A ventisei anni dalla sua fondazione, la Camerata strumentale di Prato è oggi, oltre che una delle principali Orchestre da camera italiane, un’officina di attività intese a far crescere la cultura dell’ascolto e a consolidare lo spirito di comunità.
L’integrazione con la Scuola comunale di Musica «G. Verdi» di Prato ha amplificato la vocazione che la Camerata strumentale ha perseguito fin dai suoi esordi, quella di far diventare l’Orchestra uno strumento di avvicinamento
consapevole alla musica, disponibile per tutti, dai più piccoli fino alla terza età, una missione che è resa ancor più efficace grazie alla residenza condivisa dall’Orchestra e dalla Scuola nel Palazzo della Musica di Prato.
In virtù dell’intenso lavoro di educazione musicale che l’Orchestra ha sempre svolto, decine di migliaia di giovani pratesi hanno avvicinato la musica d’arte potendo contare su una adeguata preparazione e su una guida all’ascolto; la stessa attenzione è stata rivolta al pubblico adulto delle Stagioni concertistiche. Dallo spirito che ha sempre animato la Camerata sono nati progetti e laboratori, come l’Orchestra di ragazzi «Prato Sinfonietta» e il Coro «Città di Prato», complessi che coinvolgono centinaia di partecipanti nella gioia di far musica, affiancati dai professori della Camerata.
Inoltre l’Orchestra fa parte dell’ambizioso progetto cittadino «Prato Comunità Educante» promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio pratese. Queste iniziative hanno trovato un ispiratore e un moltiplicatore d’entusiasmo nel direttore musicale Jonathan Webb, che guida l’Orchestra dal 2014.
Un importante simbolo dello spirito di coinvolgimento attivo è stata nel maggio 2016 la produzione di Noye’s Fludde di Benjamin Britten, il cui allestimento condiviso da tanti cittadini piccoli e grandi ha segnato per Prato un momento di
nuova partenza e di rinascita. Allo stesso modo, la rappresentazione nel marzo 2019 di Wir bauen eine Stadt di Paul Hindemith e Mahagonny Songspiel di Kurt Weill, in un dittico inedito, ha avuto l’obiettivo di mostrare la forza armoniosa della musica come modello di una società ideale.
Come organismo musicale che si fa strumento di inclusione e partecipazione, la Camerata strumentale ha voluto festeggiare i venticinque anni di vita commissionando al compositore britannico John Barber una nuova «Opera da chiesa», The Song of the Ladder, un dono a tutta la comunità pratese. Ispirato esplicitamente al modello britteniano dell’Arca di Noè, il nuovo lavoro ha visto la luce nel maggio del 2023 nella Chiesa di San Domenico. L’allestimento,
coprodotto col Teatro Metastasio, è stato reso possibile grazie all’impegno di duecentosettanta partecipanti all’impresa, dai bambini delle scuole primarie, ai ragazzi dei cori giovanili e della Prato Sinfonietta, al Coro «Città di Prato» e al Coro giovanile Euphonios, oltre ai professori della Camerata, tutti guidati dalla fede appassionata di Jonathan Webb nella forza unificante della musica che si traduce in gioiosa cooperazione.
Al di là dell’impegno vincente nella formazione del nuovo pubblico e nella capacità di fare rete fra le istituzioni per il massimo coinvolgimento comunitario, il pilastro su cui da sempre si fondano le Stagioni concertistiche della Camerata Strumentale di Prato e su cui si muovono la programmazione musicale è la qualità indiscutibile degli interpreti, selezionati fra i migliori artisti nazionali e internazionali, con particolare attenzione alle personalità emergenti. Altro elemento distintivo e indispensabile all’azione culturale dell’Orchestra è la varietà dell’offerta di repertorio, che cerca di garantire di stagione in stagione la presenza dei capolavori della letteratura sinfonica, con
attenzione anche al repertorio meno frequentato e alla musica contemporanea.
Una delle novità più significative e gratificanti messe in cantiere dalla Camerata strumentale in questi ultimi anni è stata l’istituzione di un Concorso internazionale di Composizione sinfonica, «Dante 700 – La dolce sinfonia di Paradiso», con cadenza biennale, ispirato al sommo poeta. L’esito dell’iniziativa è stato felicissimo: al bando di concorso, nelle prime due edizioni, hanno risposto con le loro partiture originali compositori da tutto il mondo.
Grazie a questa linea attenta alla diversificazione dell’offerta culturale e musicale, la progettazione concertistica dell’Orchestra, con le sue numerose ramificazioni cameristiche intese a valorizzare anche i giovani artisti, è il motore
della cultura musicale a Prato e il laboratorio di iniziative che hanno come primo obiettivo quello di fare della musica il telaio di un tessuto sociale migliore, più integrato, arricchito di nuove consapevolezze e prospettive culturali.
Nata nel 1998 da un’idea di Riccardo Muti e dalla partecipazione di forze pubbliche e private, la Camerata strumentale è sostenuta dal Comune di Prato e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Prato, oltre che dalla Regione Toscana e dal Ministero della Cultura. Alessandro Pinzauti è stato il primo direttore musicale e un contributo artistico decisivo per la crescita dell’Orchestra è venuto da artisti come Piero Bellugi, Franco Rossi e Bruno Bartoletti, che le hanno prodigato cure paterne. Nelle ultime stagioni la Camerata ha avviato un percorso di collaborazione pluriennale con Hugo Ticciati, direttore e violinista animato da una visione artistica ed etica che ha trovato feconda affinità con il patrimonio ideale dell’Orchestra pratese.
Nel corso degli anni, la Camerata ha stretto collaborazioni privilegiate con molti artisti di fama e prestigiose compagini corali. L’Orchestra è stata ospite dell’Accademia Musicale Chigiana, degli Amici della Musica di Firenze, Perugia e Palermo, della Sagra Musicale Umbra. Ha compiuto tournée in America Latina, con numerosi concerti in Argentina, Brasile, Cile e Uruguay, in Europa e in Italia con i progetti di circuitazione musicale promossi dal CIDIM. Riccardo Muti ha diretto la Camerata a Prato e al Ravenna Festival. La sua lezione-concerto sulla Sinfonia «Incompiuta» di Schubert è stata pubblicata in dvd.
Registrazioni della Camerata sono pubblicate da CPO e da Brilliant e numerosi concerti sono stati trasmessi da RAI5.
Testo Barbara Boganini
Foto Archivio Camerata Strumentale Prato