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L’architettura del suono – Pietro Gargini, liutaio professionista a Pistoia

Se solo pensiamo alla parola liutaio, la mente ci porta immediatamente a Cremona, dove l’arte delle famiglie Amati, Guarneri e Stradivari, dal 2012 è stata addirittura iscritta nella lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO.
Forse però non tutti sanno che questa attività, da tantissimi anni viene praticata con grande successo anche nella nostra città grazie al lavoro di abilissimi artigiani, come in passato lo sono stati Valentino De Zorzi e Guido Maraviglia. La tradizione liutaria pistoiese prosegue e si rinnova oggi nella bottega di Pietro Gargini, che per pura passione ha messo nel cassetto una Laurea in Architettura per intraprendere, con successo, la difficile ma incredibilmente affascinante professione di liutaio.

Siamo andati a trovarlo nel suo laboratorio di Via Ventura Vitoni 23 a Pistoia, situato all’ombra della grande cupola della Basilica della Madonna dell’Umiltà: un ambiente sobrio ma curato nei minimi particolari, dove ogni dettaglio, anche il più insignificante, ci fa capire immediatamente la passione profonda di Pietro per questo lavoro.

“Sono sempre stato attratto da due cose – esordisce Pietro – il lavoro manuale e la musica: due miei zii avevano una falegnameria, costruivano porte e finestre, l’odore della segatura mi è entrato nel naso da piccolo… a 7 anni, passando davanti ad un negozio di strumenti musicali mi fermai davanti la vetrina e dissi a mia mamma che mi teneva per mano “voglio imparare a suonare la chitarra”. Quindi, quando a scuola alle medie la professoressa di musica ci fece una lezione sulla liuteria, capii immediatamente che quello era il connubio perfetto tra le mie due passioni e da quel momento in poi ho intrapreso il mio cammino in questo mondo.
Giovanissimo ho iniziato a frequentare la bottega dell’ormai anziano Maestro Guido Maraviglia e grazie al suo aiuto ed a quello di Mauro Scartabelli ho iniziato il lungo periodo di formazione necessario per praticare questa professione.


Nel mio intimo ho sempre saputo che avrei fatto il liutaio ed anche la scelta di studiare Architettura è stata fatta in quest’ottica, andando ad approfondire un argomento che comprende anche la liuteria, tanto che nel 2007 ho conseguito la Laurea Magistrale in Architettura presso l‘Università degli Studi di Firenze, con una tesi dal titolo “Forma e Musica: le meccaniche del Violino”, studio attraverso il quale ho indagato la famiglia del quartetto d‘archi osservandone nascita e sviluppo fino ai giorni nostri; analisi delle forme, rapporti e proporzioni; soluzioni geometriche e loro implicazioni acustiche; origine concettuale della famiglia del quartetto d‘archi come coincidenza della ricerca del “bello come armonia delle proporzioni” dell’Umanesimo Rinascimento.


Nella liuteria, cioè nella costruzione degli strumenti ad arco, che nasce, si codifica e si afferma fra il 1550 ed il 1750 nel Nord Italia, tutto si basa infatti su forme precise, rapporti e proporzioni fra le parti costituenti lo strumento che ad esclusione di piccoli cambiamenti per quanto riguarda la lunghezza ed inclinazione del manico (dovuta all’invenzione ed impiego di corde in metallo, più potenti e performanti, alle quali si è arrivati grazie alle rivoluzioni industriali nel corso dell’800), sono rimaste immutate addirittura dall’Umanesimo Rinascimento. Basta pensare al “ricciolo” che rappresenta perfettamente la Spirale del Vignola o osservare le innumerevoli relazioni proporzionali che intercorrono fra le parti della cassa armonica. Queste ci rimandano all’uso in ambito progettuale di intervalli musicali, quindi frazioni matematiche, così come sanciva di fare l’Alberti nel suo “De Re Aedificatoria”, nonché all’impiego della Sezione Aurea e di altre regole proporzionali.


Nel 2008 – continua Pietro – subito dopo la laurea, ho iniziato la mia attività da professionista come costruttore e restauratore di strumenti ad arco continuando nello studio e nella ricerca anche confrontandomi con artisti stranieri ed in questi dieci anni ho realizzato molti strumenti tra violini, viole e violoncelli ed ho avuto modo di occuparmi di strumenti antichi anche di grande pregio. Nel nostro lavoro la qualità è sempre al primo posto, partendo dalle materie prime come il legno che deve essere scelto con molta cura e che generalmente è abete rosso per la tavola armonica e acero pseudo platano per le fasce, il fondo ed il manico. La scelta del legno è fondamentale per l’ottenimento del suono, ma tutto è comunque sempre vincolato dal modo in cui viene lavorato.


Importantissima è anche la fase della verniciatura, che oltre a caratterizzare fortemente l’aspetto estetico, ha anche la funzione di proteggere il legno, contribuendo alla qualità del suono. Nella liuteria, infatti, ogni fase di lavorazione, ogni piccolo dettaglio è legato a tutto il resto.
I miei clienti sono essenzialmente musicisti professionisti prevalentemente europei, asiatici ed americani. Quando un musicista prova la prima volta un mio strumento è sempre una grande emozione. Ogni strumento costruito è unico: non è possibile, se non per caso, realizzare due strumenti che producano gli stessi suoni e l’unico lavoro che possiamo fare insieme al musicista è quello su ponticello ed alma, parti essenziali per la produzione del suono degli strumenti ad arco.
Dopo 20 anni in questo mondo – conclude Pietro – di cui 10 spesi per l’indispensabile apprendistato ed altrettanti di lavoro da professionista, mi auguro che le cose in futuro continuino ad andare in crescendo come adesso soprattutto perché è un lavoro che faccio davvero con grande passione.

Testo di Lorenzo Baldi – Foto Nicolò Begliomini

Biografia

L’artista pistoiese intraprende il proprio percorso nel mondo della liuteria classica degli strumenti ad arco all‘età di diciassette anni ricevendo i primi rudimenti dall‘anziano Maestro Guido Maraviglia e dal liutaio Mauro Scartabelli, per poi studiare con i liutai Luigi Ercoli e Gabriele Natali, con i quali ha collaborato per alcuni anni. In seguito ha approfondito le sue conoscenze specializzandosi nei vari aspetti della costruzione, restauro e messa a punto insieme ai maestri Gabriele Negri, Lambert Houniet, Hans Nebel e Carlos Arcieri, con il quale si è perfezionato a New York, presso il suo laboratorio.
Nel 2007 ha conseguito la Laurea Magistrale in Architettura presso l‘Università degli Studi di Firenze, con una tesi dal titolo “Forma e Musica: le meccaniche del Violino”, studio attraverso il quale ha indagato la famiglia del quartetto d‘archi osservandone nascita e sviluppo fino ai giorni nostri; analisi delle forme, rapporti e proporzioni; soluzioni geometriche e loro implicazioni acustiche; origine concettuale della famiglia del quartetto d‘archi come coincidenza della ricerca del “bello come armonia delle proporzioni” dell’Umanesimo Rinascimento. Nel 2008 ha aperto la sua attività come liutaio professionista ed il suo laboratorio è situato a Pistoia, in Via Ventura Vitoni n°23.

Per info:

www.liutaiopietrogargini.com

 

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