Gioia e futuro: ossimoro del 2012

Siamo in un vortice di cambiamenti epocali.

Le certezze di una «sana economia, raggiunta con saggezza progettuale e sacrificio» svaniscono, mentre accelerano altri paesi accentuando il loro successo. Tocca alle culture più evolute, ciclicamente, riprogrammare la loro condizione di benessere, perché in una manciata d’anni molto può cambiare.
Basta non farsi sorprendere.
Non è facile sorprendere i pistoiesi, schivi e prudenti per carattere. Non è campanilismo becero il nostro: è che la Toscana insegna. Senza buoni esempi, rispetto e storica memoria non ci sono certezza di futuro, civiltà e gioia. Parrebbero anacronistici «gioia e futuro» analizzando economia e pronostici. L’anno in corso alimenta molti timori e divora granitiche certezze. Futuro e gioia diventano quasi uno l’ossimoro dell’altra. Sennonché, vantiamo memoria storica, ragionevolmente orgogliosa, e capacità di visione futura da occhi di ommatidi (come libellule o mosche, avvantaggiate da decine di migliaia di punti di vista).
E se ai Datini, nostri vicini di casa pratesi, già nel XIV° secolo, va il grande merito di aver inventato le condizioni della concessione del credito (lettera di credito = cambiale), allargando, di fatto, la potenzialità dell’economia Toscana all’inverosimile, verso il mondo, a noi oggi è chiarissimo: se, pur privi di sostegni istituzionali, non uniamo ancora genialità individuali, forza lavoro di qualità, rischio e gioia non c’è futuro.
Ma questo è già cronaca di ciò che sta accadendo nel pistoiese.
La gioia è a Dinamo Camp, dove con Art Factory, si materializza pura energia creativa fra artisti di fama e giovani diversamente abili, e lì, c’è futuro.
La gioia è nella ricerca, nell’insegnamento e nelle scoperte degli astrofili all’Osservatorio Astronomico di Pian de’ Termini – Gavinana (dove già nel 1994, s’è trovato il primo pianetino, in Italia, di tipo Amor).
A Pistoia, la gioia e il futuro sono palpabili al Funaro, teatro di indefinibile, straordinaria, realtà di condivisione progettuale, residenza artistica creativa fra spettacolo, scuola, caffè letterario. E poi «gioia e futuro» sono anche evidenti nell’addestrare giovani schermidori, come accade al Circolo Vincenzo Chiti, con la fiducia di formare nuove leve, così da creare i presupposti per ratificare la consolidata fama dell’Italia nello sport. E se pistoiesi si nasce c’è anche chi, col cuore, può diventarlo, come narra Romano Noli su David Herlihy, studioso di storia medievale nativo di San Francisco, ma pistoiese per amore.
C’erano una volta il diritto e il dovere, il giusto profitto, la generosità e il mecenatismo, che non esigono, però, in cambio, la dignità o l’onestà del beneficato, la sua anima, se la si vuole definire in modo romantico. C’erano una volta… ma qui, da noi, ci sono ancora.

Luciano Corsini
Direttore Responsabile – Managing Editor
info@naturartpistoia.it

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