Chicco di Riso è un centro ambulatoriale che si trova a Pistoia, dove personale specializzato lavora in maniera integrata per la cura dei disturbi alimentari, DA. Abbiamo intervistato Alessandra Vincenti, biologa nutrizionista che ha fondato il centro insieme a Beatrice Brogi, psicoterapeuta; a completare l’equipe, Sara Scardovi, psicoterapeuta e Vittorio Occhiali, psichiatra.
Come e perché nasce il centro Chicco di Riso?
Il centro Chicco di Riso nasce prima di tutto dall’esigenza di mettere insieme le nostre risorse professionali individuali, al fine di poterle ottimizzare per la cura di persone che soffrono di disturbi dell’alimentazione quali anoressia, bulimia, binge eating. Non solo, riconoscersi come gruppo di lavoro, anziché come singoli professionisti, è un arricchimento personale e fornisce stimoli continui per operare in altri ambiti come la formazione, l’aggiornamento e la ricerca, che cerchiamo di portare avanti oltre alla parte clinica.
Da dove deriva il nome Chicco di Riso?
Il chicco di riso appare alla vista minuscolo e delicato ma al tatto ha una consistenza dura e coriacea, è un cibo leggero ma con un buon valore nutrizionale ed è uno dei primi alimenti che le persone che soffrono di disturbi alimentari provano a reintrodurre, durante il percorso di cura. Possiamo affermare che anche noi di Chicco di Riso ci sentiamo così, una realtà territoriale piccola ma ben strutturata e formata, soprattutto siamo fortemente motivati e determinati nel portare avanti con entusiasmo il progetto di poter dare sostegno, aiuto e possibilità di cura a chi a noi si rivolge.
A proposito, chi si rivolge a Chicco di Riso?
Ci sono vari tipi di richieste che cerchiamo di soddisfare, possiamo però dividerle in due tipologie principali. La richiesta di chi ha un disturbo alimentare (anoressia nervosa, bulimia nervosa, binge eating e altri) o pensa di essere a rischio; in questo caso il percorso di cura è portato avanti dall’equipe integrata multidisciplinare (nutrizionista, psicoterapeuta, psichiatra, che fanno rete con altre figure professionali, a seconda della necessità). L’altra tipologia riguarda la richiesta di sostegno e/o terapia psicologica, sia individuali che di coppia che familiari, nei vari ambiti e nelle diverse età oppure la necessità di una consulenza nutrizionale e dietetica, sia in condizioni fisiologiche che patologiche accertate, sempre nelle varie fasce di età, così come una valutazione fisica strumentale dello stato nutrizionale e metabolico.
Nel trattamento dei DA come si articola il percorso di cura?
Il nostro percorso di cura ambulatoriale ha come obiettivo principale quello di rispondere al bisogno e alla richiesta di chi si rivolge a noi, offriamo uno spazio di cura che si occupa della persona nella sua interezza, accogliendo il sintomo, ma andando anche oltre, nel considerare la storia e l’unicità di ciascuno e nel progettare, quindi, un trattamento personalizzato.
Chicco di Riso offre accoglienza, ascolto, cura e riabilitazione psico-nutrizionale, attraverso un approccio integrato e multidisciplinare, come previsto dalle Linee Guida Internazionali.
Il percorso prevede il coinvolgimento attivo dei pazienti e dei familiari, la gestione specifica per età e per disturbo, inoltre fondamentale è la formazione ed esperienza specifica sui DCA , con il trattamento delle eventuali comorbidità e delle conseguenze generali del disturbo.
Qual è il punto di forza nel percorso di cura dei DA a Chicco di Riso?
La presenza dell’equipe multidisciplinare rappresenta un vero punto di forza per il nostro lavoro, è quello che viene definito “lavoro di squadra”.
La nostra equipe è composta da Alessandra, biologa nutrizionista; Vittorio, psichiatra; Beatrice e Sara, psicologhe e psicoterapeute.
