Ridurre l’impatto per la salvaguardia dell’ambiente.
L’ambiente e le risorse che lo compongono non sono inesauribili. È un dato di fatto che obbliga a una presa di coscienza per cercare di migliorare nelle proprie azioni quotidiane. Ogni attività umana porta a un consumo di materie prime, con un impatto ecologico più o meno elevato: giusto, allora, provare a migliorarsi. Il vivaismo pistoiese lo sta facendo da sempre, come leader mondiale per qualità, quantità e servizio ma anche come precursore di tecniche e di innovazioni nel rispetto del territorio. Nell’ultimo decennio sono molte le aziende del comprensorio che si sono adoperate in vari modi per ridurre l’impatto. Una delle vie più praticate è quella di adottare sistemi certificati per la salvaguardia dell’ambiente. Si tratta di veri e propri protocolli da seguire nelle varie fasi lavorative, così da stimolare l’organizzazione verso un controllo mirato del ciclo produttivo.
La Giorgio Tesi Group è stata una pioniera del mondo delle certificazioni di eco-efficienza. Tutto iniziò con l’adozione della ISO 9000 nei primi anni del nuovo secolo. Da allora è cambiato molto, aggiungendo altre attestazioni a quella ISO. MPS (“Milieu Programma Sierteelt”, ovvero: programma ambientale per la coltivazione di piante ornamentali), per esempio, impone limiti forti al quantitativo di sostanze attive utilizzabili nell’arco dell’anno. Il massimo dei riconoscimenti si è avuto con l’adozione della certificazione EMAS (Eco-Management and Audit Scheme), unica azienda del settore in Italia ad averlo fatto. Si tratta di uno strumento per valutare e migliorare le proprie prestazioni ambientali e fornire al pubblico e ad altri soggetti interessati informazioni sulla propria gestione aziendale. Ogni anno viene prodotta una dichiarazione ambientale, liberamente consultabile on-line sul sito dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), con impegni in termini di ottimizzazione nel consumo di risorse rinnovabili (energia elettrica, gasolio, acqua, metano) e di riduzione dell’utilizzo di agrofarmaci e fertilizzanti; l’attuazione di quanto dichiarato viene periodicamente controllata da un ente terzo che rilascia o meno le certificazioni ambientali.
La spinta, però, viene dal basso con l’intenzione di migliorarsi per sensibilità propria. In questa direzione vanno le ultime collaborazioni adottate con il CNR mettendo a disposizione ettari di terreno sia a Pistoia che nella sede storica della filiale “Il Terzo” di Grosseto, per la ricerca di nuovi cloni di cipresso e olmo resistenti a malattie che hanno causato lo sterminio di alcune varietà. Così come l’utilizzo di antagonisti naturali per il controllo di insetti specifici, l’uso di dischi pacciamanti in vasetteria e il costante aggiornamento su pratiche alternative per limitare l’antagonismo delle erbe infestanti. Azioni obbligatorie, soprattutto da parte delle aziende che hanno assunto ormai dimensioni importanti e che vengono adottate in modo sempre più convinto ed efficiente, così da essere motore trainante per tutto il settore. Nella convinzione assoluta che la vita e l’ambiente sono i beni più preziosi da tutelare guardando ai nostri figli e alle generazioni future.
TESTO
Claudio Maestripieri