All’interno della Galleria Vannucci per la nascita del Terzo Paradiso.
“Michelangelo è un’artista che crede nell’arte come viatico per sondare il sociale, crede in un’arte partecipata” racconta Massimiliano Vannucci dell’omonima galleria d’arte, passeggiando per le sale che ospitano le opere del maestro.
Anche Pistoia avrà il suo Terzo Paradiso, l’opera di Michelangelo Pistoletto riprodotta in tutto il mondo, spesso in luoghi unici e irripetibili come il Circolo Polare Artico o nel mare di Cuba, realizzata con ogni tipo di materiale, spesso con la partecipazione attiva della popolazione.
Dopo 24 anni dalla sua prima personale a Pistoia – l’esposizione a Palazzo Fabroni, dal titolo “Le porte di Palazzo Fabroni” – Pistoletto torna in città per una serie di eventi a lui dedicati e inaugura presso la Galleria Vannucci “Michelangelo Pistoletto Presente” una mostra, o meglio una performance artistica che vede la partecipazione della comunità pistoiese, dove le opere raccontano il percorso di un artista che alla solitudine dello studio, ha preferito le voci della collettività.
Da quella che sembrava un’utopia, nel 1998 Pistoletto propone un nuovo ruolo per l’artista: porre l’arte in diretta interazione con tutti gli ambiti dell’attività umana che formano la società. Da li nasce Cittadellarte a Biella, un’organizzazione non lucrativa di utilità sociale, un grande laboratorio che sviluppa processi di trasformazione responsabile nei diversi settori del tessuto sociale. Il nome Cittadellarte incorpora i significati di cittadella, un’area in cui l’arte è protetta e ben difesa e quello di città, che corrisponde all’idea di apertura e interrelazione complessa con il mondo.
L’esperienza del Terzo Paradiso a Pistoia, che vede tra i prmotori anche la Fondazione Valore Lavoro, è iniziata questa estate, a fine luglio, quando tutta la città è stata invitata a donare gli abiti usati per la realizzazione dell’opera. La risposta è stata ottima evidenziando quanto l’esperienza artistica possa essere condivisa.
“Un filo sottile ma forte ci lega a Michelangelo Pistoletto – spiega Vannucci – ovvero la convinzione che l’arte non debba essere un’esperienza solitaria nè fine a se stessa, ma piuttosto una sorta di sommergibile che scandaglia i mari sconosciuti del nostro vivere, capace non solo di abbracciare, sollevare e alleviare ma anche di denunciare e di gridare. Il Terzo Paradiso raccoglie infatti le differenze e una sorta di grembo centrale, una grande madre dove le differenze riescono ad unirsi e a dare un’altra possibilità, applicamdolo ad ogni campo dal sociale al politico. Pistoia sotto questo aspetto è riuscita a fare qualcosa di straordinario perchè per realizzarlo abbiamo lavorato con comunità di migranti e con le donne della cooperativa sociale Manusa, che hanno tagliato, aggiustato e ricomposto i nostri panni usati, per un lavoro unico e importante unica che auguriamo diventi nuovo simbolo della nostra città”.
L’inaugurazione ufficiale avverrà sabato 30 settembre, dalle 12, quando a Palazzo dei Vescovi Pistoletto terrà la conferenza-incontro di presentazione dell’opera, che alle 17.30 scenderà nella strada, attraversando le vie del centro storico per arrivare alla Galleria Vannucci.
La mostra resterà aperta fino al 13 novembre e una volta conclusa, il Terzo Paradiso resterà a Pistoia: “A conclusione dell’esposizione faremo un po’ da custodi dell’opera – continua Vannucci – mi piacerebbe che venisse collocata all’interno del convento di San Domenico come simbolo e ringraziamento per chi ha contribuito alla realizzazione”.
La mostra si sviluppa in tutta la Galleria anche con una serie di “Quadri Specchianti”, i capolavori artistici e umani di Pistoletto che diventano strumenti di riflessione: riflettendo me, rifletto gli altri, stabilisco connessioni, creo rapporti che superano il personale, e divengono il tessuto connettivo dell’umanità. Appunto arte partecipata.