Le ricchezze medievali e rinascimentali di Buggiano.
Definita “un salotto d’Italia” per la sua caratteristica intimità, Piazza Pretorio a Buggiano Castello è uno degli angoli più belli del territorio provinciale: distesa sull’angolo nord-occidentale del paese, ospita il Palazzo Comunale e la Chiesa di Santa Maria della Salute e San Niccolao.
Palazzo Pretorio, adibito oggi a spazio espositivo e ad Archivio Preunitario del Comune, è un insigne esempio di architettura civile duecentesca, nonostante la sua fondazione sia più remota e testimoniata da frammenti architettonici di età tardo-antica, qui conservati. Il palazzo, sede comunale fino al 1789, ha una facciata in pietra alleggerita dalle eleganti aperture del primo piano e decorata con 57 stemmi dei podestà di Buggiano, alcuni pregevoli, in terracotta invetriata di bottega robbiana. All’interno, tracce di affreschi di scuola fiorentina databili al XV secolo: un San Nicola in trono fra angeli rimanda, ancora, al gusto del Gotico Internazionale, mentre il frammento del Sant’Antonio col Bambino e la scena dell’Incredulità di San Tommaso apportano le novità del primo Rinascimento.
La Chiesa, fondata nel 1038 dai signori da Buggiano come monastero privato benedettino, mostra all’esterno un paramento murario in semplice arenaria, con pochi inserti decorativi, tipico del romanico campestre toscano, la cui rusticità è acuita dalla possente torre campanaria che si innalza nel lato sud-orientale.
All’interno sono conservate numerose opere d’arte, che spaziano dai secoli medievali al barocco: un fonte battesimale e un ambone in tarsie marmoree dei primi decenni del XIII secolo, opera del maestro comacino Lanfranco; un crocifisso ligneo doloroso, databile al primo quarto del 1300 e collegabile alla bottega lucchese del “Maestro del Crocifisso di Camaiore”, particolarmente attiva in Valdinievole; tracce di affreschi quattrocenteschi di scuola fiorentina e un’Annunciazione su tavola riconducibile a Bicci di Lorenzo e al gotico internazionale di inizio XV secolo.
Particolarmente consistente il patrimonio artistico cinquecentesco. Nel 1514, l’abbazia di Buggiano passò sotto l’autorità della Badia Fiorentina, i cui abati provvidero ad abbellire la chiesa con opere di scuola fiorentina. Le tele di soggetto sacro di Giovanni del Brina, Giovanbattista del Verrocchio e del Bachiacca introducono gli stilemi del manierismo fiorentino, con la plasticità e il cangiantismo derivati da Michelangelo. Una Madonna in trono con Bambino in terracotta policroma, dei primi decenni del XVI secolo, attribuita a Jacopo Sansovino, è apprezzabile per la qualità del modellato e per l’indagine psicologica, tradotta nella malinconica espressione di Maria.
In controfacciata, un organo ligneo in stile barocco, posto nella cantoria realizzata durante i rimaneggiamenti del 1887.
I locali dell’abbazia sono, oggi, in totale disuso e in stato di abbandono. Solo il chiostro, magnifico esempio di architettura del primo rinascimento, attribuito ragionevolmente all’allievo del Brunelleschi, Andrea Cavalcanti, rivive ogni due anni attraverso la mostra di agrumi che viene ivi allestita durante la manifestazione “La campagna dentro le mura”.
TESTO
Ilena Ieri
FOTO
Woola.it
Nicolò Begliomini
La Campagna dentro le mura (Edizione 2013)
Per ammirare piante rarissime e fioriture insolite
TESTO
Gionata Giacomelli
La Campagna dentro le mura è una iniziativa organizzata, ogni due anni, dall’Associazione Culturale Buggiano Castello e dal Comune di Buggiano.
Durante le due domeniche di apertura al pubblico degli orti di agrumi e dei giardini segreti, i visitatori possono ammirare piante rarissime e fioriture del tutto insolite per queste latitudini. Fin dal medioevo a Buggiano Castello, che gode di un microclima particolarissimo, sono, infatti, tradizionali colture tipiche del sud Italia, come cedri, bergamotti, melangoli ed enormi cactacee.
Durante l’orario d’apertura dei giardini (18 nell’edizione 2013), i visitatori vengono accolti dai proprietari, che illustrano le loro meraviglie e offrono limoncello e crostate di agrumi, il tutto contornato da musicisti itineranti, che allietano il percorso nel borgo medioevale.
La manifestazione, giunta ormai alla 7a edizione, è uno degli eventi di settore più importante a livello nazionale, tanto che la gran parte dei turisti e degli appassionati proviene da fuori della Toscana.