Pistoia Teatro Festival, inserito nel Dossier di Pistoia Capitale Italiana della Cultura, pur rappresentando il punto di inizio di una dimensione nuova, è anche il naturale approdo di un lavoro pluriennale che ha visto l’Associazione Teatrale Pistoiese rinnovarsi profondamente e rafforzare le proprie attività, stringendo relazioni con artisti di rilievo e consolidando i rapporti con le maggiori istituzioni pubbliche e private: il Comune di Pistoia, socio fondatore e solido sostenitore di tutte le attività del teatro, la Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, la Regione Toscana ̶ che hanno in questi anni incrementato il proprio contributo ̶ e il MiBACT, che ha riconosciuto l’ATP nel 2015 quale Centro di Produzione Teatrale.

Gli spettacoli

Cuore pulsante del Festival è l’area dell’ex presidio ospedaliero del Ceppo, al centro di un importante progetto di rigenerazione urbana, tra passato e futuro, portato avanti dall’Amministrazione Comunale.
Il Teatro Anatomico dello Spedale del Ceppo, piccolo, splendido gioiello di architettura e pittura settecentesca, ospita il nuovo spettacolo di uno dei massimi registi italiani, Federico Tiezzi, La Signorina Else, capolavoro narrativo di Arthur Schnitzler, coproduzione fra Compagnia Lombardi-Tiezzi e Associazione Teatrale Pistoiese (prima nazionale, dal 13 giugno al 2 luglio, ore 21 – capienza limitata, riposo 18 e 26 giugno).
Federico Tiezzi prosegue il suo lavoro di ricerca sul grande scrittore austriaco, tra i principali cantori della decadenza e del crollo dell’Austria felix. La Signorina Else (scritta nel 1924) è un testo mirabile, tutto incentrato sul battito tumultuante dei pensieri che si affollano e scontrano nella mente della ‘fanciulla in fiore’, l’adolescente su cui incombe una catastrofe familiare sullo sfondo di una società che sta avviandosi a fare mercato di ogni cosa. Ne è interprete Lucrezia Guidone, attrice scoperta da Ronconi, già con Tiezzi nel Calderón di Pasolini. Accanto a lei Martino D’Amico e un trio di musicisti. Siamo di fronte a una vera e propria vivisezione del cuore di Else, al contempo impietosa e carica di pietà: l’autore ce la mostra in una simultaneità di impulsi e contro-impulsi che la conducono al delirio. Tiezzi ha così scelto, per il debutto dello spettacolo, il Teatro Anatomico (già sede della Scuola Medica Pistoiese), seguendo la suggestione di un’anatomia dell’io, un’analogia tra la dissezione operata da Schnitzler sulle pulsioni della ragazza e una regia che si basi sulla vivisezione delle strutture espressive del linguaggio.

Il Fregio robbiano dell’antico Spedale rappresenta l’ispirazione della produzione inaugurale del Festival. Il vangelo secondo Judah (prima nazionale, domenica 18 giugno, ore 21.30), prodotto dall’Associazione Teatrale Pistoiese, si annuncia come un appuntamento unico da non perdere. Il testo, di grande spiritualità, è stato composto per il Festival da Stefano Massini, l’autore italiano vivente da alcuni anni più rappresentato sui palcoscenici di tutto il mondo e consulente artistico del Piccolo Teatro di Milano. Verrà proposto in forma di mise en espace, in un allestimento a cura di Claudia Sorace (Muta Imago) creato espressamente per Piazza Giovanni XXIII, nello spazio davanti al Fregio, con le musiche evocative di Enrico Fink eseguite dal vivo da un quintetto di musicisti, tra cui molti docenti della Scuola di Musica “T. Mabellini” di Pistoia, gestita dall’Associazione Teatrale Pistoiese. Due attori di assoluto livello come Luigi Lo Cascio e Ugo Pagliai daranno voce a una storia che, per estensione, profondità e bellezza formale segue perfettamente la fortunata Lehman Trilogy (ultima regia di Luca Ronconi) e recupera in modo rigoroso e avvincente la tradizione dei vangeli apocrifi, ponendo una domanda vertiginosa sulla natura umana e sul libero arbitrio.

