Ultime notizie:

Il futuro e il passato della Montagna

Un fine settimana tra arte contemporanea e storia locale...

Ultime notizie:

Il futuro e il passato della Montagna

Un fine settimana tra arte contemporanea e storia locale...

Presentazione del 23°volume di Valdinievole Studi Storici.

Sabato 5 aprile, alle ore 17, presso il Palagio...

Sophie Hebsaker a Villa Stonorov

Anche quest’anno la Fondazione Jorio Vivarelli ha il piacere...

Il rito antico della carbonaia di Vivaio

La vestale, al maschile, era Paolo Begliomini, un volontario dell’Associazione “Amici di Vivaio”, delegato già da alcuni anni a questo “storico” ufficio.
Ormai è solo un evento turistico che attira gente da ogni parte, ma le sue radici sono ben affondate nella tradizione montanina; quello del carbonaio-macchiaiolo, infatti, è stato per secoli un vero e proprio mestiere e, per condurlo al meglio, occorrevano competenze scientifiche non da poco, di tipo meteorologico, architettonico-ingegneristico, fisico-chimico e raffinate conoscenze dell’arte ustoria, perché la catasta di legni sapientemente disposti deve cuocere lentissimamente, dall’alto verso il basso e all’inverso, attraverso fori appositi praticati nella struttura.
Un mestiere massacrante

Un’arte antica come il tempo, quella dei carbonai…Un mestiere massacrante e duro che per tanti anni ha visto i nostri avi lasciare per lungo tempo i propri cari per cercare di riportare a casa un po’di soldi per mandare avanti la famiglia.

Non c’è famiglia del nostro Appennino che non abbia avuto avi boscaioli e carbonai e le storie che si sono tramandate nel tempo hanno raccontato di un mestiere massacrante, di uomini strappati per molti mesi alle proprie famiglie, di luoghi malsani in cui si lavorava, di capanne di frasche in cui si sopravviveva, di malattie che spesso avevano esiti letali. Alcuni partivano con le proprie famiglie, altri soli come cani, per riportare a casa qualche soldo; ritornavano sfibrati, lerci, con la polvere di carbone nei polmoni e incollata ai pori della pelle, dopo aver percorso a piedi spesso centinaia di chilometri, attesi dalle famigliole e talvolta nemmeno riconosciuti per gli stenti a cui si erano sottoposti per mesi e mesi. Con essi i Mei, cioè bambini e adolescenti che facevano i lavori più umili nelle capanne: cuocevano i pasti, tenevano pulito l’accampamento alla meglio, provvedevano all’acqua, servivano i carbonai esperti. Erano giovanissimi costretti a diventar uomini nonostante loro e a sopportar fatiche immani con la speranza, un giorno, di apprendere la difficile arte di far carbone, che li avrebbe resi orgogliosi e ambìti.
C’è un detto nella nostra montagna che sopravvive al tempo e che Policarpo Petrocchi include nel suo Dizionario della Lingua Italiana: “L’ho messo in carbonaia” equivale a metter qualcuno in prigione o costringerlo ad un lavoro massacrante.
Questo era il destino dei nostri macchiaioli-carbonai.

Il carbonaio – macchiaiolo era un mestiere duro e difficile, per il quale occorrevano una serie di competenze tecniche davvero notevoli e che oggi diventato solo un evento turistico in grado di attirare gente da ogni parte.

Le sorprese del ritorno

Il loro ritorno a casa, sapientemente descritto da Renato Fucini nelle “Veglie di Neri”, era atteso con trepidazione dalle famigliole che avevano superato l’inverno spesso tra stenti indicibili.
Per chi tornava dopo mesi e mesi, le sorprese di certo non mancavano ed erano a volte liete e altre volte tragiche. In qualche caso il macchiaiolo si ritrovava padre di un altro figlio senza saperlo e tra i miei cinghi d’la Sambuga è circolata per oltre un secolo la storia di un carbonaio di lassù che, partito da casa ai primi di dicembre, vi era tornato, inconsapevole, a giugno e la moglie aveva appena partorito. Si dice che lui abbia fatto il conto dei mesi e il conto i’n’artornava. Allora la moglie, con piglio fierissimo, contò sulla punta delle dita dicendo “Gennaio, Febbraio e quello Candelaro, i’ son tre; Marzo, Avrile e quel ch’a da venire, i’ son se’; Maggio, Giugno ed un che ce lo giungo, i’ son nove!”. Il marito convinto da tanta determinazione ci pensò un po’ e rispose: “T’ha ragion”.
Anche di questo tipo erano le sorprese, ma un figlio, allora, era una benedizione e se l’éra maschio, ancor mejo. E poi un bravo capo carbonaio in casa faceva sempre comodo, in quel mondo antico, di gente semplice, spesso anche stracciona, ma fiera, umile, saggia e timorata di Dio.

Testo Maurizio Ferrari
Foto Nicolò Begliomini

Sponsored by:

spot_img

Eventi

maggio, 2025

Discover Shop

spot_img

Don't miss

Presentazione del 23°volume di Valdinievole Studi Storici.

Sabato 5 aprile, alle ore 17, presso il Palagio...

Sophie Hebsaker a Villa Stonorov

Anche quest’anno la Fondazione Jorio Vivarelli ha il piacere...

Presentazione del volume Luigi Mazzei tra Déco e Novecento

Appuntamento venerdì 28 marzo alle ore 16.30 presso l’Auditorium...

Climate Fiction Days: a Pistoia arriva la seconda edizione

Ritorna a Pistoia il primo evento in Italia dedicato...
Naturart
Naturart
Pubblicazione di punta della Giorgio Tesi Group è la rivista trimestrale gratuita NATURART, edita in italiano e inglese dal 2010 con l’intento di valorizzare in Italia e all’estero le eccellenze e i tesori custoditi da Pistoia e dalla sua provincia. Naturart è media partner riconosciuto per gli eventi speciali di numerose istituzioni locali impegnate nella promozione del senso di orgoglio e di appartenenza a questo territorio.
spot_imgspot_img

Potrebbero interessarti anche

Al via l’ XI edizione di Infanzia e Città

Per l’undicesimo anno consecutivo a Pistoia si svolgerà Infanzia e Città, la rassegna che mette al centro l’infanzia portandola nei contesti cittadini attraverso molteplici...

Pininfarina alla Biblioteca San Giorgio

Negli stabilimenti pistoiesi nel corso del tempo sono stati prodotti veicoli di ogni tipo, compresi quelli militari nei periodi bellici. Alla fine degli anni...

Porrettana Express è magico!

Scorci unici sull’Appennino, boschi incontaminati abitati da animali selvatici, piccoli borghi dove riscoprire la cucina tradizionale e itinerari artistici ancora poco conosciuti, un viaggio...