Giardino, mediatore di emozioni fra colori e profumi.
L ’arroganza di un fiore sbocciato è talvolta sconvolgente, anche noi esseri umani ne percepiamo la potenza comunicativa, l’energia del richiamo.
Per limitare la malia non serve, nemmeno, la consapevolezza che si tratti di una tecnica ben nota, utilizzata dalla natura come attrattiva per gli insetti. Non serve saperlo, perché c’è spesso un invincibile seduttore, più o meno segreto, che accompagna lo sbocciare di una fioritura.
Mentre la vista diventa vera preda dei colori e delle forme, l’olfatto si appropria di ogni più intimo segnale, indipendentemente dalla nostra consapevolezza o volontà. Ed è bellissimo.
La fioritura delle piante è l’espressione più alta, più appariscente e più utile alla natura per la riproduzione e perpetuazione della specie. I semi si formano nei fiori a seguito dell’impollinazione e, a esclusione di limitati periodi dell’anno, in relazione alla latitudine, all’altitudine e all’andamento climatico, le piante, secondo la specie, si ricoprono di fiori a primavera e in estate. Dopo il riposo vegetativo invernale.
Tanto irruente è il loro proporsi, per la stessa sopravvivenza, da cambiare il paesaggio con esplosioni di masse di colore. E’ un’interferenza davvero positiva, che può portare modificazioni dell’umore umano. Se è vero, come risultato da recenti studi, che l’uomo moderno è carente di sorrisi, andrebbe rivolto un pensiero di ringraziamento all’Altissimo, che, anche grazie ai fiori, ci consente di interrompere quanto di lugubre sappiamo inventarci nel nostro quotidiano.
Diventiamo sereni fra i fiori e per passare a uno stato di felicità il percorso è breve. L’olfatto si appropria di effluvi odorosi, anche involontariamente, e li elabora nella mente, nella memoria profonda. Molti studi ancora in corso hanno evidenziato lo stretto rapporto tra messaggi odorosi, memoria e emozioni umane. Chi può negare che gli sia capitato, a causa di un odore improvviso, di essersi riappropriato, in una frazione di secondo, di un mondo di ricordi infantili che temeva di aver smarrito. E questo piombando anche nello stesso identico stato d’animo dell’infanzia.
Una pianta nel suo momento d’effervescenza esistenziale può regalare una vera carica di energia positiva. Va da sé che il nostro invito, nella terra di Cino (Pistoia), e anche dei più bei vivai di piante del mondo, è tendenzioso. Sappiamo che ci si può irrimediabilmente innamorare della nostra terra, e delle sue produzioni pregevoli in piena fioritura. Così come un quadro meraviglioso necessita anche della giusta luce, il verde è ammiccante quand’è fiorito.
Ci sono specie che hanno fioriture rapide e altre che, gradualmente esprimono il loro magico momento, con una maggior durata nel tempo. Questo può accadere quando i fiori sono piccoli. A vistosi fiori singoli o riuniti in infiorescenze di varie dimensioni, talvolta, si alternano germogli che, grazie a effetti cromatici, creano vere opere scultoree.
L’uomo nel tempo ha cercato di avere intorno a se quello che di attraente via via scopriva nel suo peregrinare. Ha abbellito i suoi spazi e si è adoperato per selezionare, rafforzare, propagare il bello. E, se la fortuna di godere di vegetazione naturale, variegata, come la macchia mediterranea, che ricopre le nostre fasce litoranee e intere aree adiacenti, ha consentito e agevolato sviluppo e loro riproduzione, a opera di chi ne fa professione d’eccellenza, va anche detto che la creazione di nuove piante da fiore è la sfida quotidiana per floricoltori, vivaisti e giardinieri. La biodiversità agevola oggi libere interpretazioni d’architettura del verde, anche attingendo ad altri ecosistemi forestali, sia nell’emisfero boreale, sia in quello australe.
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TESTI
Carlo Vezzosi
FOTO
Nicolò Begliomini