Oltre 5 chilometri di fascio di luce da Palazzo Fabroni alla Fattoria di Celle: il simbolo di Pistoia Capitale Italiana della Cultura 2017
Un potente fascio verde di luce, un legame forte dell’arte contemporanea che si può trovare a Pistoia e che verrà messo in grande evidenza con l’appuntamento di #Pistoia17.
Si è aperto ufficialmente in questo modo l’anno di “Pistoia Capitale Italiana della Cultura”: 5,4 chilometri di raggio laser che collegano, in linea d’aria, il quarto piano di Palazzo Fabroni (sede del centro di arti visive contemporanee) e la Fattoria di Celle, sede della collezione di arte ambientale di Giuliano Gori. Il raggio resterà acceso, dalle 18 alle 24, fino a domenica 8 gennaio e tornerà ad accendersi più volte durante tutto il 2017, per scandire alcuni dei principali appuntamenti legati all’arte contemporanea del programma della Capitale Italiana della Cultura, e non solo, visto che riguarderà anche tutti gli appuntamenti più attesi dell’intero 2017, dai “Dialoghi sull’Uomo” al “Pistoia Blues” fino a “Leggere la città” o La Giostra dell’Orso.
Il raggio laser nasce da un progetto di Chiara d’Afflitto, raffinata storica dell’arte che fu direttrice dei musei comunali pistoiesi, e dello stesso Giuliano Gori. L’idea prende spunto da ciò che fu realizzato dall’artista Dani Karavan, il quale nel 1978 a Firenze aveva pensato di unire con un laser il Forte Belvedere alla cupola di Brunelleschi. A Pistoia il raggio luminoso collega virtualmente i due luoghi vocati all’arte contemporanea, accumunati anche da una antica vicenda comune: sia il palazzo di via Sant’Andrea che la Villa di Celle appartennero all’illustre famiglia Fabroni.
Un modo in più, davvero unico e significativo, per lasciare una traccia concreta e visibile di quello che è #Pistoia17 anche perché il raggio è facilmente individuabile da ogni angolo della città e da tutta la piana, oltre che dalla prima collina dand una immagine incredibile della città di Pistoia.