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Libri fra i libri

La biblioteca San Giorgio a Pistoia è una delle maggiori biblioteche pubbliche della Toscana.

Inaugurata nel 2007 si è distinta fin da subito come punto di riferimento nel panorama culturale cittadino. Nello stesso anno dell’apertura venne installata, nella grande Sala Dipartimenti, un’opera monumentale di Anselm Kiefer dal titolo Die Grosse Fracht (Il grande carico) per donazione della Fondazione della Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia e mediante l’appassionato suggerimento di Giuliano Gori: il noto mecenate che già da diversi anni aveva instaurato un rapporto con l’artista per l’esecuzione di alcune installazioni nella collezione di arte ambientale a Villa di Celle. L’opera conservata nella biblioteca è un grande pannello collocato sulla parete di fondo della sala. All’interno del riquadro si trova un evocativo paesaggio realizzato con una pittura materica dai toni che vanno dalle ocre rossastre all’argento, al centro del quale un’imbarcazione compie il suo drammatico viaggio verso l’ignoto trasportando un pesante carico di libri di piombo. Le metafore della infaticabile ricerca umana e del libro come elemento simbolico di conservazione e trasmissione culturale sono chiare, ma si percepiscono molte altre implicazioni di senso; come quelle legate al viaggio, inteso come prima forma di conoscenza, o quelle contraddistinte dalla continua trasformazione della materia che prefigura nuove visioni del futuro.

Oggi (fino al 25 novembre 2017) di fronte a questa importante opera d’arte si trova allestita una mostra straordinaria di altri lavori di Anselm Kiefer.

L’esposizione ha come titolo “Libri fra i libri” perché presenta – in una sala volta alla consultazione e allo studio – 15 grandi libri realizzati dall’artista in un arco temporale che va dal 1999 al 2013. Sono volumi di grandi dimensioni: alcuni chiusi sembrano masse scultoree di cui vediamo solo la superficie esterna, altri aperti mostrano le facce di due pagine interne.

Sono veri e propri libri che contengono numerosi fogli, ognuno dei quali racchiude un’opera realizzata dall’artista secondo diverse tecniche e diversi materiali. Non ci è dato di vedere le altre pagine interne, come se ognuna di esse conservasse tesori dei quali possiamo soltanto immaginare l’entità.

L’allestimento della mostra si relaziona con “Il grande carico” appeso alla parete di fondo ed occupa tutto lo spazio terminale della sala. Nelle teche laterali si trovano i libri realizzati dall’artista nel 1999 e dedicati alla figura di Mao Zedong, rappresentato come il Grande Timoniere attraverso immagini impresse su superfici coperte da uno strato di sabbia. Sono immagini consegnate alla trasformazione del tempo che sembrano affiorare da una memoria lontana.

Sul fondo i due volumi dal titolo The Shape of Ancient Though e The Gap of Ancient Though, entrambi del 2012, riportano architetture simbolo della storia dell’uomo in forma di rovine che testimoniano il decadimento delle sue grandi ambizioni.

Altri libri conservano parole scritte e immagini che evocano il valore della poesia, intesa come processo di trasformazione che porta alla nascita di nuove forme di pensiero e d’indagine del mondo.
La poesia è un dato fondamentale nell’opera di Kiefer, soprattutto quella espressa dalla grande cultura romantica tedesca, dalla quale l’artista attinge come da un profondo pozzo della memoria, per utilizzare i diversi materiali dell’arte e del pensiero fondendoli insieme in un processo alchemico di trasformazione e di rinascita. Così è anche per i libri di piombo: il materiale che sta alla base del lavoro di metamorfosi dell’alchimista, uno dei primi metalli utilizzati dall’uomo, le cui proprietà sono state sempre associate alla personalità saturnina e creativa degli artisti. Kiefer lavora le superfici di queste pagine facendo emergere ossidi dalle diverse colorazioni che variano dall’azzurro al verde, fino al grigio. Anche in questo caso il processo di mutazione della materia è evidente.

Sono opere totalizzanti, molto suggestive, realizzate da uno dei pochi artisti che oggi riescono a proporre “una concezione unitaria del mondo e una riflessione sull’uomo nel suo complesso” (secondo quanto scrive Gabi Scardi nel testo critico del catalogo realizzato per la mostra). Anselm Kiefer è decisamente uno dei più rappresentativi artisti visivi di oggi. La sua è un’arte radicata nella storia che guarda alla trascendenza e alla spiritualità. Intervistato su questi temi ha risposto: “L’arte è un fluido, un fiume che scorre, il processo artistico non ha mai termine”. Difatti le sue opere vivono un continuo processo di trasformazione, la materia di questi stessi libri è estremamente delicata, le superfici spolverano, piccolissimi frammenti cadono in una lenta disgregazione. Così come il passato che affiora e si dissolve in un continuo divenire.

La mostra si colloca all’interno delle iniziative di Pistoia Capitale Italiana della Cultura 2017; organizzata dalla Fondazione Jorio Vivarelli, finanziata dal Comune di Pistoia e dalla Fondazione della Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, è nata da una felice idea di Giuliano Gori, ed è stata resa possibile dalla collaborazione con la Galleria Lia Rumma che ha gentilmente prestato le opere.

 

TESTO
Lorenzo Cipriani
FOTO
Nicolò Begliomini

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Pubblicazione di punta della Giorgio Tesi Group è la rivista trimestrale gratuita NATURART, edita in italiano e inglese dal 2010 con l’intento di valorizzare in Italia e all’estero le eccellenze e i tesori custoditi da Pistoia e dalla sua provincia. Naturart è media partner riconosciuto per gli eventi speciali di numerose istituzioni locali impegnate nella promozione del senso di orgoglio e di appartenenza a questo territorio.
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