La presenza di clinici con competenze multidisciplinari rappresenta un risposta efficace alla complessità ed alla multifattorialità dei DA; permette di avere un piano di cura condiviso ed un confronto continuo e costruttivo sui progetti terapeutici dei pazienti.
Avete anche esperienza nell’attività di prevenzione in ambito scolastico, che risposta avete avuto dai ragazzi?
Dal 2016 abbiamo avuto la possibilità di svolgere attività di prevenzione in ambito scolastico, principalmente presso scuole secondarie di secondo grado nel territorio pistoiese ed è stato veramente gratificante il riscontro avuto dai ragazzi con la loro partecipazione attiva ai laboratori esperienziali, con le loro domande, dubbi, condivisioni di stati d’animo, emozioni. Un feedback importante è arrivato anche da parte degli insegnanti che, in molte occasioni, ci hanno chiesto consigli su come poter gestire alcune situazioni all’interno delle classi e potersi rapportare agli alunni.
Per noi, queste esperienze, purtroppo al momento in sospeso a causa della situazione generale legata al Covid-19, hanno rappresentato ogni volta un’occasione per conoscere meglio il mondo dei ragazzi, stando con loro, sentendoli parlare con noi e tra di loro, osservandoli, vivendoli in prima persona. Conoscerli significa poter avere ancora più strumenti per poterli sostenere ed aiutare, sia nelle attività di prevenzione in ambito scolastico appunto che nella pratica clinica che svolgiamo ogni giorno nel nostro studio.
Quali sono gli obiettivi raggiunti?
Sicuramente ciò che ci gratifica è veder crescere il nostro centro con richieste di aiuto e dimostrazioni di fiducia, ma non ci occupiamo solo di clinica e negli anni ci sentiamo di aver raggiunto con soddisfazione e tenacia degli importanti traguardi. Oltre al lavoro di prevenzione portato avanti nelle scuole, abbiamo costantemente cercato di organizzare eventi e iniziative di informazione e sensibilizzazione sul territorio. Siamo annualmente presenti presso la biblioteca San Giorgio con incontri informativi e laboratori; inoltre il 15 marzo, giornata nazionale contro i Disturbi dell’Alimentazione, denominata del Fiocchetto Lilla, proponiamo iniziative di conoscenza e confronto, anche con il patrocinio del comune di Pistoia. Con molto orgoglio abbiamo partecipato con un intervento al convegno di Roma organizzato da Consulta noi, associazione nazionale dei DA. Tornando sul territorio, facciamo parte della Società della Salute Pistoiese che ci permette di fare rete con enti pubblici e privati della zona. Inoltre, un settore che ci stimola e ci sta molto a cuore, è l’attività di ricerca con l’opportunità di realizzare dei lavori nell’ambito di convegni scientifici.
Chicco di Riso ha anche un sito web.
Esatto, www.chiccodirisopistoia.it. Al suo interno raccontiamo chi siamo, la formazione di ogni componente dello staff e i servizi offerti. Si possono trovare informazioni sui disturbi alimentari e vengono costantemente inseriti articoli su tematiche di vario genere. Vi è inoltre una sezione nella quale poter far domande o richiedere informazioni di ogni tipo, dove è garantito l’anonimato.
Per concludere, quale messaggio volete lasciare ai nostri lettori?
Il nostro messaggio è nel segno della speranza. Guarire da un disturbo alimentare è possibile (i dati affermano che la remissione dei sintomi è del 20/30 per cento dopo 2-4 anni e 70/80 per cento dopo 8 o più anni). Sappiamo però che, per una buona prognosi, è fondamentale sia una diagnosi quanto più precoce sia la qualità dell’intervento, che deve essere condotto da professionisti esperti e centri specializzati. Noi crediamo fortemente che una via d’uscita esiste e per questo accompagniamo e sosteniamo con passione e professionalità chi si affida a noi per affrontare insieme questo complesso percorso.