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Moneyless essenza e semplicità della forma

L’artista internazionale realizza ad Agliana uno dei murales più grandi al mondo

Per l’edizione 2016 del progetto Street Art Agliana Teo Moneyless Pirisi ha realizzato due opere murali molto significative, sia per il percorso artistico del writer italiano, sia per l’evoluzione del progetto di riqualificazione urbanistica e promozione culturale promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Agliana.

Il primo intervento di Moneyless è stato eseguito sul fianco destro dell’edificio che accoglie il Magazzino Comunale di Agliana in appena cinque giorni. Un’opera monumentale che oggi rappresenta il più grande intervento pubblico di Moneyless, nonché uno dei murales più grandi al mondo: 360 metri quadrati. L’artista è noto nella scena internazionale della Street Art per il suo astrattismo geometrico e la dinamicità delle forme che realizza:

“Negli ultimi anni ho intrapreso una ricerca artistica basata sulle forme geometriche – afferma Moneyless – che mi ha portato a sperimentare diversi linguaggi: disegno, pittura, scultura, murales, installazioni”. Il murales del Magazzino Comunale documenta la versatilità di Moneyless e le grandi capacità di esecuzione: “I lavori di Agliana – prosegue Moneyless – risentono molto delle mie ultime scelte stilistiche intorno alla figura del cerchio spezzato, in modo particolare si rifanno alla serie di dipinti Frammentazioni”.

Probabilmente per questo motivo la composizione cromatica e l’equilibrio delle forme non sembrano influenzate dalla grande superficie, intesa proprio come una tela da dipingere. L’artista ha prima realizzato il disegno preparatorio con proiezioni notturne, attraverso le quali è stato possibile definire le linee di contorno di ogni singola forma. Moneyless ha completamente ridisegnato l’aspetto dell’edificio e trasformato un quartiere che nella percezione comune si identifica solo come luogo di lavoro, assolutamente distante dall’arte. A prima vista non si distinguono più le caratteristiche originarie della facciata: punti luce, tubi, sensori. Persino il grande portale di ingresso sotto la tettoia è celato dietro i colori bianco e nero. Il murales è già perfettamente integrato nel contesto urbano e quasi sembra la naturale scenografia del parco adiacente al Magazzino, quotidianamente frequentato dai cittadini di Agliana durante il tempo libero.

Moltissime le persone che hanno assistito alla realizzazione dell’opera, compresi gli alunni della scuola secondaria di primo grado coinvolti in percorsi didattici incentrati sui linguaggi della Street Art e sulla differenza fra arte e vandalismo. La seconda opera di Moneyless, infatti, è stata proprio realizzata nel giardino della scuola paritaria Angeli Custodi, situata nel quartiere di San Michele. In questo caso l’artista ha utilizzato come sfondo dell’opera forme geometriche chiuse, disegnate dagli alunni della scuola nel contesto delle attività didattiche. Nei due giorni di lavoro l’artista ha coinvolto insegnanti e bambini nella stesura dei colori di base, realizzando quindi un’opera completamente condivisa. Il murales acquisisce grande dinamismo e tridimensionalità grazie alle linee bianche inserite da Moneyless, un tratto che caratterizza fortemente la sua ricerca artistica. “Per realizzare questi cerchi spezzati utilizzo un compasso da me costruito e che mi accompagna in tutto il mondo. Con me ho sempre una punta – continua Moneyless – trovata in una fabbrica abbandonata in Scozia e poi adeguata alle mie necessità. In Russia ho trovato la ‘pennellessa’ dalla forma circolare, perfetta per il tratto che ricerco”. Una pratica artistica che crea inaspettate relazioni fra Agliana, la Russia e la Scozia. Le stesse relazioni che creano le opere di Street Art fra il contesto urbano e i passanti.

CHI E’ TEO MONEYLESS

Teo Pirisi in arte Moneyless vive e lavora a Lucca. Noto a livello internazionale per aver valorizzato l’astrattismo geometrico nel panorama della Street Art, ha lavorato in tutto il mondo. Nelle giornate trascorse ad Agliana ha raccontato in prima persona il suo percorso biografico. “Nel mio percorso artistico ho sempre privilegiato una ricerca che potesse evolversi, dalle installazioni al disegno, dalla pittura su tela ai murales. Ho guardato con attenzione alle esperienze di Bruno Munari”. Molto interessante anche il suo rapporto con il paesaggio naturale e quello artificiale: “Le installazioni che mi hanno fatto conoscere in tutto il mondo avevano la caratteristica di essere totalmente immerse nella natura, mentre i miei murales compaiono nei contesti urbani. Il contatto fra queste mie opere è rappresentato dalla linea geometrica e gli accostamenti cromatici, dalla mia continua ricerca di creare composizioni geometriche”.

TESTO

Emanuel Carfora

FOTO

Archivio Cooperativa Keras

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