L’occasione offerta all’associazione MuDeTo APS di esporre, negli spazi della Biblioteca San Giorgio di Pistoia, un estratto del work in progress di cernita e divulgazione fin qui svolto dal Museo del Design Toscano (www.mudeto.it), rappresenta l’opportunità per tracciare una prima profilazione identitaria collettiva di numerosi protagonisti oggettivi del successo di prodotti sia storici che attuali.
Una moltitudine di professionisti colti e sagaci consulenti (tecnici, esperti di settore, artieri, terzisti sperimentatori, ecc.) attivi nel prodotto industriale ideato e realizzato in ambito regionale che – in qualità di registi, attori e interpreti dei (consolidati, affioranti, preconizzati) bisogni delle società loro contemporanee – hanno avuto un ruolo decisivo nel garantire, agli oggetti sui quali si sono cimentati, pregio, efficacia e riscontro di mercato.
L’attenzione rivolta da tali autori e aziende alle relazioni in cui ogni prodotto è necessariamente coinvolto, li ha condotti più di frequente a esaltare valenze, “aggettivazioni” e connotati carpiti solo approssimativamente dal singolo scatto fotografico. Ad esempio: la fruibilità in diversi contesti, l’articolata definizione della gamma e degli accessori, la modularità costruttiva e aggregativa dei modelli, la scomponibilità delle parti, l’impilabilità e, più in generale, le loro benefiche ripercussioni nel gestire l’alternanza fra modalità attiva e passiva dei prodotti.
Per gran parte del progetto industriale toscano, il rilievo attribuito alle istanze che vedono coinvolte le “dinamiche”
relazionali tra oggetto e corpo umano è spesso stato vincolante rispetto ai propositi, per così dire, “estetici” di cui ogni prodotto di pregio è araldo. Suscettibili di virate fruitive, abbinamenti, scomposizioni, gli oggetti in questione sono sovente votati a una gregaria capacità di “adattamento reattivo” al variare delle esigenze ritenute prioritarie nell’intermittente articolarsi della routine quotidiana. Di conseguenza l’oggetto in sé raramente si propone con un volto nettamente scolpito, bensì appare quasi riluttante a esibirsi nei panni del “mattattore”, poiché predilige piuttosto restare aperto e disponibile agli “ordini di scuderia” impartiti dal fruitore finale.
La vastità dei riscontrati campi applicativi è un tratto sintomatico di una siffatta attitudine all’ascolto dei desiderata di un’utenza senza confini. Gli ambiti tipologicomerceologici ricorrenti negli esempi esposti nella rassegna Prodigi del
quotidiano – curata da Maria Camilla Pagnini, Gianfranco Gualtierotti e Carlo Fontana – è significativamente eterogeneo e rivolto esplicitamente erga omnes.
Si va, infatti, dai giunti per armature tubolari alle macchine fotografiche, dai contenitori ceramici e in argilla alle macchine espresso, dalle lampade da tavolo ai contenitori per gelati, dagli appendiabiti alle sedie, dalle poltroncine ai bracciali, dalle segreterie telefoniche alle grattugie elettriche, dai telefoni alle city-car, dagli scaldavivande alle agende, dai sistemi luce modulari ai pulitori a vapore, dai registratori di cassa ai miscelatori per bagno e cucina, dai tagliaverdure elettrici agli sgabelli, dai dosa-spaghetti ai diffusori acustici, dagli scolapasta ai centrotavola, dai longboard elettrici alle lampade da terra, dai contenitori per raccolta differenziata ai laser per la pulitura delle superfici, dalle sedie direzionali alle penne multifunzione e alle piantane portasalviette.
Prodigi del Quotidiano
Eccellenze del design industriale toscano in mostra
8-28 marzo 2025
Biblioteca San Giorgio – Via Sandro Pertini 340 – Pistoia.