Nel segno del Santo dal mantello rosso

Una festa che unisce un’intera città tra folklore e tradizione.

La festa del 25 Luglio a Pistoia ha lontane origini nel Medioevo comunale: si tratta di un’espressione di appartenenza ad una piccola patria e di una profonda religiosità che manifestava nel culto di San Iacopo, l’apostolo Giacomo il maggiore, divenuto fra il XII e XIII secolo il patrono di Pistoia.

Oggi, considerando che sono cambiate mentalità e società civile, questa festa cerca di recuperare il passato con la sua ricerca di tradizione di folklore popolare e vuole anche essere un modo per rappresentare l’intera comunità pistoiese con le proprie inconfondibili caratteristiche.

La festa si articola in due momenti: la mattina, dedicata alla cerimonia di omaggio al Santo Patrono con corteo storico e solenne funzione in Cattedrale, e il pomeriggio e la sera con la gara della “Giostra dell’Orso”, una manifestazione di carattere laico e cavalleresco sempre concepita però come omaggio a San Iacopo, il cui premio era costituito dal Palio, un pezzo di stoffa pregiata ornato.

In origine la gara consisteva in una corsa dove i cavalli “berberi” si sfidavano in velocità lungo un percorso per le vie cittadine. Con vari mutamenti il Palio di San Iacopo sopravvisse per secoli.

Nell’ultimo dopoguerra, in uno spirito di rievocazione dei tempi passati, la manifestazione fu recuperata con una diversa configurazione della corsa, in tondo, a modo di giostra o “quintana” dove non viene messa in evidenza solo la velocità del cavallo, ma anche l’abilità del cavaliere che deve colpire un bersaglio: l’orso, anima araldico simbolo del Comune di Pistoia. E’ proprio così che il Palio di San Iacopo è divenuto “Giostra dell’Orso”, anche se ancora oggi il premio del vincitore è sempre il palio, cioè il gonfalone decorato o dipinto.

Alla Giostra partecipano i cavalieri di ogni Rione cittadino, ciascuno contraddistinto da proprie insegne e colori: Porta San Marco ha il Leon d’Oro e i colori giallo e rosso, Porta Carratica ha il Drago e i colori del verde e rosso, Porta Lucchese il Cervo Bianco e i colori bianco e verde e Porta al Borgo il Grifone e i colori bianco e rosso.

CURIOSITA’ – “La Vestizione di San Iacopo”

I festeggiamenti jacopei hanno inizio con la suggestiva cerimonia della “Vestizione del Santo”, un’antica tradizione che ricorda il martirio di Giacomo, detto il “maggiore”, fratello di Giovanni Evangelista, primo degli apostoli a subire il martirio.

Nove giorni prima della Solennità del calendario liturgico, il 25 luglio, l’Arciprete della Cattedrale a conclusione della cerimonia religiosa, esce dal Duomo per benedire il mantello rosso che poi i Vigili del Fuoco poseranno sulla statua di San Iacopo, posta sul lato destro del tetto della Cattedrale.

A Pistoia, questo gesto simbolico legato al martirio di Giacomo, è confluito in una singolare tradizione popolare che vede il Santo coprirsi di un pastrano di lana rosso nel mese di luglio per non pagare i creditori fino a quando non sarà caldo da togliersi il mantello.

La vestizione è preceduta e accompagnata da un ricco corteggio storico che si snoda per le vie della città più vicine alla piazza con musica, sbandieratori e figuranti.

AVVICINATEVI ALLA BELLEZZA – L’Altare argenteo di San Iacopo

Dall’incontro tra la particolare tecnica fotografica di Nicolò Begliomini e la sapiente ed inconfondibile penna di Lucia Gai, nasce il prossimo volume, che uscirà in autunno, della collana “Avvicinatevi alla Bellezza”, edita dalla Giorgio Tesi Editrice. Questa nuova iniziativa editoriale, ancora una volta bilingue, sarà dedicata all’Altare argenteo di San Iacopo, il monumentale capolavoro di oreficeria e di arte sacra realizzato fra Medioevo e Rinascimento custodito nella Cattedrale di San Zeno a Pistoia.

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