La conservazione della biodiversità è una grande sfida per l’uomo moderno e dalla buona riuscita di questa impresa dipende la sopravvivenza stessa della nostra specie, ma la maggior parte delle persone pare non rendersene conto. Da qualche anno i professionisti che lavorano alla conservazione della Natura sono allineati su un importante punto: salvare le specie dell’estinzione è possibile solo con la collaborazione di tutti e con tutti gli strumenti possibili. Le azioni da mettere in campo sono tante e fortemente connesse le une alle altre: dall’allevamento delle specie nei giardini zoologici e acquari, la protezione degli habitat naturali, l’attività di ricerca per individuare quanto prima le cause della diminuzione, la divulgazione e il coinvolgimento delle popolazioni, sia nei territori dove le specie sono minacciate, sia in questa parte del mondo dove gli uomini sono dei costanti “consumatori di biodiversità”. Ogni progetto a sostegno di una specie minacciata è affrontato secondo il “One Plan Approach”, un approccio a 360° che permette di gestire le problematiche relative alla sopravvivenza di una specie da ogni angolazione possibile unendo le forze di tutti i protagonisti. Il movimento Reverse the Red dell’IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura) riassume bene l’importanza delle sinergie per ottenere storie di successo, in cui le specie animali minacciate riconquistano territori o risalgono la “scala” della Red List, la lista che le classifica in base al rischio di estinzione.
Il Giardino Zoologico di Pistoia fa parte di questa alleanza ed è impegnato nelle azioni di conservazione con il mantenimento di specie a rischio di estinzione e le attività di ricerca, di divulgazione e di formazione.
Grazie al supporto dei nostri visitatori, sosteniamo economicamente progetti di conservazione in differenti parti del mondo, alcuni attraverso il finanziamento di associazioni strutturate e affidabili come la Red Panda Network in Nepal o la SANCOOB in Sud Africa, altri condotti dai centri di ricerca delle Università italiane di Pisa, Firenze o Torino.
In ogni progetto una buona parte del finanziamento è per le attività di sensibilizzazione e formazione delle popolazioni locali.
Negli anni siamo riusciti a raggiungere molti bambini con libri, matite colorate e progetti didattici adattati alla loro lingua e alle loro necessità. Per trasferire risorse economiche verso realtà in cui le persone vivono in condizioni di estrema povertà è necessario costruire una filiera trasparente e sicura, affinché non si disperdano i materiali acquistati o i fondi raccolti.
Una delle nostre ambasciatrici più efficaci è la Prof.ssa Elisabetta Palagi (Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa) con cui il GZP collabora da più di 25 anni. È con lei e il suo team che siamo tornati in Etiopia per sostenere un progetto che ha come protagoniste le magnifiche scimmie gelada (Theropithecus gelada) specie di cui abbiamo solo frammentarie informazioni.
Sono scimmie erbivore che amano pascolare sugli altipiani etiopi, unici posti al mondo dove vivono condividendo le praterie con i pastori e gli agricoltori.
Proprio l’espansione delle aree agricole e dei pascoli sta determinando gravi modifiche al loro habitat costringendole
a frequentare zone sempre più piccole e inaccessibili all’uomo.
Lo studio etologico è condotto in collaborazione con l’Università di Addis Abeba e una parte importante del progetto riguarda le persone che vivono nei villaggi vicini all’area interessata dalla ricerca: sono stati organizzati incontri per spiegare l’importanza delle gelada e i bambini e le bambine hanno ricevuto materiale scolastico e un piano di formazione condiviso con i loro insegnanti. La “cassa di risonanza” di queste azioni di conservazione è il Parco affinché i nostri visitatori ne diventino parte attiva. Per non essere “predatori di biodiversità” è importante acquistare con attenzione i beni la cui produzione comporta l’uso di risorse naturali. Vivere in modo sostenibile è davvero complesso e spesso si deve scendere a compromessi. Ognuno di noi può costruire passo dopo passo il proprio modo, per far sì che davvero si possa “invertire la rotta” della perdita di biodiversità. Insieme è possibile!
Eleonora Angelini – Responsabile della didattica e comunicazione Giardino Zoologico di Pistoia