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Indagare dentro e fuori

Da maggio a dicembre 2016 si sono tenuti presso il circolo Hochimihn una serie di incontri di fotografia guidati dai fotografi Stefano Bartolini, Beatrice Bruni, Lorenzo Gori, Giulia Maraviglia, Baerbel Reinhard.

Gli incontri, anche in visione dell’anno della Capitale della Cultura, si sono basati sulla convinzione che i cinque fotografi, di estrazione, professionalità e culture differenti, potessero stimolare un pubblico non esperto a sviluppare una interpretazione, un racconto fotografico sulla tematica della città, Pistoia.
Cinque lezioni di presentazione di temi vari e approcci distinti e cinque incontri di editing partecipato hanno dato vita ad una mostra collettiva “Incontri di Fotografia – The Exhibition” dal 29 novembre al 4 dicembre presso il Cowo 35 in via Dalmazia.

L’intero percorso si è concentrato sulla lettura delle immagini invitando i corsisti a riflettere, osservare e scegliere. I blocchi tematici, illustrati da esempi di fotografia storica e cultura visiva contemporanea, hanno riguardato nello specifico: un approccio alla fotografia autoriale e la lettura del visivo, condotto da Lorenzo Gori, la “concerned photography”, ovvero la fotografia di impronta documentaria e sociale, condotto da Stefano Bartolini, la fotografia nel contesto di Natura e Città – alla ricerca di un paesaggio interiore, condotto da Beatrice Bruni, la fotografia come mezzo d’indagine territoriale – Città: testo complesso e complesso di testi, condotto da Giulia Maraviglia e la fotografia come mezzo di espressione diaristica personale in una distanza intima, condotto da Baerbel Reinhard.

 

Questo percorso ha condotto alla produzione di mini progetti fotografici da parte dei corsisti, e tramite selezioni e discussioni di gruppo si è giunti ad un focus specifico di approfondimento personale per ogni progetto finale.

Leggere un’immagine vuol dire riconoscere in essa sensazioni, luoghi, personaggi, simboli, intenzioni, atmosfere e concetti. La fotografia, intesa come linguaggio visivo infatti ha una vera e propria sintassi, in bilico tra aspetti tecnici e aspetti culturali, nei quali la pratica dell’osservazione e della scelta sono di primaria importanza.

La scelta di un punto di vista, di una distanza, di un frammento di realtà significativo.
Perchè impressiono una determinata immagine piuttosto che un’altra? Quali strumenti posso utilizzare? Quale la differenza che ne scaturisce? Cosa comunica la nostra scelta a chi fruisce l’immagine? Attraverso quali metodi fotografici posso esprimere le mie idee? Che significato ha per me una determinata immagine? Come posso rendere un corpus di immagini leggibile?
Queste sono alcune delle domande a cui gli incontri hanno cercato di dare risposta. Un altro aspetto importantissimo del corso è stato quello di estrapolare dall’oceano di immagini virtuali che ci circondano le fotografie come opere fisiche, tangibili, indagando anche le varie possibilità di presentazione e allestimento per restituire loro spazi, presenza, materialità.

Con la stessa ‘materia prima’ a disposizione – Pistoia e i suoi dintorni – ognuno dei partecipanti ha individuato, approfondito, scelto coscientemente e poi sviluppato un progetto visivo personale.
Fotografare vuol dire indagare dentro e fuori dal proprio emisfero.
Per rendere merito alle complesse e numerose tecniche fotografiche è in cantiere un ciclo di incontri di secondo livello nel quale i fotografi approfondiranno proprio la tecnica, in modo tale da fortificare i concetti focalizzati nel primo ciclo.
Contemporaneamente verrà aperto un nuovo ciclo di primo livello per max 15 partecipanti riavvolgendo il nastro e ripartendo dai perché.
I cinque fotografi hanno cercato di portare la fotografia su un piano popolare e democratico, suo ambito naturale: chiunque può creare una frase o un racconto attraverso le immagini affinando il proprio linguaggio fotografico e la propria capacità osservativa.
Cosa aspettiamo dunque ad indagare il visibile?

 

TESTO
Stefano Bartolini
Beatrice Bruni
Lorenzo Gori
Giulia Maraviglia
Baerbel Reinhard

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