Dal 5 al 20 febbraio alla Biblioteca San Giorgio con l’organizzazione della Brigata del Leoncino.
Sarà inaugurata venerdì 5 febbraio alle 17 alla Biblioteca San Giorgio la mostra “Suggestioni. Omaggio a Carlo Scarpa” di Franco Cappelli. L’esposizione, che sarà visitabile fino al 20 febbraio, è organizzata dalla Brigata del Leoncino a cura di Alessandro Mannelli e Siliano Simoncini. All’inaugurazione interverranno Massimo Biagi Miradario e Domenico Asmone, oltre ai due curatori.
Franco Cappelli ha iniziato a dedicarsi alla pittura alla fine degli anni ’60 nel clima culturale della scuola pistoiese di orientamento figurativo e, particolarmente, è attratto dalle esperienze di derivazione espressionista; corrente rappresentata con eccellenza dall’artista Alfiero Cappellini.
La ricerca di un linguaggio essenziale e sintetico, che gli consentisse di rifuggire il rischioso accademismo, lo porta sempre più a prendere le distanze dalla realtà, fino a trasporla nell’ambito dell’astrazione. Così, il periodo che va dagli anni sessanta agli ottanta, costituisce un fervido momento creativo il cui riscontro è ben tangibile in opere basate sia sull’equilibrio compositivo quanto sulle sue scomposizioni. Al contempo s’interessa all’uso di nuovi materiali e ciò lo porta a rigenerare le proprie tipologie formali con ricchezza di varianti. Dagli anni ’80 abbandona gradatamente la figura e l’immagine della realtà per dedicarsi esclusivamente all’astrazione schematica e rigorosa, che lo induce, agli inizi degli anni duemila a fare riferimento esclusivo alle morfologie di derivazione geometrica che a tutt’oggi caratterizzano le sue opere.
Più che dipinti dunque, oggetti/scultura, strettamente legati alla cultura del progetto che il razionalismo storico ha lasciato in eredità. Insegnamento interpretato dall’artista secondo il principio che la geometria è parte della nostra vita: dalla crescita delle città, al mondo degli oggetti, fino alle forme della stessa natura. Da qualche tempo il suo tema di riferimento è, per l’appunto, legato alla rappresentazione geometrico/simbolica della città:composizione, tracciati, vettori, colore, e soprattutto la luce, divengono gli elementi peculiari della grammatica visiva che qualifica la sua opera.