Il mondo come palcoscenico. La valigia pronta per coltivare un mestiere che è anche la passione della propria vita: quello di ballerina professionista. Un legame particolare con tre città: Pistoia, dove è nata 23 anni fa e dove si è formata per 11 anni presso Axe Ballet diretta da Antonella Tronci; Parigi, dove ha proseguito i suoi studi presso l’Institut de Formation Professionelle de Danse Jazz di Rick Odums; e New York, dove nel 2015 viene accettata nella rinomata The Ailey School presso la quale ha conseguito il diploma nel Certificate Program.
Lei è Irene Paci e lo scatto (MartaColomboPhotography) che la ritrae mentre danza con i grattaceli di New York sullo sfondo sembra l’emblema della sua storia. Fatta di sacrifici, di entusiasmo e di tenacia. E, naturalmente, di sogni, che via via si sono avverati, come nelle più belle favole. Ora, lontana dalla sua Pistoia, dall’altra parte dell’Atlantico, ha già un curriculum di spettacoli e collaborazioni rilevante. Ha partecipato a numerosi Summer Intensives, tra cui spiccano quelli presso Nederlands Dans Theatre, Henny Jurriëns Stichting, Étés de la Danse di Parigi e il Conservatorio di danza di San Francisco; ha inoltre partecipato a numerosi workshops in tutta Europa e negli Stati Uniti, lavorando tra l’altro con Yin Yue, Andrea Miller, Limón Dance Company, Hubbard Street Dance Chicago, Geraldine Armstrong, Marc Du Bouays, Samuel Wuersten, Miki Orihara, Cristiana Morganti, e danzando lavori di Darshan Bhuller, Earl Mosley, Darrell Moultrie, Brice Mousset, Amy Hall. Irene è attualmente membro della compagnia Grazia Capri Dance Company e della compagnia Cross Move Lab diretta da Guanglei Hui. Ha da poco terminato un lavoro con la pluripremiata ballerina e coreografa francese di origini malgasce, Gwen Rokotovao, culminato in una esibizione, il 12 maggio, all’evento International Humans Rights Art Festival, ed ha appena concluso uno spettacolo con Grazia Capri, la coreografa italiana incontrata a New York: si intitola “I’m breathing under water” ed è stato presentato il 23 giugno al Dixon Place.
C’è un po’ di Pistoia, in ogni suo passo di danza. Quella città che Irene non dimentica: “È a Pistoia che ho scoperto e iniziato a coltivare la passione per la danza, con una prospettiva aperta al mondo grazie ai tanti protagonisti internazionali che la mia scuola ha ospitato negli anni – ci dice al telefono –. Anche se oggi cerco di trovare l’opportunità di ballare nei tanti teatri di New York, sento che a Pistoia ci sono le mie radici, la mia famiglia, il mio nido.
Sarebbe bellissimo se potesse diventare lo scenario di eventi dedicati alla danza”. E Pistoia, da parte sua, attraverso NATURART, vuole continuare a seguire il suo lavoro.
Irene Paci
Testo Giovanni Capecchi
Foto Marta Colombo