Di Walter Tripi.
1)Conoscere perfettamente la collocazione delle 167 librerie del centro città, ma continuare a acquistare libri su Amazon. E neanche troppo spesso.
2)Pretendere l’apertura di Zara e sei piani al posto del Parterre, che tanto è carino ma inutile.
3)Snobbare “Leggere la città”, adorare i “Dialoghi sull’Uomo”.
4)Sentirsi selvaggio nell’acquistare una schiacciata notturna da Buccino, assaporando ,con l’aria di chi è libero, la maionese fluorescente Stabilo Boss.
5)Dimenticarsi i nomi di ogni Piazza che non sia quella del Duomo o la Sala.
6)Ritenere di aver parcheggiato “dall’altra parte della città” dopo aver lasciato la Cinquecento bianca al Parcheggio Cellini.
7)Pretendere rotonde dove ci sono semafori, rimpiangere semafori dove sono state costruite rotonde, non aver imparato a usare le rotonde, non fermarsi agli arancioni dei semafori. Genericamente, odiare la guida nella città di Pistoia. E i pistoiesi che guidano. Odiare Pistoia.
8)Pensare che Villa di Celle come a un grosso agriturismo pieno di attività salutari come la vendemmia e la produzione propria di formaggi morbidi. Essere comunque un appassionato di arte contemporanea, più che altro americana.
9)Non avere idea di cosa ci sia nel Museo Civico. Che vuoi che ci sia in un museo su Pistoia? Lo storico delle rotonde e dei semafori?
10)Non sapere che Pistoia ha origini greche. Che infatti non è vero, ma potreste pensarlo tranquillamente e spenderlo durante il prossimo spritz.
Walter Tripi
Sono nato nel 1989 a Pistoia e non ho mai smesso. Mi sono diplomato, ho giocato a fare un sacco di cose tra cui suonare e studiare. Lavoro e soprattutto scrivo. Ho pubblicato poesia, narrativa, un libro per bambini. Collaboro con blog e riviste, ho vinto qualche premio e ho ideato Il Fintocolto.