Tra chi sorride e chi approccia il nuovo giorno con lugubre atteggiamento e malo modo non ho mai avuto dubbi. Penso subito «avrà maggior fortuna il primo», quanto meno avrà una visione aperta e pronta, utile a migliorare, anche, lo spazio esistenziale del trucido. Sarà che il partire da monti verdeggianti e genti solide forma caratteri saldi, ovunque s’approdi nel mondo.
Sarà che la bellezza lasciata dagli antenati e la cura del territorio dei posteri può rendere felici, a prescindere dalla individuale ricchezza. Perché certi territori arricchiscono dentro e la generosità poi viene naturale e produce amicizie. Senza frontiere, senza giudizio e separazione culturale. È il vero brand Toscana/Pistoia, comprensibilissimo se si viene qui anche una sola volta.
Scatta l’innamoramento, ed è per la vita. Come accaduto ai danesi Alex e Susan, che, inizialmente, curiosi delle virtù educative della scuola pistoiese (universalmente riconosciute) hanno, poi, riportato a Næstved la conoscenza acquisita e diffuso, anche con il cibo pistoiese, straordinario, la loro passione per Pistoia. Cibo che qui, a buonissima ragione, vantiamo, perché il buon sapore è intriso di onestà, serietà e lavoro. Saper separare il «grano da loglio» è azione antica e attuale, indispensabile per la corretta informazione, e temo che il denigrare oltreoceano le produzioni Toscane, forse, è azione biliosa, che tanta gente di qui, dedita a sacrifici da anni, non meriterebbe proprio.
Un eccellente profeta della comunicazione, Ennio Flaiano (scrittore sceneggiatore e giornalista italiano 1910/72), in tempi assai lontani, paventò: «Fra trent’anni l’Italia sarà non come l’avranno fatta i governi, ma come l’avrà fatta la televisione». Dargli torto oggi sarebbe disonesto. Credo però che il Bel Paese (descritto da Stendhal), sostenuto dall’amore diffuso, anche di chi italiano non è, sbaraglierà trucidi e tenebrosi. Credo che la sacralità, che emerge potente dalla storia e dalle convinzioni ataviche di valori inamovibili, sia la reale forza di chi produce con «responsabilità verso la sua terra, la sua gente, l’ospite sacro sempre, genitori e i figli, e soprattutto figli dei figli dei figli» mentre sa spalancare continue finestre sul mondo.
NATURART lo testimonia, in ogni pagina dove arte, bellezza, saperi e mondo si offrono all’approfondimento e alla diffusione di gioie possibili e… condivisibili.
Accadde anche nel lontano 1894, quando il pittore danese Kristian Zahrtmann portò il suo intrigante messaggio pittorico, sull’antico e desueto rito pistoiese del “Matrimonio Mistico” in San Pier Maggiore, nella terra dei lugubri «tormenti di Amleto».
La polverizzazione della tragica Torre di Babele, che condannò all’incomprensione uomo e uomo, qui è realtà. L’esserne consapevoli consente di reggere, con solida maestria, la barra del timone nelle “innegabili” attuali bufere nazionali. Rubo le sagge parole del giovane Emanuele Begliomini, direttore di Aboutplants.eu, che sprizza energia e saggezza pistoiese, quando, parlando dell’importanza della globale condivisione di conoscenze sulle piante, afferma: «Solo così potremmo davvero aiutare i tanti mondi componenti dell’ “universo pianta” a farsi conoscere. La modernità ci insegna che la condivisione di esperienze e del sapere è la strada migliore per maturare».
Vero. Tanto vero che vale, davvero, per tutto.
Luciano Corsini
Direttore Responsabile – Managing Editor
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