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L’arte di Rupnik a Pistoia

La chiesa è un’aula unica pensata dall’architetto Alessandro Mannelli per accogliere agevolmente gli ospiti del centro di Riabilitazione e della Casa Famiglia in un ambiente privo di barriere architettoniche e impreziosito da una decorazione di grande bellezza e suggestione.
Nell’oratorio, inoltre, si svolge l’attività liturgica dell’Associazione Maria Madre Nostra, sorta nel 2004 per volontà di don Renato Gargini, fondatore, animatore e assistente spirituale dell’odierna Fondazione MAiC. L’associazione Maria Madre Nostra ha interamente finanziato la decorazione e gli arredi liturgici, nell’intento di offrire a ragazzi disabili, a familiari, volontari e fedeli un ambiente bello e raccolto, capace di guidare alla preghiera e alla contemplazione. L’associazione, infatti, è sorta all’interno del Centro MAiC come organizzazione di volontariato ed è riconosciuta dal vescovo di Pistoia quale organizzazione privata di fedeli che ha lo scopo di sostenere, in ogni forma, i percorsi di vita delle persone con disabilità, attraverso attività di tipo catechistico, liturgico, assistenziale, formativo di giovani volontari.

                                     Le opere di padre Marko Ivan Rupnik

La decorazione è stata affidata a padre Marko Ivan Rupnik, gesuita e teologo docente alla Pontificia Università Gregoriana, nonché artista di fama internazionale. Sono suoi, ad esempio, i mosaici con i misteri della Luce realizzati per l’esterno della Basilica del Santuario di Lourdes, ancora suoi quelli che decorano la grande aula liturgica del Santuario di Fatima e, più vicino a noi, il ciclo realizzato per la Basilica di San Pio da Pietrelcina a San Giovanni Rotondo.
L’arte di Rupnik è ormai una cifra universalmente apprezzata, capace di coniugare riferimenti alla tradizione orientale e medievale, con la modernità di un linguaggio decorativo che richiama l’astrazione. Una teologia per immagini capace di parlare a tutti, nonostante la ricchezza di riferimenti e la profondità di senso delle immagini. A Pistoia Rupnik ha realizzato in mosaico tre scene che accompagnano lo spazio presbiterale: Gesù Crocifisso, raffigurato in veste di sacerdote accompagnato dalla Vergine Maria (che è allo stesso tempo immagine della Chiesa) che raccoglie e offre il calice con il sangue del Figlio; l’Assunzione della Vergine Maria; la discesa agli inferi di Cristo risorto.
L’Assunzione segue la versione iconografica orientale e medievale che descrive la dormizione della Vergine: mentre il corpo di Maria è onorato dai Santi Pietro e Paolo, l’anima di Maria, giunta al termine della sua vicenda terrena, è infatti accolta in aspetto di bambina dal Figlio. Recupera la tradizione orientale e medievale anche la scena successiva nella quale Cristo risorto sottrae dalle fauci della morte i progenitori Adamo ed Eva.
Lungo la parete destra è raffigurata in pittura a monocromo una Madonna della tenerezza in piedi, e sulla parete di fondo è raffigurata, sempre a monocromo, la Parusia, cioè il ritorno glorioso di Cristo, alla presenza di santi significativi per la realtà dell’Associazione Maria Madre Nostra, tra cui Santa Teresa Benedetta della Croce (Edith Stein), San Giovanni Paolo II, i Santi pastorelli di Fatima Giacinta e Francesco e il servo di Dio Giorgio la Pira.

Tutti i lavori, parzialmente realizzati nell’atelier del Centro Aletti di Roma, sono stati diretti da Marko Ivan Rupnik e dalla sua equipe di collaboratori e portati a termine in breve tempo attraverso un sapiente lavoro di squadra nel giugno 2018. Gli artisti, che all’opera ricordano una bottega medievale, condividono con Padre Rupnik un vero e proprio cammino di fede, conducendo vita in comune e sperimentando un originale sodalizio artistico e spirituale.
Rupnik e i suoi collaboratori hanno anche realizzato l’altare, l’ambone, le panche e gli altri arredi liturgici, completando un ambiente unitario e coerente, liturgicamente fondato e funzionale. All’inizio di quest’anno la chiesa è stata impreziosita da un nuovo organo donato da Mons. Umberto Pineschi realizzato e progettato appositamente per questo luogo di culto. Un tassello in più per un mosaico di bellezza che continua a stupire e riabilita alla vita.

testo Ugo Feraci

foto Nicolò Begliomini

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