La novità del nuovo numero di NATURART è sicuramente la presentazione del portale turistico Discover Pistoia, per promuovere il territorio anche con strumenti diversi. Piccolo riassunto della puntata precedente. Nello scorso numero, aprivo l’editoriale così: “Wganst af aggsorto, agrip c difog alftso fadaosofogortab…”. E andavo avanti in questo modo per alcune righe, cercando di provocare una reazione nei lettori e di capire se ha veramente ragione il mio amico che ripete, tutte le volte che mi vede: “Tanto gli editoriali non li legge nessuno”. Oggi posso dire che il mio amico ha in parte ragione, in parte no: più di una persona mi ha fermato o scritto per commentare le mie lettere in libertà. Quindici lettori penso di essermeli guadagnati anch’io.
Aprendo questo numero, il problema è un altro.
Dopo aver distrutto la sintassi e la grammatica (andando oltre la demolizione voluta dai Futuristi all’inizio del secolo scorso) come ricominciare un discorso? L’idea della pagina bianca, da mettere come editoriale, confesso che mi ha sfiorato: ma la lascio ad un’altra occasione e, magari, a qualche più seria ragione.
E allora accontentiamoci di tornare alla normalità, per presentare un numero di NATURART ancora una volta – credo – ricco di contenuti e di immagini. Ci sono, in questo fascicolo, molte conferme: i servizi dedicati al Fregio dell’Ospedale del Ceppo, visitabile da vicino, ribadiscono per esempio l’impegno della rivista e della Giorgio Tesi Group, insieme ad altri partner, nel far avvicinare alle nostre bellezze i pistoiesi e i molti visitatori che speriamo arrivino da queste parti nel corso dei prossimi mesi.
Ma ci sono anche delle novità. E’ stato presentato, nelle settimane scorse, il nuovo portale turistico Discover Pistoia, che in questo numero ha lo spazio che si merita: una iniziativa ulteriore, per la promozione del territorio con strumenti diversi – più rapidi e maggiormente capaci di raggiungere un pubblico numerosissimo – rispetto a quello cartaceo dalla rivista, che continuerà la sua strada. Questo numero, infine, si chiude con un codice a barre che abbiamo chiesto e ottenuto: il codice Issn, che fa diventare NATURART una rivista a tutti gli effetti. Per molti può apparire una semplice serie di barrette verticali e di numeri messi quasi a caso come le lettere del mio editoriale passato; per chi si occupa di editoria, è invece una ‘carta d’identità’ (che rende internazionalmente riconoscibile un periodico) e un codice di qualità.
Giovanni Capecchi
Direttore Editoriale – Managing Editor
direttore@naturartpistoia.it