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L’estinzione “silenziosa”

Se guardiamo il mondo nella sua globalità l’immagine che ne emerge in questo periodo storico non è esaltante per il genere umano. Guerre e distruzione, violenza e sopraffazione sono i colori forti che predominano, eppure nello stesso mondo ci sono storie di un’incredibile bellezza, uomini e donne che dedicano la loro vita alla ricostruzione e alla convivenza, non solo con i rappresentanti della stessa specie, Homo sapiens, ma con tutte le altre specie animali e vegetali.
Alla fine degli anni ‘90 Stephanie e Julian Fennessy si sono incontrati in Namibia; Julian, arrivato dall’Australia, aveva un incarico come volontario in un progetto di educazione ambientale, Stephanie era approdata in Namibia per condurre ricerche per la tesi del suo master di ingegneria ambientale.
La loro non è solo una storia d’amore ma una storia di impegno, coraggio e perseveranza a favore della Natura.
In quegli anni i principali enti e le associazioni ambientaliste lottavano in Africa per la difesa di elefanti e rinoceronti e poca attenzione era stata data alle giraffe. Julian e Stephanie si resero ben presto conto che erano state raccolte poche informazioni sulla distribuzione e sulla consistenza delle giraffe e sin dai primi anni 2000 hanno iniziato a lavorare insieme per raccogliere quanti più dati possibili.
Insieme, nel 2015, hanno fondato la Giraffe Conservation Foundation (GCF) che oggi è l’unica associazione al mondo che lavora in modo sistematico per la conservazione di questa bellissima specie.
Per proteggere una specie dall’estinzione la prima cosa da fare è conoscerla: quanti individui esistono? Dove? Come possiamo classificarle? Quali sono le minacce e quali gli strumenti per contrastarle?
Il lavoro degli ultimi 20 anni di Julian e Stephanie e del loro staff ha portato importanti contributi alla conoscenza delle giraffe: le analisi del DNA hanno permesso una nuova classificazione che individua 4 specie di giraffe e non solo una come si credeva e questo può dare indicazioni maggiori per i programmi di conservazione.
Negli anni ’80 il numero totale di giraffe in Africa era stimato in oltre 155.000 individui, oggi ne contiamo circa 117.000 e stanno diminuendo sempre di più.
Eppure gli occhi languidi, l’andatura elegante, la grandezza lasciano immaginare animali che possano vivere senza che la pressione umana ne minacci la sopravvivenza e che la loro storia narri, per una volta, di un equilibrio tra uomo e Natura.
In realtà la distruzione dell’habitat, la caccia per trofeo e il bracconaggio sono tra le principali cause del declino di questo bellissimo mammifero.
È diventato essenziale agire prima che sia troppo tardi, prima che le giraffe si estinguano nel silenzio assordante che le ha avvolte fino a pochi anni fa.
Julian e Stephanie sono costantemente alla ricerca di fondi per portare avanti i loro progetti di monitoraggio, di educazione nelle scuole e di ricerca nei 19 Paesi africani dove vivono le giraffe, un territorio di oltre 400.000 km quadrati.
Per questo il GZP ha deciso di sostenere economicamente il GCF e di partecipare attivamente ai loro programmi.
Al Parco vivono Omar e Cleopatra che appartengono alla specie più minacciata, la giraffa del nord che con i suoi 5900 esemplari è da considerare a grave rischio d’estinzione.
Questa storia ha bisogno di ambasciatori e recentemente il Parco ha trovato un grande alleato in Radio Nostalgia che ha messo a disposizione uno spazio del proprio canale Spotify per dare vita ad un podcast: 10 puntate, 10 storie in cui la differenza la fanno i tanti visitatori del GZP che ogni volta che vengono a trovarci sostengono economicamente il Parco e le associazioni che lavorano per la conservazione della Natura, come la Giraffe Conservation Fondation.
Un grazie di cuore a tutti!

Testo Eleonora Angelini Responsabile della didatticae comunicazioneGiardino Zoologico di Pistoia

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