Per il ciclo di eventi “L’Aperto” nel Cortile della Magnolia in Palazzo Comunale a Pistoia, Giovedì 9 luglio alle ore 19.00 Paolo Fabrizio Iacuzzi presenta il libro in versi “Consegnati al silenzio. Ballata del bizzarro unico male” (Bompiani Editore, 2020). Interviene Gilberto Segatto. Musiche eseguite dagli allievi del Liceo Musicale Forteguerri. Opere realizzate da Andrea Dami. Il libro è nella cinquina del “Premio Camaiore” e nella decina finalista del “Premio Viareggio Rèpaci”.
Un poeta di oggi che attraversa il dolore del mondo nell’epoca dei nuovi, imprevedibili e “bizzarri” virus. Fra commedia e tragedia sfidando la paura assordante del mondo, riporta in vita voci e storie, dove la morte è un cammino verso il bene attraverso la solidarietà e l’amore virale per gli ultimi e gli esclusi. Paolo Fabrizio Iacuzzi riporta in vita voci e storie: dal ceppo della sua famglia di archibugieri del Seicento al servizio dei Medici fino al nonno e al padre. Gioca con la storia personale e collettiva come un apprendista stregone, sulla soglia che separa l’infanzia dall’adolescenza tra la malinconia e il riso, il male e il bene. Tenta di elaborare il lutto per la morte dei suoi cari rendendoli immortali trasformandoli come Gaetano Zunbo in cera e Girolamo Segato in pietra. Comica e tragica al tempo stesso, la lingua si piega a rappresentare il male. Uno dopo l’altro, i versi compongono una sorta di autobiopsia personale e collettiva nel tentativo di esorcizzare anche la paura dei virus che ci attanagliano, a qualsiasi peste appartengano. Iacuzzi, “Signore del Ceppo”, compie un viaggio ideale all’interno dell’ex Ospedale del Ceppo fra il Teatrino Anatomico, il Padiglione dell’Emodialisi e naturalmente il Fregio con le sette opere di Misericordia in ceramica invetriata.
Alcuni giudizi critici sul libro:
“Tra le figure più valide della sua generazione… un libro denso, di sicura e corposa identità” (Maurizio Cucchi – Robinson, La Repubblica);
“Un’impeccabile esecuzione formale” (R. Mussapi – SuccedeOggi);
“L’ostinata geografia del male può farsi beffe di noi nel più assurdo dei modi” (M.C. Carratu – La Repubblica, Ed. Firenze);
“Una trama di vicende private e collettive che dalla fine del Seicento arriva fino al presente” (R. Galaverni – La Lettura, Corriere della Sera);
“Un libro nutrito di vita, laddove la vita balla su un crinale di malattia e di morte” (V. Guarracino – Avvenire);
“Un sorta di fantasmagorico, rembrandtiano teatro anatomico” (P. Di Palmo – Alias, Il Manifesto);
“Come un amanuense, tratteggia con rara perfezione d’immagine” (G. Monti – Azione);
“Una prova di maturità poetica, tutta tesa a scavare paesaggi individuali e collettivi” (L. Rafanelli – SuccedeOggi);
“Può essere la vita di molti, la vita di tutti, in una dimensione antieroica e quotidiana” (G. Segatto).
Paolo Fabrizio Iacuzzi è nato a Pistoia nel 1961 nel quartiere di Porta San Marco, vive a Firenze. Si occupa di editoria, critica, educazione e promozione culturale. È il presidente del Premio Letterario Internazionale Ceppo e direttore scientifico del Fondo Piero Bigongiari della Biblioteca San Giorgio. Ha pubblicato libri in versi: Magnificat (1996), Jacquerie (2000), Patricidio (2005), Rosso degli affetti (2008) e Folla delle vene (2018). Il libro Pietra della pazzia, con le fotografie del Fregio del Ceppo eseguite da Nicolò Begliomini, è stato edito nel 2016 da Giorgio Tesi Editore.