Monumenti vegetali che suscitano ammirazione.
I Cedri sono alberi sempreverdi ben identificabili rispetto a tutti gli altri per la forma imponente della loro chioma, che è, tendenzialmente, piramidale espansa, allargata, in alcuni casi diviene appiattita, tabulare, di notevoli dimensioni, su un unico tronco, a volte su più tronchi, policormico, portamento a candelabro, come definiscono i botanici. Sono piante longeve e raggiungono altezze dell’ordine di 60 metri, soprattutto nei loro habitat naturali, ovvero dove sono spontanei. Il legno è molto durevole e profumato.
Queste conifere formano soprassuoli forestali di notevole importanza nelle aree geografiche di origine, sia per il valore ambientale sia economico per la produzione del legname, molto pregiato, indistruttibile, e rinomato sin dall’antichità, anche per la costruzione di templi ed edifici religiosi. Le foglie sono aghiformi, disposte su due tipi di rami: i primi lunghi, a volte penduli con le foglie disposte lungo il ramo a spirale; i secondi corti con gli aghi riuniti insieme a rosetta, a ciuffetto come si dice in vivaio; sono rigide e pungenti, più o meno lunghe, dell’ordine di alcuni centimetri. Negli alberi adulti compaiono gli organi riproduttivi, che sono distinti e separati sullo stesso individuo, quelli maschili sono coni eretti lunghi circa 4-5 centimetri, inseriti all’estremità dei rami corti, quelli femminili sono in minor numero, più piccoli di forma sub globosa, che appaiono in estate. La piena fioritura avviene in settembre-ottobre, tipica dei Cedri, uniche piante a fiorire in questo periodo. Con l’avvenuta impollinazione, il cono femminile inizia a crescere, nella primavera dell’anno successivo appare ben visibile e solo l’anno seguente raggiunge le sue dimensioni definitive, di forma ovoidale, resinoso, eretto, costituito da numerose squame, strettamente appressate. I semi sono maturi e pronti, per avviare un nuovo ciclo di vita.
In sostanza, tra l’inizio della formazione dei “fiori” e la produzione del seme trascorrono ben oltre due anni.
Ecco perché sullo stesso albero si possono osservare vari tipi di coni, di diverse dimensioni. Nell’ambito delle vaste popolazioni del genere Cedrus gli esperti di sistematica hanno individuato quattro specie: tre indigene nel Mediterraneo e una asiatica. Al primo gruppo appartengono il Cedrus libani A.Rich delle montagne del Libano e dell’Anatolia meridionale, Cedrus brevifolia Henry endemico dell’Isola di Cipro e Cedrus atlantica Carr delle montagne del Marocco e dell’Algeria. Al secondo gruppo appartiene la specie Cedrus deodara G. Don, spontanea nell’Himalaya occidentale. Sono comparsi per la prima volta in Europa a metà del Seicento i cedri del Libano, gli altri, invece, a metà dell’Ottocento. Anche in Italia sono presenti magnifici esemplari secolari in diversi parchi e giardini privati e pubblici.
I primi vivaisti della fine dell’Ottocento hanno avviato la propagazione e la selezione di nuove varietà, grazie anche al fatto che, essendo interfecondabili, la progenie da seme manifesta un’apprezzabile variabilità genetica che può essere utilizzata per selezionare cloni con particolari caratteri ornamentali. Infatti, in Europa, salvo qualche tentativo sperimentale, queste specie non hanno per ora interesse forestale produttivo, ma sono impiegate per parchi e giardini.
A oggi, numerose sono le cultivar prodotte nei vivai: a forma nana, pendula, colonnare , piramidale stretta, con aghi di color verde, glauco, aureo, variegato e così varie altre tonalità. La maggior parte delle varietà coltivate sono con chioma tipica della specie a forma piramidale, seguono le forme pendule allevate in vivaio con tecniche colturali appropriate, messe a punto dai vivaisti, tali da ottenere forme molto curiose e bizzarre.
Si prestano bene anche alla coltivazione di forme tipo bonsai e tipo “a nuvole”, in quanto reagiscono bene alle potature. Così si contengono le dimensioni della pianta e si adatta a piccoli spazi. L’offerta vivaistica, in questo modo, è completa ovvero sono disponibili piante per grandi parchi e spazi verdi e piante anche per piccoli giardini, sia in terra sia in vaso.
Grandi alberi per piccoli giardini
I vivaisti hanno messo a punto svariate forme di Cedri adatte ai piccoli spazi: avere un “grande”cedro in un “piccolo”giardino. Questa novità produttiva è rappresentata dalle miniforme. Sono coltivate in vaso, hanno un’altezza intorno 1,50 m e anche meno, richiedono poco spazio e si mantengono bene nel tempo adottando le ordinarie cure delle piante in vaso.
Per informazioni:
Giorgio Tesi Group
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TESTO
Carlo Vezzosi
FOTO
Nicolò Begliomini