NATURART e “Discover Pistoia” sono stati scelti come strumenti di promozione per il 2017
Ogni tanto è utile, e anche inevitabile, guardare indietro. Lo facciamo – in apertura di questo nuovo numero di NATURART (il numero 23, ndr) – anche noi, proprio mentre gli enti locali ci hanno dato un importante riconoscimento: quello di essere, sia come rivista che come portale “Discover Pistoia”, partner per la promozione della città e dei progetti che verranno realizzati nel corso del 2017, anno in cui Pistoia sarà Capitale italiana della cultura.
Ci guardiamo indietro perché quelli che – senza presunzione e con tutta la modestia necessaria – possono essere definiti dei successi, non nascono dal niente.
Sei anni fa un imprenditore come Fabrizio Tesi ha deciso di promuovere la propria azienda (la Giorgio Tesi Group) insieme al suo territorio, fatto di vivai e di verde, ma anche di arte, cultura, tradizioni. È nata così NATURART, il cui primo numero è apparso nel dicembre del 2010: un trimestrale che gira il mondo e che ha sempre più affondato le radici nella nostra realtà, incontrando una crescente attenzione anche da parte dei lettori locali.
La storia di una rivista è fatta di persone: sono molti coloro che hanno collaborato a questo progetto e tutti sono stati importanti.
Dietro a questo “tutti” ci sono tanti nomi: ma farne uno significherebbe ignorarne decine. Meglio evitare, dunque, pur sapendo che – appunto – questo “tutti” non rappresenta un gruppo anonimo: è fatto di uomini e di donne, giovani o meno giovani, ciascuno dei quali abbiamo ben presente, perché ha animato la rivista, occupandosene ai vari livelli (dall’ideazione alla scrittura di articoli, dall’impaginazione alla stampa e alla distribuzione), portando suggerimenti, contributi, idee; e non risparmiandoci, talvolta, attente critiche.
Ed è fatta, questa storia, di fotogrammi: in una galleria ideale, non potremmo non mettere le immagini delle presentazioni che hanno accompagnato l’uscita di ogni numero. Ogni numero un incontro, in un luogo suggestivo del nostro territorio, conosciuto o talvolta pochissimo noto e da scoprire. Guardiamoci indietro, appunto, e osserviamo queste immagini: dalle prime presentazioni alle più recenti, in luoghi più istituzionali e in spazi all’aperto, in ville storiche e in chiese consacrate o sconsacrate. Avendo la gioia, ogni volta, di incontrare un pubblico numeroso, attento, partecipe; e orgoglioso delle bellezze di questa parte della Toscana e anche della rivista che, con costanza, da sei anni le sta raccontando.
TESTO
Fabio Fondatori