Arriva l’8 marzo e per la Festa della Donna, Discover Pistoia ricorda e la poetessa pastora della montagna pistoiese.
Montagne dolci, fiumi chiari, paesaggi incantati, ma anche tragedie personali e buffi episodi. Tutto questo ispirò le rime di Beatrice di Pian degli Ontani, nata Beatrice Bugelli, poetessa improvvisatrice dell’Appennino Tosco-Emiliano vissuta nell’Ottocento.
La cosa che più sorprende è che Beatrice era analfabeta e che visse una vita modesta, sposandosi molto giovane con un uomo più anziano di lei e continuando a fare la pastora e la contadina per vivere. Rimase per tuttala vita nella piccola frazione del comune di Cutigliano, da cui prese il nome, a pochi chilometri dall’Abetone e dal confine con Bologna.
La notizia della sua abilità a comporre rime però giunse tanto lontano che importanti letterari dell’epoca, tra cui Niccolò Tommaseo, Massimo D’Azeglio, Giuseppe Giusti, salirono sulla montagna pistoiese per conoscerla.
La fama portò Beatrice di Pian degli Ontani anche a recitare nelle case di nobili fiorentini e qui, in un’occasione incontrò il re Vittorio Emanuele II, che apprezzò il talento della contadina pistoiese.
Oggi Cutigliano la ricorda con un percorso a lei dedicato proprio nel paese di Pian degli Ontani: qui otto massi sono scolpiti con le rime più care alla poetessa e un busto di Beatrice è collocato nella piazza centrale del paese.
“Se volete sapere dov’era la mia scuola
su per i monti all’acqua e alla gragnola.
E questo è stato il mio imparare
vado per legna e torno a zappare”
Redazione Discover Pistoia