Ultime notizie:

Festività di Ognissanti: Musei Civici aperti tutto il giorno

 Il 3 novembre l’ingresso è gratuito per #domenicalmuseo In occasione...

Ultime notizie:

Festività di Ognissanti: Musei Civici aperti tutto il giorno

 Il 3 novembre l’ingresso è gratuito per #domenicalmuseo In occasione...

Massa e Cozzile celebra Vasari con 3 street artist

Dem, Alleg e Muz ospiti dall'I.C. Statale Pasquini. Workshop...

Aspettando Halloween tra zucche e biscotti spaventosi

Sabato 26 ottobre, via dell’Annona, a partire dalle 9.30...

Suggestione da Oscar

Tra Fellini, Sordi e Mastroianni.

In una località termale si può andare per le più diverse ragioni. Guido Anselmi, un regista famoso in crisi d’ispirazione, uomo di mezza età (ha 43 anni: come Federico Fellini quando girò il film, non per caso), ci va per rilassarsi e anche per capire qualcosa di più di sé e del suo stesso mestiere. È l’inizio del film italiano forse più celebre, Fellini 8 ½, girato nel 1963 e Oscar come miglior film straniero esattamente 50 anni fa, quello che più di ogni altro fece coniare in tutto il mondo il termine “felliniano” – ‘ho sempre desiderato essere un aggettivo’, chiosava ironicamente il regista.

Terme e il Cinema

Così Fellini-Anselmi, un Marcello Mastroianni a dir poco superbo, va alle terme, in un luogo che, nelle finzioni ambientali tipiche di Fellini, è o può essere Montecatini ma anche Chianciano (del resto, è noto che Via Veneto, nella Dolce vita, fu tutta ricostruita in studio: qui, le locations sono tutte fantasiose, ricostruite o ricavate da mosaici geografici). Un luogo, la Montecatini reale e non allusa, dove anche in seguito sarebbero state ambientate scene famose con Alberto Sordi (Le vacanze intelligenti, 1978, regia dello stesso Sordi, nel film a più mani Dove vai in vacanza?), o ancora con Mastroianni (Oci ciornie, di Nikita Sergeevič Michalkov, 1987).
Guido, o Federico se si preferisce, lì nel parco, in un albergo termale dove le inservienti parlano un marcato toscano e fra i boccali colmi d’acqua, si guarda intorno: e incontra vecchi amici, collaboratori romani, l’amante scesa da un treno che più felliniano non si può, la moglie in visita, attrici francesi più o meno svenevoli, sceneggiatori sentenziosi e produttori disperati, clowns, fachiri, attricette, musicisti, prestigiatori, preti e monsignori. L’universo felliniano, insomma, in un luogo metaforico dove per forza centripeta tutti sono come calamitati. Un girotondo stravagante, con contorno obbligatorio (in Fellini) di suore di passaggio e preti panciuti o ossuti come pertiche.
Ci si potrebbe chiedere il perché, almeno a chi scrive, viene in mente la suggestione di Montecatini, o della sua finzione. Ci ricordiamo allora che nel 1957, quindi appena pochi anni prima, Guido Piovene aveva pubblicato lo splendido Viaggio in Italia. Dove, arrivato in Toscana dopo Lucca, il grande giornalista e scrittore entrava a Montecatini. E incontrava «una dolcezza in cui si insinuano, avvicinandosi a Pistoia, un’intima severità, un rigore e un riserbo», con i garofani e i luoghi dove «nacque la grande fiaba toscana moderna, Pinocchio». E lì, aggiungeva Piovene con una fulminea intuizione, «la crudezza toscana non rinunzia a se stessa, ma s’ingentilisce in favola».
E proprio lì, in quel luogo fiabesco che esiste e non esiste, era facile allora per Guido-Federico ritrovare un po’ se stesso e la sua memoria, in uno spaesamento onirico, mentre intorno gli ballano l’infanzia e le ombre dei genitori con cui parla commosso, l’innocenza perduta forse per sempre, una struggente nostalgia e la calma ancora raggiungibile o almeno sperabile: in un parco bellissimo, fra donne sorridenti o sfuggenti, atmosfere morbide e perché no?, boccali colmi d’acqua in cui sembra riflettersi l’armonia, ma anche l’inquietudine, di una natura come poche tenera, carezzevole, e molto, molto umana. «Ho capito sai che cosa vuoi dire… vuoi dire che non puoi fare a meno di noi», dice la sorridente Sandra Milo, nel finale circense con la musica di Nino Rota e tutta la gente della vita di Guido che gli gira intorno e che – ora lo capisce, con gratitudine – fa parte di lui. Insomma, è la memoria: naturalmente un po’ amara e un po’ dolce, come i bellissimi garofani che sbocciano e poi ahimè appassiscono, come quelle colline un po’ morbide e un po’ aspre, come i nostri ricordi.

www.termemontecatini.it

TESTO

Roberto Fedi

[vc_gallery type=”image_grid” images=”23278,23280,23282,23285,23287″ title=”Suggestione da Oscar”]

Sponsored by:

spot_img

Eventi

novembre, 2024

Discover Shop

spot_img

Don't miss

Aspettando Halloween tra zucche e biscotti spaventosi

Sabato 26 ottobre, via dell’Annona, a partire dalle 9.30...

X edizione del premio di poesia Giorgio Tesi

La Fondazione Giorgio Tesi ETS bandisce il concorso di...

Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino

L’esposizione, curata da Filippo Lotti, riunisce dodici pittori, invitati...

A Pistoia il Mauro Bolognini Film Festival 2024

La IX edizione del Mauro Bolognini Film Festival, organizzato...
Naturart
Naturart
Pubblicazione di punta della Giorgio Tesi Group è la rivista trimestrale gratuita NATURART, edita in italiano e inglese dal 2010 con l’intento di valorizzare in Italia e all’estero le eccellenze e i tesori custoditi da Pistoia e dalla sua provincia. Naturart è media partner riconosciuto per gli eventi speciali di numerose istituzioni locali impegnate nella promozione del senso di orgoglio e di appartenenza a questo territorio.
spot_imgspot_img

Potrebbero interessarti anche

Le comunità naturali

Anche quest’anno Lucca sarà il magnifico teatro urbano che ospiterà la terza edizione di Pianeta Terra Festival, diretto da Stefano Mancuso, ideato, progettato e...

Pistoia: lo sguardo sulla città

Il volume nasce da un’idea dello stesso Innocenti e di Giampiero Tommasi, è stato curato dall’Associazione Storia e città, che ha contribuito con il...

Visioni sul territorio

Visioni sul territorio è un progetto che nasce dalla sinergia tra Studio Marangoni, scuola di fotografia di Firenze e Giorgio Tesi Group e si...