I gessi dello “scultorenarratore” trovano spazio nelle sale del Palazzo del Palagio.
È un’esperienza da provare la visita alla Gispoteca Libero Andreotti, situata nel Palazzo del Palagio a Pescia.
Allestito nel 1992 grazie alle donazioni dei figli, il museo raccoglie l’intera biografia artistica dello scultore pesciatino, testimoniandone il felice rapporto con la città che gli dette i natali.
Un rapporto ricostruito nel tempo, dato che le opere vennero in realtà tutte realizzate nello studio fiorentino dell’artista. Oltre 200 tra bozzetti, modelli e monumenti, salvati dalla famiglia di Libero Andreotti, che dopo la morte dell’artista e fino all’arrivo nel Palagio ebbe grosse difficoltà a conservarli.
La Gipsoteca è divisa in tre piani: al piano terreno si trovano numerosi bozzetti preparatori e modelli per i monumenti di Bolzano e Milano e la maestosa Pomona, distesa su di un letto di frutta.
Le grandi sale del secondo e terzo piano raccolgono numerosi modelli realizzati nei primi decenni del Novecento. Andreotti attinge a piene mani dal repertorio etrusco e greco, senza tralasciare esperienze artistiche europee a lui contemporanee come quella di Rodin, Bourdelle, Medardo Rosso e altri.
Donna che si asciuga le spalle (19215 – 1920) e gruppi di busti. In copertina Andreotti mentre realizza la Frise Nuptiale (1910 circa)
Qui le sculture che raffigurano danzatrici trasportano il visitatore su di un palcoscenico di un balletto russo; la venditrice di frutta, la ciliegiara e il pescaiolo nei sobborghi delle città in cui Libero Andreotti visse, come Parigi e Firenze.
Come e quando visitare la Gipsoteca:
La Gipsoteca Libero Andreotti si trova in Piazza del Palagio 7, a Pescia.
Il museo è aperto martedì e giovedì dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18.00, mercoledì dalle 9.00 alle 12.00, venerdì e domenica dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 19.00, sabato dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 19.00.
L’ingresso è gratuito e il museo è parzialmente accessibile ai diversamente abili.
Per saperne di più leggi anche:
La scheda sul sito del Comune di Pescia
Si ringrazia Emanuel Carfora per le informazioni
Redazione Discover Pistoia