“L’importante è avere l’opportunità di fare qualche cosa di necessario”.
Citazione perfetta e precognitiva di Anna Politkovskaja, martire e splendida giornalista russa, a cui va un grato ricordo. Precognitiva e, proprio oggi, adatta al sentire comune (italiano europeo e mondiale), gravato da dubbi sul futuro economico.
Una patologia del sistema, senza cure certe. Fare “qualche cosa di necessario” stabilizza, è propedeutico alla costruzione del futuro, è un catalizzatore di energia. Il resto poi verrà: mai dire mai. NATURART è al suo quarto numero e Pistoia ci continua a stupire. Scorrendo la rivista, da un argomento all’altro, scoprirete come, nella nostra provincia, questo concetto sia applicato nel quotidiano, senza enfasi. L’investimento più importante è la formazione dei più giovani, e non c’è iniziativa culturale del territorio che sottovaluti questa regola sociale. Anzi!
È Romano Noli, che nella rubrica “Cara Pistoia”, parlando del nostro, apprezzato sistema scuola con Mrs. Baker, a San Francisco (California), afferma: «La cultura può incredibilmente avvicinare non solo persone, ma anche luoghi». Mentre, aggiungo io, cultura e civiltà negate producono schiavi, uomini pronti a essere asserviti a chi, in posizione di privilegio, intende far pessimo uso del potere. Intanto, però, c’è chi, instancabile, lavora per promuovere sensibilità e responsabilità sociali.
I pistoiesi lo sanno, gli italiani lo sanno: qui l’energia va sempre e veloce (che siano neutrini o altro poco conta, poi si vedrà). Si fa, intanto, e bene “per il bene”. Verificate a pagina 11: i luoghi di sogno esistono. A Limestre c’è un’oasi paradisiaca di solidarietà: Dynamo Camp, tutto l’anno, ospita, per settimane- vacanza di terapia-ricreativa, piccoli e giovani (italiani, tedeschi, iracheni, siriani, giordani, palestinesi e israeliani) affetti da patologie gravi e croniche. Si lavora anche al Teatro Manzoni, dove si creano occasioni per bambini e intere famiglie, e incontri emozionanti per i ragazzi con altre realtà.
In scena “Gomorra” di Saviano e un’opera di Luciano Violante, l’importanza della legalità avrà anche la sua voce.
Ad Agliana, al teatro Il Moderno, la rilettura storica del “brigantaggio” creerà nuove curiosità su certe minoranze. Si promuove, anche così, l’uso della mente, si stimola la coerenza.
Strana parola coerenza, parrebbe in disuso, leggendo della ferrovia Porrettana. Eppure è il principe Fabio Borghese che dice: «Oggi, sempre di più gli ultimi valori tangibili rimangono la famiglia, l’amicizia e le tradizioni». La tradizione dell’operosità creativa, toscana e italiana del fare ci appartiene, di creare, comunque, per il futuro (Antonio Pacinotti ne è un esempio, così come Antonio Meucci). Il resto è vapore destinato, inesorabilmente, all’evanescenza.
Luciano Corsini
Direttore Responsabile – Managing Editor
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