Gli spazi espositivi della Biblioteca San Giorgio concludono il 2022 con una grande mostra del pittore pistoiese Paolo Tesi, intitolata Animalità, che dal 10 dicembre accompagnerà i frequentatori della biblioteca per tutte le feste e nel nuovo anno, fino al 20 gennaio 2023.
Nato a Pistoia nel 1945, Tesi ha frequentato la sezione Pittura della Scuola d’Arte della sua città quando un manipolo di artisti la teneva in piedi. Successivamente, a Firenze, ha frequentato il Magistero d’Arte di Porta Romana nella sezione Arti grafiche-Tecniche d’incisione e illustrazione del libro, l’Accademia di Belle Arti con Capocchini e Farulli, si è iscritto alla facoltà di Lettere frequentando per alcuni anni i corsi di Alessandro Parronchi e Luigi Baldacci.
“Pittore con la tentazione di scrivere”, nel 1990 ha fondato la rivista d’arte e letteratura «Ombrone», alla quale si affianca una cartella di incisioni Ombroncello, tesa a valorizzare il mondo della grafica d’arte. Nel 2006 l’intera collezione della rivista è stata esposta presso la Galleria di Arte Moderna di Palazzo Pitti a Firenze.
Ha tenuto numerose mostre di pittura sia collettive che personali in Italia e all’estero e ha realizzato vari dipinti murali, prevalentemente su commissione di privati. Tra le altre sue passioni, va sicuramente segnalata quella per il libro d’artista, concretizzata per esempio con la cura di Quasi pagine. Libro d’artista, libro oggetto, libro ambiente, la mostra realizzata per l’inaugurazione della Biblioteca San Giorgio nell’aprile 2007.L’esposizione offre uno spaccato di una parte importante dell’ispirazione di Tesi, quella legata agli animali.
La mostra alla Biblioteca San Giorgio, come rivela bene il titolo, è incentrata sulla presenza degli animali.
«Da sempre – racconta il pittore – nei miei dipinti sono presenti gli animali. Quand’ero ragazzo le persone condividevano l’esistenza con loro. Mi riferisco in particolare alla civiltà contadina dove, ai miei occhi, gli uomini vivevano in un piccolo paradiso terrestre in cui anche gli animali trovavano posto, nel rispetto della loro dignità.
Nei miei primi dipinti le figure umane erano i veri protagonisti e gli animali apparivano in secondo piano, invece successivamente sono diventati i personaggi principali, mentre volti e persone divenivano i testimoni o gli autori dei maltrattamenti commessi nei loro confronti.»
Animalità è caratterizzata dalla esposizione di opere, a colori e in bianco e nero, di grandi dimensioni, che comunicano con straordinaria immediatezza la grande forza espressiva da sempre presente nel gesto di Tesi.
«Non riesco a dipingere stando seduto. È più forte di me. Devo stare in piedi. Lo slancio che mi anima racchiude un vigore che sale dal basso e avvolge tutto il corpo.
Una forza che trattengo con i piedi puntati per terra, come se mi dovessi tuffare. È come caricare una molla, trattenuta a stento da una forte pressione, che infine liberata sprigiona tutte le energie potenziali.
Così l’effervescenza creativa si diffonde intorno a me pervadendo la mia mente e posandosi sulle cose.
Avverto come un invito, una spinta continua e persisteste a impugnare la matita per tracciare subito segni su segni alla ricerca di un risultato che mi possa appagare. Faccio un segno e gli vado dietro… Dove disegno? Su un foglio che può essere appoggiato su un tavolo oppure appeso a una parete o ancora steso per terra perché troppo grande.
Disegno ovunque, nell’aria stessa traccio segni gesticolando come se si trattasse di una pantomima, tanta è la furia di raccontare storie attraverso le immagini. Disegnare per me è un desiderio che non appago mai, è un bisogno proteso verso l’infinito sfidando il mistero.
“Nulla dies sine linea”.»