Le opere di sei importanti artisti pistoiesi esposte tra faggi e abeti.
Il viale Regina Margherita all’Abetone, un percorso nel bosco tra faggi e abeti secolari, da luglio di quest’anno può offrire, alla vista di chi passeggi in quel luogo straordinario, sei installazioni realizzate da artisti qualificati. Tutto questo si deve all’impegno e alla sensibilità per le cose dell’arte di quattro donne, alle prime tre: Manuela Tonarelli, Clarissa Tonarelli ed Enrica Zanni, si deve l’idea di far allestire Il sentiero dell’amicizia, mentre a Raffaella Pettinà, capo ufficio territoriale per la biodiversità di Pistoia del Corpo Forestale dello Stato, va il merito di aver consentito la realizzazione delle opere. Il personale della Forestale abetonese, infatti, ha predisposto i semilavorati e collaborato con gli artisti. Simone Azzurrini, Leonardo Begliomini, Andrea Dami, Luigi Russo Papotto, Edoardo Salvi e Silvio Viola, sono gli autori dei sei interventi eseguiti interamente con materiali del bosco perché, secondo il presupposto di chi ha pensato il progetto, deteriorandosi naturalmente nel tempo, al bosco dovranno ritornare.
Viandanti, è il titolo dell’installazione di Silvio Viola. Una “famiglia” di tronchi antropizzati: capofila, madre, padre, figlio, chiudifila procede, nel segno dell’amicizia, verso una terra da colonizzare. Scultura simbolica dalla forte espressività plastica e semantica, il cui inserimento nel percorso è “vivo” come lo sono gli alberi intorno. Cinque presenze arcane immobili e, al contempo, perennemente in cammino.
Dea Madre 3, opera di Luigi Russo Papotto, è un intervento di stupefacente vigoria, apparentemente informe, che dà luogo a una matrice/tempio di natura ancestrale. La Grande Madre primordiale, i cui attributi sessuali: femminile, maschile, androgino, sono resi dall’artista con coinvolgente efficacia. Un’opera ricca di spunti per la riflessione.
Il Dono è una quinta scenica sul percorso, che Edoardo Salvi ha realizzato magistralmente con la tecnica della xilografia. Sono rappresentate la figura di Pan e della Satiressa mentre offrono un caprone e un coniglio alla Ninfa, la custode/sacerdotessa della natura. I trattamenti “grafici” incisi dall’artista efficacemente risaltano sul fondo blu e rosso facendo emergere, come per magia, la caratteristica formale delle figure.
A Leonardo Begliomini si deve Incontro con le muse, una scultura composta di figure femminili dalla duplice funzione: estetico/espressiva e pratica. La zona centrale dell’opera, infatti, è costituita da una seduta sulla quale, secondo le intenzioni dell’artista, si può sostare in attesa che le muse “contraccambino” i doni offerti dalle donne, con il dono dell’ispirazione.
Luogo per l’Abetone 2013 di Simone Azzurrini è un’installazione concepita come una bussola alchemica. Un enorme “totem” nero e rosso, individua il luogo secondo le direttrici est/ovest (Nigredo e Rubedo passaggi dell’opus alchemico) che rappresenta il giorno; mentre l’asse nord/sud, indicando il cielo Boreale, raffigura la notte. Un’opera dal significato complesso che, plasticamente, esemplifica al meglio il senso della nostra esistenza e il fare, per renderla migliore.
Quadrifoglio di Andrea Dami è un’opera interattiva; di fatto “esige” che chi entri nel quadrilatero di bastoni (archetipo della città) trovandosi alla presenza di quattro cubotamburi, prenda a percuoterli dando vita a un ritmo in grado di entrare in sintonia con i suoni della natura. Un luogo, dunque, dove i “messaggi” amichevoli si propagano nel bosco e con il bosco dialogano.
TESTO
Siliano Simoncini
FOTO
Nicolò Begliomini
L’arte per l’educazione ambientale
Dichiarazione di Raffaella Pettinà, responsabile dell’Ufficio territoriale per la Biodiversità. Il parere di altri esperti.
Tanti soggetti coinvolti nel progetto, promosso dall’ufficio territoriale per la biodiversità del Corpo forestale dello Stato di Pistoia in collaborazione con Provincia, Comune di Abetone ed Ecomuseo, con il contributo di Cassa di Risparmio di Pistoia e della Lucchesia. Importante è stata la partecipazione di Confcommercio, Nuova associazione albergatori e Centro Commerciale Naturale di Abetone. «Tra le nostre competenze specifiche – spiega Raffaella Pettinà, responsabile dell’ufficio territoriale per la biodiversità – c’è, oltre alla conservazione, anche l’educazione ambientale, intesa come impegno per la sensibilizzazione della popolazione sulle componenti ambientali delle nostre riserve. Il percorso creato ad Abetone permette alle persone non solo di ammirare le opere esposte, ma anche di fare esperienza del bosco.
L’idea era di creare, attraverso l’unione di arte e natura, una magia tale da modificare nei fruitori la percezione dell’ambiente circostante, nella convinzione che l’educazione più efficace sia quella che consente di fare esperienza delle cose».
A ideare il progetto sono state Enrica Zanni, Clarissa Tonarelli e Manuela Tonarelli: «Le installazioni – racconta quest’ultima – sono realizzate con materiali provenienti dal bosco, in modo che questo possa, con il tempo, riprenderseli: una mostra, dunque, a impatto ambientale zero. Alla base c’era la volontà di spingere le persone a immergersi nella natura, ammirando al contempo opere d’arte di qualità». «Ottimi i riscontri sul piano della valorizzazione del territorio – aggiunge il presidente del CCN Abetone, Federico Politi – e devo dire che sono rimasto sorpreso dalla quantità di gente presente all’inaugurazione. Siamo felici di appoggiare questa iniziativa e mi auguro che prosegua nei tempi e nei modi già stabiliti».
TESTO
Giulia Gonfiantini