Attorno alle Opere di Misericordia ‘narrate’ dal Fregio ruota anche il progetto speciale di Virgilio Sieni, “Fregio e Cammino Popolare”. Atlante di gesti edificato da cittadini e giovani danzatori, che sigla la conclusione del Festival e di Cantieri del Gesto_Pistoia, il percorso triennale tecnico-umanistico di formazione e trasmissione, ideato da Sieni per la città e realizzato in collaborazione con l’Associazione Teatrale Pistoiese. Il percorso, in forma itinerante, di Fregio si sviluppa attraverso azioni coreografiche con il coinvolgimento di danzatori giovanissimi delle scuole di Pistoia (sulla musica dal vivo di Roberto Cecchetto) declinate, a partire dai gesti pittorici, verso il senso della condivisione, dell’incontro, della generosità del ‘dono’ (venerdì 23 e sabato 24 giugno, ore 20 e, in replica, ore 20.45, in forma itinerante dalla Biblioteca Fabroniana ai Palazzi Fabroni e De’Rossi).
Con Cammino popolare la coreografia – sulle musiche eseguite dal vivo da Naomi Berrill – si sviluppa per risonanze dove si intravedono, in un arcipelago di gesti e danze disposte per file, l’impianto del bassorilievo e i grandi temi umanitari dell’opera: Vestire gli ignudi e assistere le vedove e gli orfani, Albergare i pellegrini, la prudenza; Assistere gli infermi, Visitare i carcerati, la carità; Seppellire i morti, la speranza; Dar da mangiare agli affamati, Dar da bere agli assetati, la giustizia: un cammino che coinvolgerà decine di cittadini e che, ripercorrendo traiettorie antropologiche, si presenta come uno spostamento popolare che annuncia uno spazio dei cittadini (domenica 25 giugno, ore 11,30, Piazza Giovanni XXIII, di fronte al Fregio robbiano).

Inoltre nel Pistoia Teatro Festival non poteva mancare un omaggio a una delle voci più ispirate della letteratura, la scrittrice pistoiese Gianna Manzini (1896-1974). Sarà un’attrice sensibile come Renata Palminiello (da anni artista legata all’ATP) a proporre, in forma di lettura in tre puntate, il romanzo Ritratto in piedi, scritto dalla Manzini nel 1971 e considerato il suo capolavoro (lunedì 19, martedì 20 e mercoledì 21 giugno, ore 19, Piccolo Teatro Mauro Bolognini, ingresso libero – capienza limitata).

 

Teatri di Confine 2017

Teatri di Confine 2017, la rassegna organizzata con Fondazione Toscana Spettacolo onlus: Kepler-452 con “La rivoluzione è facile se sai come farla”, regia di Nicola Borghesi, (martedì 20 giugno ore 22.30).
Gran Glassé (prima nazionale, giovedì 22 giugno, ore 22.30) con Gli Omini e gli eXtraLiscio, orchestra punk da balera, accomunati dalla voglia di riqualificare il concetto di popolare, con un teatro nato dalla gente e fatto per le persone, e una musica, a proprio agio nella più rinomata balera come centro sociale.

Ascanio Celestini propone lo studio per il suo nuovo spettacolo “Che fine hanno fatto gli Indiani Pueblo? storia provvisoria di un giorno di pioggia” (venerdì 23 giugno, ore 21.30). Lunedì 19 giugno (ore 19, ingresso gratuito), Accènti on Air, a cura di Straligut, il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani al Centro culturale Il Funaro.

Il programma completo del Festival su http://www.pistoiateatrofestival.it/

 

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