La fotografia come strumento di interpretazione della realtà.
L’ASINARA, a largo della costa nord occidentale della Sardegna, con la sua forma stretta e allungata e le sue coste alte e frastagliate, è un’isola che racconta una storia lunghissima, piena di trasformazioni: all’inizio una stazione sanitaria di quarantena marittima, poi un campo di prigionia durante la Prima Guerra Mondiale e un carcere di massima sicurezza durante il terrorismo negli anni Settanta.
Nell’agosto 1985 i due magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino vengono costretti all’esilio sull’isola per venticinque giorni con le loro famiglie per motivi di sicurezza, continuando di fatto a scrivere la sentenza-ordinanza del maxi processo a Cosa Nostra.
L’ASINARA viene finalmente dichiarata Parco Nazionale nel 1997.
Marco Delogu è fotografo, curatore ed editore di fotografia. Ha esposto in Italia e all’estero. Ha fondato e diretto per quindici anni FotoGrafia, Festival Internazionale di Roma. Dal 2015 è direttore dell’Istituto Italiano di Cultura.
L’estate scorsa Marco Delogu e L’ASINARA si sono incontrati: quel paradiso nel mezzo del Mar Mediterraneo, ricco di paesaggi mozzafiato e di ambienti naturali molto variegato è diventato il protagonista del nuovo lavoro del fotografo, la cui ricerca artistica si è mossa dal ritratto delle comunità fino ad un percorso interiore sulla natura.
Da questo progetto, promosso dalla Fondazione di Sardegna, sono derivate ventinove immagini, quasi tutte notturne, affiancate da un testo dello scrittore Edoardo Albinati, che dopo essere state esposte esposte a Cagliari abbiamo voluto ospitarle a Palazzo Fabroni, accompagnate da ventitré studi e da un video di Vincenzo Ligios, in linea con la scelta di dar conto del rapporto fra linguaggi visivi della contemporaneità e natura/paesaggio nonché della fotografia come mezzo di documentazione ed espressione. Il linguaggio fotografico contemporaneo è inteso come strumento privilegiato di interpretazione della contemporaneità.
L’alternanza degli spazi, irregolari di forma e differenti per dimensione, governa la disposizione delle opere e racconta, anche attraverso le parole dello stesso Delogu sulle pareti di ciascuna sala, un viaggio dell’artista particolarmente poetico, alla scoperta dell’Asinara.
La mostra sarà visibile a Palazzo Fabroni fino al 26 Agosto.