9 comportamenti tipici del Fintocolto pistoiese da “Dialoghi sull’uomo”.
1)Avere l’ansia da prestazione: il Fintocolto legge e rilegge il programma, cercando di immaginare la strategia migliore per dare a intendere che parteciperà a ogni singolo incontro, e che di ogni incontro conosce tema e relatori come fossero il proprio fratello o sorella.
2)In diretta conseguenza del precedente punto, comprare i biglietti per quasi tutti gli incontri in un raptus cerebrointestinale, anche per quelli di cui ispira vagamente soltanto il titolo.
3)Lamentarsi della presenza di almeno un relatore. Nel 2015, Thuram.
4)Scegliere con estrema accuratezza strategica l’approccio da tenere durante gli incontro: portarsi il blocco per gli appunti? Accavallare le gambe e poggiare il mento sul pugno? Tenere un libro del relatore in mano, come a dire “guarda che so tutto di te, occhio”?
5)Passare l’intera ora di incontro a guardarsi intorno con sfuggevole freddezza, per cogliere eventuali conoscenti con cui inneggiare la sfida a chi è più attento e sensibile.
6)Qualora il relatore si lanciasse in una battuta umoristica, ridere in modo composto e quasi disturbato, come a voler esprimere un “ti concedo soltanto questa, adesso continua a riempire il mio vuoto vaso di sacra conoscenza senza più interruzioni”.
7)Passare da uno dei tendoni-libreria, osservare con teatralità ogni copertina, acquistare un libro che non leggerà ma il cui titolo, in quel momento, pare la risposta chiave del mondo.
8)Tenere alta l’attenzione per i primi 49 secondi di incontro. Medio-alta per i 67 secondi successivi. E via a scalare, fino alla voglia chiara e nitida di un aperitivo.
9)Dirsi non troppo soddisfatto dell’edizione appena trascorsa, dirsi non troppo soddisfatto della propria città, dei propri concittadini, dei tendoni, dei microfoni, delle scarpe dei presenti, dell’Italia, del mondo, dell’universo e dell’amore. Lasciar annegare tutto questo nell’aperitivo di cui sopra e ripartire il giorno dopo a lamentarsi, ma arricchito. Di un libro dal titolo enfatico che non leggerà mai. Eppure potrebbe essere la risposta chiave del mondo.
Walter Tripi
Sono nato nel 1989 a Pistoia e non ho mai smesso. Mi sono diplomato, ho giocato a fare un sacco di cose tra cui suonare e studiare. Lavoro e soprattutto scrivo. Ho pubblicato poesia, narrativa, un libro per bambini. Collaboro con blog e riviste, ho vinto qualche premio e ho ideato Il Fintocolto.