Lucio Melandri, lavora con UNICEF dal 2009, è coordinatore delle emergenze umanitarie, esperto di politica internazionale e affari umanitari, ha svolto il suo impegno in alcuni dei paesi più difficili e rischiosi del pianeta.
«Ho lavorato in una trentina di paesi – così racconta Lucio – sono partito dai Balcani, poi Africa e Medio Oriente. Una delle situazioni più terribili che ricordo è stata in Ruanda, dove ho operato dal 1994 al 1997: da un giorno all’altro si costituì un campo profughi da 250mila persone dove morivano 200 bambini al giorno. L’Unicef, che è una Agenzia dell’Onu, discute dei diritti umani con gli Stati ma nel rispetto della sovranità dei paesi. Spesso oggi si sente parlare delle Nazioni Unite come un’entità fatta di persone che vivono nei palazzi di New York e si parlano in maniera inefficace o senza eccessivo impatto. La realtà, invero, è fatta di tante persone, decine di migliaia di persone che passano la loro vita su quello che noi chiamiamo il terreno, che può essere il deserto al confine fra la Siria e l’Iraq, piuttosto che l’Afghanistan, lì dove gli operatori ogni giorno traducono il supporto ricevuto dalla società civile in azione reale verso coloro che esprimono le maggiori vulnerabilità, che stanno passando periodi di violenza e di trauma. E questo aiuto non serve solo alla loro sopravvivenza, ma serve proprio a porre le condizioni per immaginare un futuro. E la verità è anche che funzionari e volontari nelle zone di crisi, senza una società civile solida alle spalle, possono fare ben poco».
Mercoledì 26 marzo – Sala Incontri della Sezione Soci Coop Viale Adua, 6 – Pistoia
Ore 10-12,30 – Incontro con gli studenti degli Istituti Secondari Superiori
Ore 16,30-18,30 – Incontro con gli amici di Unicef