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L’avventura della Visitazione

La mostra sulla Visitazione di Luca della Robbia, che da poco è stata inaugurata nella bella chiesa di San Leone a Pistoia, è nata da una serie di circostanze che si sono verificate nel tempo.

Tutto è partito nel 2015 quando Marietta Cambareri, curatrice del settore delle sculture europee del Museum of Fine Arts di Boston, venne a Firenze e chiese un incontro per parlare del progetto su cui stava lavorando. Si trattava della prima mostra in America dedicata alla scultura invetriata nel Rinascimento. L’esposizione, che dopo Boston sarebbe stata trasferita alla National Gallery di Washington, riguardava prevalentemente opere di collezioni pubbliche e private americane, ma prevedeva anche la presenza di alcune importanti sculture provenienti dall’Italia. L’opera più prestigiosa, per cui si sperava di poter ottenere il prestito, era la Visitazione pistoiese. Non è possibile concedere il prestito di un’opera di tale importanza a cuor leggero, per i rischi che sono sempre legati alla movimentazione e alle operazioni di smontaggio e rimontaggio in mostra. Quella volta Marietta Cambareri andò via con poche speranze, ma i contatti rimasero attivi e mons. Fausto Tardelli, sentito il parroco di San Giovanni Fuorcivitas, espresse l’assenso della Diocesi pistoiese al prestito. Le ragioni della tutela rimanevano ancora tutte valide e presenti, ma l’esposizione americana al di là della indubbia qualità possedeva una forte valenza culturale, per essere la prima del genere in America, paese che aveva dato un contributo fondamentale nella riscoperta dei Della Robbia e della scultura invetriata, con l’opera di studiosi come Allan Marquand e Maud Cruttwell, che per primi riconobbero la Visitazione come capolavoro di Luca della Robbia.

Alla fine il prestito fu concesso, ma in cambio venne chiesto il restauro del gruppo scultoreo, affidandolo al settore materiali ceramici e plastici dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze. Grazie alla consueta collaborazione tra i nostri istituti si è avviato l’intervento che ha consentito di verificare le condizioni conservative dell’opera, affrontare i problemi conservativi e recuperare la luminosità dell’invetriatura mortificata dallo sporco depositato sulla superficie. Sono state approfondite le conoscenze sui materiali e la tecnica utilizzata da Luca per realizzare e assemblare il gruppo, costituito da quattro parti ad incastro, e in vista del trasferimento in America è stato studiato un metodo all’avanguardia per l’imballaggio, utilizzando il laser scanner. L’opera è stata accompagnata in tutti i suoi spostamenti e un restauratore ha seguito le delicate fasi di montaggio e smontaggio nelle due sedi americane.
In cambio di un prestito tanto prestigioso inoltre, la Diocesi ha chiesto un contributo per rinnovare la nicchia in San Giovanni Fuorcivitas dove la Visitazione è collocata abitualmente, migliorandone così la visibilità.

Nel frattempo Pistoia riceveva la nomina a capitale della cultura 2017 e venne spontaneo pensare di dedicare alla Visitazione di rientro dall’America una mostra che la ponesse al centro dell’attenzione come uno dei massimi capolavori presenti in città. Serviva dunque un luogo dove esporla come meritava e in cui poter esaltare la bellezza delle due figure in tutto lo splendore dell’invetriatura, recuperato dopo il restauro.

Sebbene il gruppo fosse nato per essere collocato in una nicchia, come rivela chiaramente il fatto che le parti posteriori sono meno rifinite, volevamo consentire, prima della sua ricollocazione in San Giovanni, una visione ravvicinata da più punti di vista, per far cogliere nel dettaglio i tratti dei volti, l’intensità degli sguardi e dell’abbraccio tra le due donne. Per fare questo non volevamo riproporre però un ambiente estraneo come un museo o una sala espositiva, anche se dotata di un efficace apparato scenografico e comunicativo, ma cercavamo un luogo in cui la profonda spiritualità dell’opera potesse emergere in modo naturale, un edificio religioso nato per la preghiera ma anche in grado di costituire la cornice preziosa per il gruppo scultoreo. Ecco l’idea della chiesa di San Leone, una chiesa di piccole dimensioni in cui però lo spazio si dilata grazie alle architetture prospettiche che occupano interamente le pareti, accompagnando lo sguardo verso la grande scena della Pentecoste sul fondo, in un’atmosfera dorata abitata da angeli e santi.

La Visitazione nella sua classica purezza non entra in contrasto con le pitture settecentesche, ma ne viene esaltata nell’inno di gloria allo Spirito Santo, che riempie di sé le due madri e rifulge non solo nella scena della Pentecoste ma ritorna in ogni dettaglio e motivo iconografico presente nell’aula. Quella che oggi chiamiamo San Leone fu infatti fino al 1773 la chiesa dedicata allo Spirito Santo.

La scelta della chiesa di San Leone per esporre la Visitazione è stata una scommessa, perché le suggestive pitture di Vincenzo Meucci e dei quadraturisti Giuseppe del Moro e Mauro Tesi erano in condizioni di grave degrado e si imponeva un impegnativo restauro per cui era necessario trovare le risorse.
All’inizio non è stato facile, ma poi grazie alla Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, sempre vicina alla tutela del patrimonio culturale della città, e alla Conad Tirreno, illuminato sponsor privato, l’avventura è potuta partire. Molte sono state e sono le persone coinvolte, oltre agli enti istituzionali. Vorrei ricordare in particolare i restauratori che a causa dei tempi ristretti hanno lavorato senza sosta in una situazione che presentava forti criticità. Oltre a loro tanti hanno dato il proprio contributo con passione, condividendo un progetto che ci auguriamo possa emozionare quanti, pistoiesi e ospiti della città, vorranno visitare la mostra.

Quello di cui siamo consapevoli e fieri è che, comunque vada l’evento, l’operazione che abbiamo costruito non è effimera, ma riconsegna a Pistoia uno dei suoi massimi capolavori restaurato e valorizzato come merita e la chiesa di San Leone finalmente recuperata nelle sue radiose decorazioni.

 

TESTO
Maria Cristina Masdea
FOTO
Archivio volume
La Visitazione
Luca della Robbia

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Pubblicazione di punta della Giorgio Tesi Group è la rivista trimestrale gratuita NATURART, edita in italiano e inglese dal 2010 con l’intento di valorizzare in Italia e all’estero le eccellenze e i tesori custoditi da Pistoia e dalla sua provincia. Naturart è media partner riconosciuto per gli eventi speciali di numerose istituzioni locali impegnate nella promozione del senso di orgoglio e di appartenenza a questo territorio.
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