Domenica 15 ottobre 2023 la FAO e Roma Capitale hanno lanciato la prima fase di Global Library of Trees and Flowers al FAO Park a Villa Doria Pamphilj, grazie al supporto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, della Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma, della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, di Coldiretti/Assoflora, del Festival del Verde e del Paesaggio e dello Studio OSA. Hanno partecipato all’evento ospiti illustri tra cui il Direttore Generale della FAO, QU Dongyu e il suo vice Maurizio Martina, il Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, il Presidente di Coldiretti Ettore Prandini, lo Special Project Manager di Giorgio Tesi Group ed ex capitano della nazionale di basket Giacomo Galanda e molti altri, intervenuti sull’importanza delle campagne di sensibilizzazione per coltivare, tutti insieme, un futuro sostenibile. Attraverso l’iniziativa “Città Verdi”, la FAO collabora con i Comuni per incrementare gli spazi verdi, migliorare i collegamenti con le aree rurali e condividere le migliori pratiche per contrastare il cambiamento climatico. Protagoniste dell’iniziativa anche le piante pistoiesi di Giorgio Tesi Group, che l’azienda pistoiese leader a livello europeo nel settore del vivaismo di piante ornamentali, ha donato a favore dell’ importante iniziativa.
Durante la manifestazione abbiamo incontrato Maurizio Martina, già Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali dal 22 febbraio 2014 al 13 marzo 2018 nei governi Renzi e Gentiloni, che dal 13 gennaio 2021 è vice-direttore generale della FAO.
Direttore generale FAO, QU Dongyu
Ci può parlare nel dettaglio dell’importantissimo Progetto “Città Verdi”, che vede la FAO collaborare con i Comuni per incrementare gli spazi verdi, migliorare i collegamenti con le aree rurali e condividere le migliori pratiche per contrastare il cambiamento climatico?
Ad oggi, il 70% di tutto il cibo prodotto viene già consumato nelle aree urbane. Le città consumano quasi l’80% dell’energia totale prodotta, producendo il 70% dei rifiuti globali. Rappresentano inoltre circa il 70% delle emissioni globali di gas serra legate all’energia. È chiaro che le aree urbane hanno un’impronta enorme e si prevede che questa continuerà a crescere poiché due terzi della popolazione mondiale vivrà in aree urbane entro il 2050. Questa espansione esponenziale delle città, soprattutto in Africa e Asia, sta portando a una maggiore pressione sulle risorse naturali e sul territorio, alla crescita delle baraccopoli e ad alti tassi di insicurezza alimentare, combinati con la diffusione di malattie non trasmissibili legate all’alimentazione. Così come i tassi di obesità che sono in aumento soprattutto nei contesti urbani.
Le città sono al centro di questi problemi, ma sono anche fondamentali per risolverli e rendere il nostro mondo più sostenibile. A questo proposito, la FAO ha lanciato l’Iniziativa Green Cities per sostenere risposte integrate che includano il greening urbano e i sistemi agroalimentari urbani. L’iniziativa è volta a migliorare i mezzi di sussistenza e il benessere delle popolazioni urbane e periurbane in 1000 città entro il 2030 sostenendo le città nella pianificazione, progettazione e gestione degli spazi verdi (agricoltura e silvicoltura urbana e periurbana) e dei sistemi alimentari sostenibili. L’iniziativa ha già sostenuto oltre 100 città in tutto il mondo e ha ottenuto notevoli successi. Ad esempio, ha facilitato la riforestazione periurbana nelle città costiere di Dakar (Senegal) e Quelimane (Mozambico), ha creato spazi verdi per 5.500 persone a Praia (Cabo Verde), ha piantato 7.000 alberi a Kigali (Ruanda), ha migliorato la produzione alimentare urbana in capitale del Madagascar, e ha formato 100 operatori del mercato sulla gestione dei rifiuti alimentari a Nairobi (Kenya).
La libreria degli alberi del FAO Park di Villa Pamphilj a Roma è certamente un’ iniziativa incarna l’unità globale e l’azione collettiva necessarie per promuovere un mondo più sostenibile e sicuro dal punto di vista alimentare e serve a ricordare in modo efficace che solo unendo le forze possiamo far fronte alle pressanti sfide globali che viviamo. Ci racconta qualcosa in più su questo progetto?
La Biblioteca Globale degli Alberi e dei Fiori è un’iniziativa congiunta di FAO e Roma Capitale, resa possibile grazie al supporto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, della Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma, della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, di Coldiretti/Assoflora, del Festival del Verde e del Paesaggio e dello Studio OSA. Il Parco si inquadra nell’iniziativa “Città Verdi”, per incrementare gli spazi verdi, migliorare i collegamenti con le aree rurali e condividere le migliori pratiche per contrastare il cambiamento climatico. La Bilbioteca Globale degli Alberi e dei Fiori nasce da un’intuizione del Direttore Generale: il gesto simbolico di piantare alberi e sviluppare una Biblioteca Globale di Alberi e Fiori nel cuore di Roma serve a ispirare le nuove generazioni a farsi promotori della sostenibilità, dell’inclusione, della collaborazione globale, dell’innovazione, della sicurezza alimentare e della condivisione della conoscenza. Nel prossimo anno verranno piantate circa 90 specie di alberi a Villa Pamphilj in un’area dedicata di 2,5 ettari che ospiterà sette diverse aree geografiche del mondo. Miriamo a coinvolgere le scuole e le famiglie attraverso percorsi di apprendimento educativo e attività ricreative per conoscere l’importanza del ruolo degli alberi e delle piante nel sostenere la vita. Il FAO Park di Roma fiorirà con idee innovative per pratiche sostenibili perché ognuno di noi può agire per rendere le città più verdi.
Pistoia è universalmente riconosciuta come Capitale Europea del verde, grazie alla sua specializzazione nel vivaismo di piante ornamentali. Secondo Lei, il distretto vivaistico pistoiese, che dialoga con oltre 60 Paesi nel mondo, che ruolo può avere e quanto può incidere in questo inarrestabile processo verso un mondo più green e sostenibile?
Il distretto può giocare un ruolo cruciale nel quadro delle attività italiane su questo fronte. C’è una diplomazia economica anche con il florovivaismo da sviluppare ancora molto per l’Italia. Nonostante tutti gli sforzi che le città stanno facendo per dare priorità e integrare gli interventi urbani verdi, c’è ancora molto da fare. Le municipalità, il settore privato, i cittadini – compresi i giovani, possono imparare a sviluppare un maggior rispetto per la natura. E ci sono nuove professionalità e competenze che possono creare nuovi lavori. Anche in questo senso realtà come il distretto vivaistico pistoiese con azioni di promozione delle aree verdi e della biodiversità possono contribuire fattivamente agli sforzi dei governi e delle istituzioni multilaterali per sensibilizzare ed educare sull’importanza dei valori della sostenibilità, della solidarietà e della cooperazione internazionale per trovare soluzioni innovative alle sfide comuni del nostro Pianeta.
Testo Lorenzo Baldi