Le foto fanno parte della retrospettiva su Warhol alla Galleria Moretti di Londra.
Fa bene al cuore sapere che un fotografo pistoiese ha raggiunto la consacrazione a livello mondiale.
Stiamo parlando di Aurelio Amendola, che in questi giorni ha l’onore di esporre i suoi scatti alla Galleria Moretti Fine Art di Londra.
A ciò si aggiunge anche il grande priviliegio di veder utilizzati i suoi ritratti di Alberto Burri per il video promozionale della retrospettiva dedicata all’artista umbro in uno dei templi dell’arte contemporanea, il Guggenheim Museum di New York.
Amendola è un artista che ha fatto la storia della fotografia italiana del ventesimo secolo e che nella sua decennale carriera ha avuto modo di conoscere e ritrarre tanti grandi, De Chirico, Vedova, Schanebel solo per citarne alcuni, portando sempre dietro con sè un pezzo di Pistoia e dei modi schietti del buon pistoiese.
“Nei miei ritratti emerge quello che io vedo nel soggetto, come lo percepisco”: così ha sempre risposto Amendola a chi gli chiedeva come nascessero le sue fotografie.
Tra i più importanti protagonisti della contemporaneità ritratti dal fotografo pistoiese c’è il padre della pop art Andy Warhol. A lui e alle foto che Amendola ebbe modo di scattare direttamente nella leggendaria Factory è dedicata “About Warhol: Factory Portraits”, la selezione di ritratti in esposizione alla Moretti Fine Art di Londra fino al 30 ottobre.
Amendola ebbe modo di interfacciarsi con Warhol in due diverse occasioni: la prima nel 1977, a seconda nel 1986, pochi mesi prima della scomparsa dell’artista.
Le foto esposte ritraggono Andy nei luoghi dove l’arte veniva da lui pensata, concettualizzata e infine creata.
Foto: Inaugurazione della mostra alla Moretti e uno dei ritratti di Warhol
Come già detto in apertura, il Guggenheim Museum di New York ospita in questi giorni la retrospettiva dedicata ad Alberto Burri, The Trauma of painting, che ne celebra il centenario dalla nascita.
La mostra, curata da Emily Braun, è interamente dedicata al grande artista umbro, uno dei maggiori esponenti dell’arte contemporanea italiana del dopoguerra, noto per la capacità di trasmettere dolore e dilaniazione. Ad aiutarlo in questo fu sicuramente la sua professione “ufficiale” di medico, così come l’aver vissuto nell’Italia post secondo conflitto mondiale, le cui “ferite” interiori ed esteriori furono tradotte da Burri con l’utilizzo di materiali semplici e spesso bistrattati dai creativi.
Foto: Burri ritratto da Aurelio Amendola in alcune fasi del suo lavoro
A Burri e al suo lavoro, Aurelio Amendola ha dedicato una serie di ritratti che hanno fatto parte del mostra a lui dedicata quest’estate a Palazzo Sozzifanti.
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